venerdì 28 settembre 2018

Orange

Orange, di Ichigo Takano.

Orange è un manga uscito ormai qualche anno fa (con tanto di trasposizione animata e film live action all'attivo), anche se solo recentemente ho avuto il tempo per riprenderlo in mano e rileggerlo per bene in vista della recensione. Il genere è abbastanza particolare: siamo di fronte ad un ibrido shoujo/seinen ambientato in un liceo con protagonisti adolescenti, e non è che ce siano tantissimi.

Nao ha 16 e tutta una vita davanti. Quando riceve una misteriosa lettera il cui mittente è lei stessa, ovviamente pensa che si tratti di uno scherzo. Ma quando, pian piano si accorge che tutti gli avvenimenti descritti nella lettera si avverano puntualmente, Nao capisce che non può trattarsi di una coincidenza. La lettera arriva dal futuro, ed è un appello che la Nao ventiseienne fa alla lei stessa adolescente: salva Kakeru! Kakeru è un ragazzo dall'aria malinconica ma dal carattere inaspettatamente socievole che il giorno stesso in cui Nao riceve la lettera si trasferisce nella sua classe. Fra 10 anni, Kakeru non ci sarà più, perché metterà fine alla sua stessa vita. La Nao del futuro è felicemente sposata e madre di un bellissimo bimbo; ma sia lei che i suoi amici sono quotidianamente affranti dal rimorso di non aver capito Kakeru abbastanza, di non aver fatto quanto necessario per tenerlo fra loro. Come cambieranno le vite e, forse, il futuro della Nao sedicenne, di Kakeru, dei loro amici?

Inizio dalla cosa che, imho, più di ogni altra può dar fastidio: il viaggio postale nel tempo è un semplice espediente per raccontare un determinato tipo di storia e all'autrice non importa di dargli una motivazione scientificamente plausibile, è lì e basta e bisogna accettarlo.
Una volta fatto questo ci si trova di fronte ad una storia che affronta temi quali la depressione, il suicidio e il rimpianto in modo molto delicato ma senza tirarsi indietro e senza prendere strade troppo facili (ad esempio impedire il suicidio di Takeru nel giorno indicato dalla lettera non vuol dire nulla se non si riesce in qualche modo a cambiare il suo stato d'animo, perché ci riproverebbe), e il fatto che sia corta (cinque volumi per concludere la storia principale, e un sesto per affrontare un po' di altri eventi) le permette di non diventare eccessivamente stucchevole o di inciampare troppo spesso nel melodramma.
I punti di forza della storia a mio avviso sono tre: partiamo dal più leggero, ossia il tratto di disegno. A me piace moltissimo anche se non è niente di eccezionale (non siamo di fronte alle CLAMP, o Kentaro Miura) perché amo lo stile morbido e pulito anche se magari non è il più particolare del mondo.
Il secondo riguarda i personaggi: all'apparenza i protagonisti sono due, Nao e Kakeru, ma in realtà sono tre perché imho pure Suwa si merita il rango i personaggio principale... anche perché sennò la trama non si sarebbe mossa mai. Mi spiego: Kakeru è, per una serie di motivi che non vado a spiegare, un ragazzino depresso. Per quanto lo nasconda agli altri, è ovvio che non può essere particolarmente attivo perché... beh, la depressione non ti rende la persona con più iniziativa del pianeta. In più è la "donzella da salvare", se fosse in grado di prendere buone decisioni da solo la storia non avrebbe motivo di esistere.
Nao, invece, è una ragazza estremamente timida. Non solo: è il tipo di ragazzina un po' timorosa che non ha mai il coraggio di prendere iniziative e una delle cose belle del manga è vedere come si sforzi di essere più sicura, di dire le cose ad alta voce, di non lasciarsi frenare dall'imbarazzo perché le conseguenze della sua apatia potrebbero essere drammatiche. Al di là della tragedia che vuole evitare, ho trovato interessante che uno dei messaggi della storia fosse - semplicemente - fare le cose perché poi si rimpiange di non averle fatte e il passato non si cambia (so che sembra una contraddizione, ma ci torno dopo).
Oh, e ho amato che non ci riesca sempre, non da subito e che si veda come si stia quasi facendo violenza ad andare contro la sua natura perché cambiare il proprio carattere (soprattutto da introversi ad estroversi) è difficilissimo.
Con due protagonisti così, però, è ovvio che la storia sarebbe andata avanti a rilento, quindi ecco arrivare Suwa, che al contrario è estroverso, allegro... ed è la definizione di amico vero fraterno. Suwa, infatti, a prima vista può sembrare un po' scemo e superficiale, ma nasconde una profondità incredibile e una forza d'animo pazzesca. All'inizio temevo che nella storia ci fosse di mezzo un triangolo (visto che Nao piace sia a Suwa che a Kakeru), invece no perché questo ragazzino mette il benessere dei suoi amici di fronte ai suoi desideri, e se Nao è quella che protegge Kakeru, lui è quello che li protegge entrambi.
Ammetto che mi ha conquistata ed è diventato il mio personaggio preferito.
Terza cosa che ho apprezzato è come è stato gestito il potere dell'amore, che in genere mi fa venire l'orticaria: qui non si parla di amore romantico. È subito chiaro che a salvare Kakeru non sarà un'eventuale relazione con Nao, ma l'affetto di tutto il gruppo di amici, che cerca di fargli capire che gli vogliono bene e lo vogliono con loro. Che può sembrare fin troppo semplice, ma alla fine bisogna tener conto nella "linea temporale originale" ci è voluto un anno prima che Kakeru arrivasse al punto di togliersi la vita, e che nella seconda linea temporale i ragazzi non cercano tanto di curare una depressione clinica con amicizia e buoni sentimenti, ma di usarli per stroncare la depressione sul nascere - o almeno tenerla su livelli accettabili.
Che magari non era la cosa migliore da fare, ma l'autrice rende bene che questi sono ragazzini alle prese con un problema molto più grande di loro.
Qualche riga sopra ho detto che uno dei temi del manga è fare le cose per evitare i rimpianti futuri, che può sembrare un controsenso in una storia che parla di viaggi del tempo: in realtà anche se il grosso dell'azione è nel "presente", una buona fetta di storia è nel "futuro", dove viene chiarito che quanto faranno i ragazzi non cambierà niente per loro perché siamo nel regno delle realtà alternative. Il massimo in cui gli adulti possono sperare è di aver creato un mondo dove Kakeru sia vivo, ma il "loro" amico rimarrà morto e il loro rimpianto invariato, senza neanche sapere con certezza se il tentativo ha avuto successo.
Quindi sì, il viaggio nel tempo c'è ma il messaggio rimane che le seconde occasioni non ci sono e te la devi giocare bene alla prima.

Detto questo, io vi consiglio di recuperarlo.

11 commenti:

  1. Ho visto l'anime, molto carino!!

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  2. Questo manga mi incuriosisce parecchio, però ho sempre tentennato, anche se non c'è un vero motivo... Però dopo aver letto la tua recensione so cosa aspettarmi e magari riuscirò a decidermi!

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  3. Un manga meraviglioso! Sul mio blog trovi anche la mia recensione in merito😘

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    1. Concordo :) dopo passo a leggere la tua recensione :D

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  4. Sembra veramente molto carino... Non ho capito però se sono già usciti tutti i volumi... :-)

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    1. Sì, è uscito tutto. E meno male, che con la Flashbook si sa quando iniziano ma non quando finiscono D:

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  5. Molto interessante, ma una cosa non capisco: che significa Orange? Per curiosità!

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    1. È un riferimento ad un piccolo evento all’interno della storia, se non ricordo male :)

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