mercoledì 29 giugno 2016

Anne & Henry

Anne & Henry, di Dawn Ius.

Ed ecco qua uno dei libri che mi ha tenuto compagnia in questo periodo. Un libro da impegno zero, ma che non potevo non leggere.
Spoiler.

In this wonderfully creative retelling of the infamous - and torrid - love affair between Anne Boleyn and King Henry VIII, history collides with the present when a sizzling romance ignites in a modern-day high school.
Henry Tudor’s life has been mapped out since the day he was born: student body president, valedictorian, Harvard Law School, and a stunning political career just like his father’s. But ever since the death of his brother, the pressure for Henry to be perfect has doubled. And now he’s trapped: forbidden from pursuing a life as an artist or dating any girl who isn’t Tudor-approved.Then Anne Boleyn crashes into his life.
Wild, brash, and outspoken, Anne is everything Henry isn’t allowed to be - or want. But soon Anne is all he can think about. His mother, his friends, and even his girlfriend warn him away, but his desire for Anne consumes him.
Henry is willing to do anything to be with her, but once they’re together, will their romance destroy them both?
Inspired by the true story of Anne Boleyn and King Henry VIII, Anne & Henry beautifully reimagines the intensity, love, and betrayal between one of the most infamous couples of all time.

In tutta onestà non è facile recensire questo libro: una recensione negativa è ovvia, ma sapevo che sarebbe stato brutto. Enrico VIII e Anna Bolena in un retelling YA ambientato in un liceo americano?
Sapevo che probabilmente sarebbe stato offensivo e che sicuramente avrebbe massacrato la storia, quindi ha senso che mi lamenti perchè è come mi aspettavo?

Ma sono un'insopportabile pignola quindi comincio con un elenco di cose che immaginavo non sarebbero apparse nel libro, o almeno non come sono successe:
  • il corteggiamento durato otto anni
  • il coinvolgimento del Vaticano per separarsi da Caterina d'Aragona
  • la questione religiosa
  • il dramma per il mancato erede maschio
  • Maria ed Elisabetta
  • Anna decapitata
Ora, già a questo punto è legittimo chiedersi perchè scrivere il retelling: cosa rimane di Anna Bolena ed Enrico VIII se togli il contesto, le implicazioni politiche, il tragico finale e abbassi l'età di tutti a diciassette anni?
Fondamentalmente rimane quello che è il libro: la storia di due adolescenti che si piacciono e poi si lasciano male. Anne & Henry non si può nemmeno definire un retelling perchè se si fosse intitolato Amy & Luke non sarebbe cambiato assolutamente niente: Dawn Ius non ha deciso di raccontare una storia in un contesto diverso, come può essere il Romeo + Giulietta del 1996, né trae ispirazione come Sons of Anarchy con Amleto. La Ius ha deciso di scrivere un mediocre YA, nè bello nè particolarmente brutto, e di mettere in mezzo i Tudor per attirare l'attenzione (oppure è semplicemente una scrittrice mediocre): non ha usato aspetti della storia che avrebbero potuto funzionare, e quando ha ripreso gli eventi "veri" non ha neanche usato i nomi corretti.
Mi spiego: siccome negli YA serve che l'eroe abbia un tragico passato, ha deciso di darne uno ad Henry. E uso il verbo "darne" per un motivo: Enrico VIII arriva con un bagaglio emotivo importante. Madre morta di parto, padre che non si è mai ripreso del tutto, fratello maggiore morto di malattia e due o tre fratellini morti durante l'infanzia.
Ora, volendo tagliare fuori i fratellini perchè mortalità infantile + setting moderno non vanno d'accordo, come autrice hai almeno un genitore morto, uno depresso, e un fratello maggiore morto pure lui. Mi sembra che come tragedia ci siamo.
Ma non è abbastanza, per la Ius: inverte Elizabeth con Henry VII, quindi babbo morto e mamma viva, e il fratello morto di malattia? Troppo banale. Facciamo che Arthur è morto cadendo da un burrone ad un evento a cui Henry ha dato buca (true story), così Henry può sentirsi in colpa.
La dura vita di un protagonista
E facciamo finta che le sorelle non siano mai esistite.
Ad Anna le cose non vanno meglio: papà Bolena se n'è andato, la signora Bolena si è sposata con un'architetto ricchissimo, Mary è una pazza ricoverata e George non esiste. Ad Anna, poi, tocca essere la protagonista YA diversa da tutte le altre quindi è La Ribelle™. Sappiamo che lo è perchè lo dicono tutti, ha un piercing alla lingua, si trucca facendo gli smokey eyes, indossa stivali e - udite udite - guida una moto. Secondo me ha anche un tatuaggio e ascolta metal.
Si fa costante riferimento ad un oscuro passato che consiste nell'essersi fatta il ragazzo di sua sorella (tale Jesse), gesto che ha fatto crollare Mary.
Ora, io mi chiedo perchè inventarsi queste patacche quando Anne aveva nel suo passato un fidanzamento importante e segreto (con Henry Percy), e Mary... beh, tanto per cominciare i suoi mariti si chiamavano William, quindi Jesse non so da dove arrivi, e fu amante di Enrico quindi c'era potenziale dramma.
Immagino che fosse troppo iniziare con Henry che sta con Catherine, si fa Mary e poi le molla entrambe per mettersi con Anne.

La cheerleader stronza dentro
La questione dei personaggi secondari secondo me è degna di nota: c'è qualche nome di gente vera, ma la maggior parte dei personaggi è inventata di sana pianta, come pure la lista dei ragazzi con cui Anne avrebbe tradito Henry (che ci voleva a mettere almeno i nomi, se proprio non se la sentiva di inserire dinamiche complesse come l'amicizia con più di un essere umano alla volta per dare peso alle accuse?).
E quelli che ci sono... beh, la povera Elizabeth è scampata alla morte di parto ma in compenso si è trasformata in una snob con la puzza sotto il naso intenta ad organizzare la vita al figlio fregandosene dei suoi desideri.
Katherine Catherine? È la classica Stronza del Liceo™: una bulletta creata e scritta per essere odiata dalla prima all'ultima pagina. Non è previsto che si provi simpatia per nessuno se non per Anne.
Charles viene nominato di sfuggita e gente come Wolsey o Cromwell non c'è proprio.

La storia tra Anne ed Henry, senza tutto il contorno che l'ha resa grande, non rende minimamente: tanto per cominciare l'unico motivo per cui il loro amore è contrastato è che lei non è quella giusta. Tutto qui. Dicono che ha un cattiva influenza su di lui perchè - quando sono insieme - lui si toglie la scopa che ha saldamente piantata nel deretano (sì, Enrico VIII), ma di base non c'è nessun motivo per cui tutti debbano odiarla se non che sono dei bulli. Che ci puoi anche scrivere un libro, ma non è proprio in tema se si parla di Anna Bolena e della corte Tudor.
Henry è carismatico, con la capacità di trascinare le folle, più o meno come una ciabatta (ma non due), ligio al dovere ed ingessatissimo.
Anna è super-innamorata ed è finita lì per caso: non voleva stare con Henry, non voleva che lui lasciasse Catherine, non gliel'ha chiesto lei. Non le importa dei soldi, non le importa della posizione sociale. Non è ambiziosa, né lo è la sua famiglia... o meglio, in famiglia le dicono "Grande! Ora attaccati come la cozza allo scoglio così possiamo sfruttare il tutto!" a cosa fatta, senza che però seguano mai fatti alle parole.
Non sono i Bolena, nessuno di loro.
Altra cosa: è vero, non mi aspettavo gli otto anni di relazione clandestina, però nemmeno otto giorni. Sul serio, succede tutto velocissimo: Henry lascia Catherine dopo aver visto Anne tre volte, e senza particolari drammi se non che gli amici non approvano la nuova relazione.
Con Anne la storia dura pochissimo: si conteranno sulle dita di una mano le volte che sono usciti insieme, e non c'è alcuna conseguenza a lungo termine dal loro amore.
Insomma, più che il retelling di una passione travolgente, è l'appiattirla e il banalizzarla.

Se si mette da parte il fattore Tudor e lo si guarda solo come YA, posso dire è che c'è un'inversione di ruoli, con il bravo ragazzo che si perde dietro la cattiva ragazza che però ha un cuore d'oro, e che il finale non è scontato. Il problema è che la scrittura è piattissima, e rende la storia di una noia infinita: nanche il pov alternato tra Henry e Anne riesce a rendere le cose interessanti perchè sono due adolescenti che si lamentano costantemente del mondo che non li capisce. Manca una caratterizzazione accattivante di tutti i personaggi e, soprattutto, il coraggio di osare e rielaborare davvero gli eventi.
Un libro completamente evitabile, prevedibile fin dalla copertina, che non si capisce nemmeno cosa volesse fare l'autrice o quale fosse la sua idea.

4 commenti:

  1. Sono appassionata di retellings, ma anche della famiglia Tudor, tanto da pensare che le due cose non potrebbero mai legare. Non posso che darti ragione quando dici che se scrivi un retelling su Anna ed Enrico, togliendo tutti gli elementi interessanti, non potrà mai venirne fuori un retelling che funziona.
    Capisco che questo è un contemporary YA e quindi molti elementi sarebbero stati difficili da integrare, ma a questo punto era meglio scrivere uno YA senza tirare in ballo personaggi storici.
    Caterina come la cheerleader stronza dentro credo mi avrebbe fatto lanciare il romanzo fuori dalla finestra più di tutto il resto xD
    Insomma, ho capito che è un NOPE eterno, non mi avvicinerò a questo romanzo nemmeno per sbaglio!

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    1. Questo è uno di quei libri che mi fanno pensare che poter fare qualcosa non vuol dire che devi farlo per forza. Tra l'altro sembra che la Ius non abbia neanche letto un libro di storia e si sia limitata a guardare le repliche de I Tudors per poi scrivere una fanfiction.

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  2. Di questo libro mi ero completamente persa l'esistenza, ma dopo aver letto la tua recensione credo che continuerò a far finta di niente. Anche se leggere la tua recensione è stato un piacere come sempre! :)

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    1. Continua pure ad ignorarlo: non riesce nemmeno ad essere una perla del trash, nonostante l'idea di base XD

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