venerdì 14 febbraio 2020

L'epopea della casa

Mi sembra quasi doveroso fare un aggiornamento sulla mia situazione abitativa, dato che sta succhiando tutte le mie energie, ma soprattutto per rispondere alla domanda: perché nell'aggiornamento dell'anno passato ho detto che ero andata a vivere da sola, e adesso mi lagno sul dover mettere a posto una casa in cui - evidentemente - non vivo?
Tanto tempo fa, in un'Italia dove la crisi economica non ci aveva ancora catturati, i miei genitori comprarono un piccolo appartamento da affittare per avere qualche entrata in più.
Stacco in avanti, di qualche decennio: qualche anno fa l'appartamento era sfitto, così mia sorella e il suo compagno chiesero di potercisi trasferire.
Ovviamente la risposta è stata affermativa, perché alla fine non sta scritto da nessuna parte che se compri un appartamento devi affittarlo e non metterci a vivere un figlio.
C'è stato solo un problema, che in realtà è diventato un problema per me inseguito: mia sorella e mio cognato sono creativi, e non avendo chissà quale budget a disposizione hanno deciso di dipingere casa da soli.
In modo molto artistico.
Passa il tempo, mia sorella viene accettata in un master di animazione 3d in Danimarca, e ovviamente sono partiti... e quando qualcuno di giovane e talentuoso lascia l'Italia, non è detto che torni.
Soprattutto se, all'estero, ti offrono lavoro a delle condizioni che qui non esistono.

Ma io sono rimasta qui, i loro mobili sono rimasti qui assieme a buona parte dei loro oggetti perché, non sapendo se e quando sarebbero tornati, non hanno voluto aspedire enormi pacchi in Danimarca e poi magari doverli rimandare giù.
L'appartamento era vuoto ma non poteva essere affittato, e nel frattempo pure io ho iniziato a sentire il richiamo della vita autonoma. Presi accordi telefonici con mia sorella (lasciare la casa vuota è uno spreco, comunque anche se torniamo ne cerchiamo un'altra che quella è piccola), c'è stato il "travaso": portata la loro roba nella mia stanza, portata la mia roba in casa ma con i mobili non miei.
E per un'anno è andata così.

Poi loro sono tornati, e cos'è successo? L'investimento per il futuro fatto dai miei genitori l'hanno fatto anche quelli di mio cognato, con una casa più grande, la quale circa un mese dopo il ritorno dei due piccioncini sarebbe rimasta sfitta, per cui hanno deciso che a quel punto l'avrebbero rimodernata e si sarebbero trasferiti lì.
La cosa più logica da fare è stata anche la più faticosa: per evitare che la coppia si separasse (lei da nostra madre, lui dai suoi genitori) fino a fine lavori, io sono tornata da mia madre, mia sorella e mio cognato sono tornati nell'appartamento. Ma abbiamo scambiato solo gli armadi, in sostanza una situazione surreale in cui io vivevo a casa di mia madre con la loro roba, e loro nell'appartamento con mia roba.
Quando si sono trasferiti, poi, c'è stato da far portare via i mobili che nessuno voleva. E poi imbiancare, anzi: prima scrostare e poi imbiancare - che ai tempi pescando a caso hanno beccato la vernice che non si può coprire con altra vernice.
Poi chiamare l'elettricista per spostare un lampadario, pulire, e compare i mobili. E la tv, già che ci sono.
Almeno il frigo e la lavatrice ci sono già.
Tra l'altro ho scoperto che comprare le sedie è orribile: "Che bello, sono solo 20 € a sedia!" che devi moltiplicare per otto. Per non parlare dei tavoli, che lo sanno che non puoi farne a meno, o aspettare gli sconti troppo a lungo.

Morale della favola: sono ancora in casa di mia madre con tutta la mia roba dentro scatoloni mentre passo ogni momento libero all'Ikea cercando un tavolo da mettere in salotto che non costi un rene o che non sembri che l'ho costruito coi lego.
Ma si intravede la luce in fondo al tunnel.

8 commenti:

  1. Ho letto tutta l'epopea, Kate, e... Dai, dai: puoi farcela, tieni duro ancora solo per un po'! ;D
    E complimenti per la tua famiglia: sembrate davvero molto uniti e comprensivi gli uni con gli altri, una situazione davvero meravigliosa e fuori dal comune! ^^
    Mi piace pensare che un giorno riuscirò anch'io a lasciare il nido e a vivere per conto mio, insieme ai miei due cani e al mio sterminato cumulo di libri, film, pupazzi, eccetera, eccetera! XD Ma per ora la comodità di vivere a due minuti dal posto in cui lavoro è troppo, troppo invitante...

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    1. Se non fossimo una famiglia unita credo che ci saremmo uccisi a vicenda due mesi fa 😅 per me è invece vince la casa di proprietà sulla distanza dall'ufficio: sono lontana, ma non ho la spesa dell'affitto.

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  2. Ommioddio, ammetto che mi è un po' girata la testa nel leggere tutta la storia. u.u
    Ma devo dire che è assolutamente ammirevole che nessuno abbia buttato fuori di casa la roba degli altri ad un certo punto. xD
    Già che sei in giro, comprati anche una bella bottiglia di spumante - poi sai il sospiro di sollievo quando ti chiuderai la porta alle spalle e ti potrai rilassare?

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    1. Pensa che casino che è viverla invece di leggerla 😂
      La bottiglia di spumante la prenderei se non fossi astemia. Neanche la consolazione dell'alcool, in questo casino, mi è concessa 😩

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  3. Posso immaginare la drammaticità del vivere una situazione del genere, ma confesso di aver riso un sacco... sembra la trama di un'improbabile chick-lit xD In ogni caso incrocio le dita e spero che il tutto si concluda/risolva al più presto!

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    1. Per completare la trama dell'improbabile chick-lit mi manca il montatore dei mobili modello e milionario 😂
      Che poi mi sento anche in colpa a lamentarmi perché ho la fortuna di avere la casa 😥

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  4. Se c'è una cosa che odio fare è traslocare. Poi la tua svventura sembra un puzzle XD Spero tu riesca nel compito di trovare il tavolo perfetto!!! Un bacio!

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    1. Non so come hanno fatto i miei genitori ad affrontare cinque traslochi, io sto impazzendo con uno.
      Alla fine mi sono arresa all'evidenza che tutto quello che ho risparmiato sul fatto che la casa è di mia madre, per karma lo devo spendere in arredamento...

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