mercoledì 11 maggio 2016

The Wrath and the Dawn

The Wrath and the Dawn, di Renée Ahdieh.

Una cosa assolutamente imprevedibile è successa: ho letto un libro che sta impazzando ovunque, e non mi è piaciuto. Scommetto che non l'avreste mai detto, vero?
A onor del vero si è limitato a non piacermi: non l'ho odiato né ho avuto l'impressione che sia stato scritto appositamente per farmi del male, ma... l'ho trovato fastidioso.
Spoiler.

Every dawn brings horror to a different family in a land ruled by a killer. Khalid, the eighteen-year-old Caliph of Khorasan, takes a new bride each night only to have her executed at sunrise. So it is a suspicious surprise when sixteen-year-old Shahrzad volunteers to marry Khalid. But she does so with a clever plan to stay alive and exact revenge on the Caliph for the murder of her best friend and countless other girls. Shazi’s wit and will, indeed, get her through to the dawn that no others have seen, but with a catch... she’s falling in love with the very boy who killed her dearest friend. She discovers that the murderous boy-king is not all that he seems and neither are the deaths of so many girls. Shazi is determined to uncover the reason for the murders and to break the cycle once and for all.

Questa era partita come una recensione normale, poi per qualche motivo non ho più smesso di scrivere. Il che è strano, perchè come ho detto sopra non è che l'abbia trovato così brutto, quindi faccio una cosa: un breve commento per chi non ha voglia di leggersi millemila parole, e poi il trattato.
Brevemente: The Wrath and the Dawn non mi è piaciuto, ma si vede che Renée Ahdieh ha talento. Ha uno stile abbastanza evocativo - nel senso che i personaggi non mi hanno convinta ma, quando descrive come si sentono, mi hanno coinvolta un minimo - e ha scritto un retelling basandosi su una favola raramente sfruttata in questo senso, e si sente che conosce l'ambientazione.
Facendo le dovute proporzioni, non è una Lynn Flewelling che come esordio ti piazza L'Arciere di Kerry, però può aspirare ad essere una Joanne Harris che come primo libro ha Il Seme del Male e poi impara a mettere a frutto le sue capacità.

Adesso una piccola premessa: la mia edizione de Le Mille e Una Notte è così suddivisa: una parte iniziale con la storia di Sherazad e Shahriyar (il califfo, che ha un nome), relativamente corta, e poi le favole. Ne segue che, anche se sono al 17%, la parte che riguarda il retelling l'ho già letta.
Ora il delirio.
Per quanto l'autrice abbia la tecnica di scrittura per me ha grossi problemi nell'organizzazione della storia e nel muoverci dentro i personaggi: l'ossatura della trama è conosciuta, un regno arabo dove il giovane califfo, Khalid, prende una nuova moglie ogni giorno per farla poi uccidere la mattina successiva, finchè non si presenta la bellissima Shahrzad. E qui le cose peggiorano per un semplice motivo: la protagonista. Nel suo dover per forza essere diversa da tutte le altre, Shazi è esattamente come tutte le altre, laddove la storia avrebbe necessitato di un'eroina davvero diversa. Con un marito da incantare in poche ore è chiaro che si sarebbe andati sull'insta-love, almeno per Khalid, quindi il problema non è che lui decide di risparmiarla perchè è gnocchissima (fidatevi: le sue storie fanno abbastanza schifo). Il problema è lei.
Come da tradizione la fanciulla si è offerta volontaria, ma laddove Sherazad ha un piano e il suo obbiettivo è fermare Shahriyar, Shahrzad arriva per vendicare la sua migliore amica ed è completamente allo sbaraglio. Sul serio, è praticamente un chiwawa (ossia composta al 50% di odio e al 50% di rabbia) che non ha la benchè minima idea di cosa stia facendo, o come.
Il suo obbiettivo è uccidere il califfo, la sua strategia: offrirsi volontaria, sopravvivere in qualche modo, scorprire una sua debolezza in qualche modo, sfruttare questa debolezza per ucciderlo in qualche modo.
Il "in qualche modo" è il punto chiave, nonchè ciò che mi ha quasi fatto sbattere la testa contro il muro perchè è così idiota: ce la presentano come una ragaza fiera, una forza della natura, e si sorprende perchè il califfo ha delle guardie e la sua dama di compagnia è fedele a lui. Cose imprevedibili, come il fatto che Khalid sia istruito nell'uso delle armi: è il secondo miglior spadaccino dei regno, e lei ci rimane malissimo perchè sarà dura ucciderlo.
Se voleva farlo in singolar tenzone, credo, ma sarebbe stupido visto che lei eccelle con l'arco (contro cui anche il migliore spadaccino può poco o niente, a meno che non sia in un manga), e in ogni caso le converrebbe qualcosa di più subdolo come avvelenarlo.
Ad un certo punto ho seriamente iniziato a pensare che fosse entrata a palazzo convinta che non ci fossero guardie e che Khalid sarebbe inciampato su una spada o qualcosa del genere.
Ora, io trovo ridicolo che Shahrzad si sia offerta volontaria senza avere un piano che andasse oltre il "gli racconto una favola e speriamo bene". Non ha senso. Per questo dico che un'eroina diversa, una più seduttrice, più manipolatrice e più pianificatrice avrebbe funzionato infinitamente meglio... ma, purtroppo, sono caratteristiche che tutte insieme tendono ad essere viste come negative: le eroine YA sono passionali e dirette, anche nelle storie in cui esserlo è uno svantaggio, e poco importa che la Sherazad originale non si sia lanciata nella missione in preda al fuoco indomabile. La descrizione di Sherazad non riguarda la bellezza né la passione, ma la sua intelligenza: si sottolinea che desidera istruzione, che non si è limitata a leggere ma che ha studiato. Si offre a Shahriyar preparata, scommettendo su sé stessa, e sopravvive perchè è più intelligente di lui, punto. Lo manipola in modo che non la uccida, in modo che smetta di uccidere e - così facendo - riporta la pace nel regno: una Bella che non trasforma la Bestia nel Principe Azzurro, ma che la doma.
Shahrzad, al contrario, è veramente un'idiota incapace di ragionare a lungo termine se non come i bambini: con l'incrollabile certezza che, in qualche modo, andrà tutto bene.
Rappresentazione grafica della pianificazione di Shazi
C'è da dire che questa incapacità di pianificare a lungo termine la nostra intrepida eroina la condivide con Tariq, suo amico di infanzia e fidanzatino della preadolescenza: così come lei è partita al tentato omicidio con una strategia che lol, così lui si lancia al salvataggio. È una roba così improvvisata che parte volendola salvare e finisce organizzando una ribellione con scene che o ridi o piangi: anche lui ha fatto del "in qualche modo" il suo stile di vita. Salverà Shahrzad in qualche modo, solleverà il popolo contro Khalid in qualche modo, otterrà allenaze in qualche modo e promettendo qualche cosa.
A una certa devono irrompere nel palazzo e serve un diversivo, e non solo non sa cosa potrebbe succedere, ma neanche se l'uomo incaricato di crearlo ne è in grado. Un genio.
E si irrita pure con chi gli fa notare che non avere un piano è un suicidio, tipo Rahim (il migliore amico che sopporta toicamente) od Omar.
Su Omar apro una parentesi, perchè è stato protagonista di una scena che mi ha fatto piegare in due dal ridere: il signore è il capo di una tribù del deserto con cui Tariq cerca di allearsi per spodestare Khalid (c'è addirittura la scena del leader vestito come un uomo di basso lignaggio, per non farci mancare proprio nessun cliché), ma all'alba del climax abbiamo, più o meno, questa conversazione:
Tariq: Dove sono i tuoi uomini?
Omar: A casa. Non li manderò a morire per farti rapire la tua fidanzatina che non sai neanche se vuole rimettersi con te.
Tariq: Allora perchè sei qui?
Omar: Sono un'anziano che vive in un deserto senza nessun cantiere.
Sul lato della love story ammetto di essere confusa: partiamo dal presupposto che, non piacendomi particolarmente Shahrzad, il fatto che piaccia a Khalid mi lascia perplessa, ma in questo contesto se lei non gli piace da subito non ha senso che la risparmi, quindi ci sono allegramente passata sopra. Ho anche trovato più o meno credibile che ad un ragazo così... apatico come lui una ragazza come lei possa piacere: in questo senso il carattere di Shahrzad funziona perchè riesce ad intrigare il califfo in un modo particolare.
Il problema è Shahrzad: come faccia lei ad essere attratta da Khalid è un mistero, perchè la prima cosa che l'autrice stabilisce è che lo odia e lo teme. Ha ucciso la sua migliore amica, ha ucciso un sacco di altre ragazze innocenti, potrebbe ucciderla in ogni momento, ha momenti di intimità con lei che, per buona parte del libro, non sono proprio esaltanti per i motivi di cui sopra.
Dovrebbe essere ben corazzata contro l'attrazione casuale, e invece l'ormone impazzisce di brutto, e lei è lì a sospirare su di lui e arrabbiarsi perchè sospira su di lui. È affascinata e vuole scoprire perchè fa quello che fa, vuole vedere cosa c'è sotto l'apparenza.
Siccome l'autrice è brava a scrivere i loro dialoghi sono bellini, e quando descrive i loro stati d'animo li descrive bene.
Il problema è che non sono gli stati d'animo adatti: sarebbero molto adatti in un retelling de La Bella e la Bestia, ma non per Le Mille e Una Notte, perchè la situazione di Sherazad e quella della Bella sono opposte: la Bella deve stare al castello della Bestia, e il problema della Bestia è che ha un'aspetto mostruoso unito ad un brutto carattere. È logico che la Bella cerchi di conoscerlo, di vedere cosa c'è sotto la superfice, fosse solo perchè non ha nient'altro da fare.
Ma Sherazad? Lei deve affrontare un serial killer, e deve ammaliarlo ogni notte altrimenti morirà: soprattutto quella prima notte, Sherazad ha a disposizione poche ore. E, altra differenza fondamentale, Sherazad non deve scoprire nulla: è la figlia del visir, ha visto cosa succede e proprio per questo si è offerta volontaria. Lei va lì per risolvere il problema.
Ma se a Sherazad togliamo informazioni e il piano, se le togliamo la capacità organizzativa, se cambiamo il suo obbiettivo da "fermiamo gli omicidi" a "uccidiamo il califfo"... che senso ha che si interessi a lui in tre giorni in cui lo vede pochissimo (e prova a farla uccidere)? Non c'è niente che spieghi o giustifichi l'attrazione della ragazza, anche perchè Khalid si comporta da schifo e non è esattamente mister simpatia. Tutto ciò che fa dovrebbe cementare l'odio di Sazi, non mutarlo miracolosamente in amore.
Alla fine questi due si amano e non ho capito il perchè. O meglio, lui più o meno sì, lei per niente.
Ci sono altri dettagli di contorno che vanno a stonare: prendiamo l'ambientazione. L'autrice l'ha costruita molto bene, quindi le cose fuori posto si notano ancora di più, nel caso specifico Despina (che mi piace assai). Lei è una schiava greca, ancella di Shahrzad e spia di Khalid, anche se sull'ultima le dobbiamo credere sulla parola. Il problema principale è che la fanciulla non si comporta né da schiava, né da ancella: una che parla in quel modo viene frustata. Ma va bene, ci si può passare sopra: in fin dei conti non è un romanzo storico. La corda però viene tirata un po' troppo quando entra la sottotrama romantica: Despina ha una relazione con Jalal, generale e cugino di Khalid, e resta incinta.
Tutto per sentito dire, eh, che loro due in scena insieme ci staranno due volte in croce e si parleranno meno, ma suppongo che l'autrice scriverà una novella visto che vanno tanto di moda. Comunque, il problema è che quando Despina rivela la gravidanza a Shahrzad siamo bruscamente usciti dalla magica ambientazione araba per trovarci nella camera da letto di due ragazze moderne: glielo devi dire, no non è il caso, non puoi tenerlo nascosto, non è un tuo problema, lui ha il diritto di sapere, no sono io a decidere se dirlo o no...
Si mettono a parlare del diritto di Jalal a sapere di suo figlio, di dargli una possibilità di fare la cosa giusta, e mai a Shahrzad - che è figlia di un visir, non del giardiniere - viene il sospetto che il problema possa essere che la ragazza è una schiava (e per quanto ne sa lei il rapporto potrebbe essere stato non consensuale).

Un'altro esempio dell'immaturità come scrittrice di Renée Ahdieh si può vedere nella questione di Shiva: migliore amica di Shahrzad e Tariq, è stata moglie di Khalid e la sua morte ha scatenato il desiderio di vendetta di Shahzard.
Non compare mai, ma praticamente tutto  succede a causa sua, e quindi mi aspettavo di trovarmi di fronte ad un personaggio postumo, uno di quelli che ti piange il cuore a pensare che è morto prima ancora che la storia iniziasse... ed invece è stata la delusione totale: Shiva non è un personaggio, è semplicemente un nome che viene ripetuto ogni tre righe e l'unica cosa che ci è data sapere è che era perfetta sotto ogni aspetto. Magari sono io che sono abituata male: se penso ad un personaggio postumo, penso a Nonnina Aching o Lyanna Stark. Penso a personaggi che sono, beh, personaggi.
Shiva non lo è, e ciò ha limitato un sacco la mia immedesimazione: perchè dovrei essere sdegnata, se non so niente di lei? Perchè dovrei soffrire per Shahrzad, se non so cos'ha perso? Anche perchè parlano sempre e solo di questa tizia: l'intera ribellione viene tirata su per vendicare Shiva e salvare Shazi, e le altre ragazze uccise sono nominate così poco che ad un certo punto ho pensato che Shiva fosse la prima vittima. Non contano niente all'interno della narrazione. Solo Shiva, Shiva, Shiva, Shiva. Ma nemmeno un motivo per cui dovesse importare anche a me.
Alla fine, sarò sincera, Shiva mi stava decisamente sulle scatole e alzavo gli occhi al cielo ogni volta che veniva nominata.

Su un'altra nota, non ho apprezzato molto che sia stato inserito un cattivo creato su misura per togliere a Khalid il grosso della responsabilità per la morte delle ragazze, e renderlo meno problematico: più che una necessità di trama mi è sembrato un espediente per permettere ai lettori di shippare lui e Shazi senza troppi sensi di colpa.
Poi la magia: spero che sia meglio integrata nel prossimo volume, perchè ora come ora è completamente inutile - quasi superflua - per la maggior parte del libro e diventa importantissima nel finale.

E questo è quanto. Ci credete che ho anche tagliato un sacco?

12 commenti:

  1. Tornerò a leggere la recensione dopo che avrò letto il romanzo, che è in coda... Immagino che non piacerà nemmeno a me, visto che di solito i libri super acclamati mi fanno lo stesso effetto che fanno a te XD

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  2. Aspettavo questo tuo trattato :) Sappi che concordo su tutto, hai esplicato benissimo ogni punto che mi ha fatto dubitare anche me durante la lettura: Shazi è una protagonista che cavalca l'onda de" in qualche modo facciamo", idem Tariq. Despina era insopportabile, e il suo ruolo di schiava trattato con un grande ma-che-sto-a-leggere u.u Salvo l'ambientazione e lo stile, per il resto grande punto interrogativo e vedremo il seguito come sarà...

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    1. Despina non mi dispiaceva, fosse solo perchè rispondeva male a Shazi. Peccato che non c'entrasse niente con l'ambientazione e con la sua situazione. Ma poi, tutta questa abilità come spia, tu l'hai vista?

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  3. Si, ci credo e l'ho aspettato tanto. Avevo sentito dei vari problemi di questo libro, ossia che la scrittura è meravigliosa, ma la storia è un enorme facepalm. C'è persino chi lo ha paragonato a una versione ben scritta di 50 sfumature...
    Decisamente, decisamente da leggere, brutto o bello che sia XD

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    1. Spero di non aver deluso le aspettative XD alla fine questa recensione stava passando da recensione a discussione sulla struttura dei retelling YA, e ho dovuto mettermi un limite U-U
      Cmq è molto meglio delle 50 sfumature, anche se non definirei la scrittura meravigliosa :P

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  4. XD La gif con Thor mi ha stesa! Non l'ho ancora letto, ma gli ho dato una sbirciata quando l'ho preso (in italiano) e alcune cose mi hanno già fatto storcere il naso...

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    1. La gif con Thor è bellissima XD
      MBeh, magari partendo con aspettative basse ti piace di più (credo sia questo che mi ha fatto apprezzare Batman v Superman) ^__-

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  5. lol
    Era uno dei libri che più attendevo di questo 2016, però boh, mi ha lasciato un po' così.
    Per carità, l'ho letto con piacere, anche se all'inizio volevo dare di matto per quella cretina di "Shazi" (che soprannome di mer..ehm). La sua vita è su un filo d'un rasoio e lei per salvarsi la pelle si comporta in quel modo ..e non parliamo di Despina .-.

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    1. Per me ha quel soprannome perchè così tutti i lettori sarebbero riusciti a ricordarselo in qualche modo u_u
      Ma hai ragione, si comporta veramente da cretina per una nella sua situazione... soprattutto se si considera che c'è andata da sola °^°

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  6. L'idea del retelling delle Mille e una notte, in sé, mi attrae pure... la trama del romanzo no, perché già dalla sinossi non ero riuscita a capire neppure io come facesse la protagonista a innamorarsi follemente del tipo che ha ucciso la migliore amica, e un altro straordinario numero di ragazze a caso, salvo poi minacciare anche lei! Cioé, vada pure, nell'ottica di un romanzo horror dai risvolti morbosi-psicologici... ma nell'ambito di uno YA?! XD
    Non so se lo leggerò, ma in ogni caso, cercherò di partire tenendo le aspettative moooolto sotto controllo! :)

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    1. Non l'ha capito nessuno come ha fatto ad innamorarsi, nemmeno l'autrice. E inizia ad essere attratta dopo due giorni o quasi.
      Almeno nella favola originale passano tre anni (e tre figli) prima del lieto fine XD
      Tieni le aspettative sotto controllo e goditi lo stile, è la cosa migliore XP

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