Il castello di Dolceacqua si trova in Liguria, in provincia di Imperia. Le sue origini risalgono al 1177, quando viene citato per la prima volta come proprietà dei conti di Ventimiglia. Nel 1270 fu acquistato da Oberto Doria, fondatore della dinastia che dominerà la repubblica di Genova.
Nel XIV secolo il castello si trovò al centro delle lotte tra le fazioni dei Guelfi e Ghibellini e subì due assedi (nel 1319 e nel 1329).
Nel 1526 un esponente della famiglia cedette al duca Carlo III del Ducato di Savoia i diritti feudali su Dolceacqua.
Nel 1942 il castello divenne proprietà del Comune.
A reader lives a thousand lives before he dies. The man who never reads lives only one.
lunedì 26 agosto 2019
venerdì 23 agosto 2019
Fruits Basket
Fruits Basket, di Natsuki Takaya.
Ci sono tante cose di cui sono stata fangirl prima ancora di sapere cosa volesse dire.
Fruits Basket non è una di quelle: ero una fangirl, e sapevo esattamente cosa voleva dire.
Ci sono tante cose di cui sono stata fangirl prima ancora di sapere cosa volesse dire.
Fruits Basket non è una di quelle: ero una fangirl, e sapevo esattamente cosa voleva dire.
mercoledì 21 agosto 2019
martedì 20 agosto 2019
Teaser Tuesday #232
Ed ecco di nuovo la rubrica settimanale Teaser Tuesday, creata dal blog Should Be Reading, che si divide in poche, semplici fasi:
1_ prendi il libro che stai leggendo
2_ apri una pagina a caso
3_ scrivi un breve brano (stando attenti a non spoilerare)
4_ scrivi titolo e autore
1_ prendi il libro che stai leggendo
2_ apri una pagina a caso
3_ scrivi un breve brano (stando attenti a non spoilerare)
4_ scrivi titolo e autore
"Ruby, Nova, let's start staking out the exits," he said, turning to inspect the staircase that led up to the second floor. Though the stairs were carpeted, in places that carpet had been worn through nearly to the wood steps beneath. "The Librarian or the Detonator might be trying to escape right now."
"Escape?" came a wary, broguish voice. "Have I been witlessly drawn into a trap that must be escaped from?"
Adrian turned to see a man standing in the doorway to the reading room. He had a pointed white beard and scraggly white hair, he wore socks with holes in them and no shoes, his trousers and cardigan were wrinkled and baggy on his slim frame, and his skin was so pale it looked as though he had never met the sun.
Adrian stood strighter. "Are you the Librarian?"
"I am... a librarian."
"Are you Gene Cronin?"
The man peered at him, uncertainty making the corner of his lips twitch, as if he wasn't sure if he was supposed to smile or not. "My granddaughter said there were Renegades who wanted a word with me."
- Renegades, Marissa Meyer
"Escape?" came a wary, broguish voice. "Have I been witlessly drawn into a trap that must be escaped from?"
Adrian turned to see a man standing in the doorway to the reading room. He had a pointed white beard and scraggly white hair, he wore socks with holes in them and no shoes, his trousers and cardigan were wrinkled and baggy on his slim frame, and his skin was so pale it looked as though he had never met the sun.
Adrian stood strighter. "Are you the Librarian?"
"I am... a librarian."
"Are you Gene Cronin?"
The man peered at him, uncertainty making the corner of his lips twitch, as if he wasn't sure if he was supposed to smile or not. "My granddaughter said there were Renegades who wanted a word with me."
- Renegades, Marissa Meyer
lunedì 19 agosto 2019
Castelli d'Italia #223
La Rocca di Sant’Apollinare si trova in provincia di Perugia, nei pressi di Spina. È nata come fortezza e viene menzionata da Annibale Mariotti nelle Memorie storiche delle chiese della città di Perugia, dove viene detto che fu donata all’Abbazia di Farfa nel 1030. Nel 1060 fu ceduta al monastero di San Pietro in Perugia, che ne ebbe il possesso fino al 1892.
All’inizio del XVI secolo fu trasformata in cenobio, dove i monaci vi si trasferivano durante le epidemie. Nei primi anni del XVIII secolo la Rocca di Sant’Apollinare venne adibita alla conservazione della produzione agricola.
È visitabile su appuntamento.
All’inizio del XVI secolo fu trasformata in cenobio, dove i monaci vi si trasferivano durante le epidemie. Nei primi anni del XVIII secolo la Rocca di Sant’Apollinare venne adibita alla conservazione della produzione agricola.
È visitabile su appuntamento.
domenica 18 agosto 2019
Rientro
So che sono sparita all'improvviso, però c'è un buon motivo, e se mi seguite su instagram probabilmente l'avrete intuito: sono stata una settimana a Bruxelles. Il 'problema' è che il viaggio è stato deciso all'ultimo minuto e mi sono ritrovata con cinque giorni per farmi un'idea di cosa mi interessasse vedere - a parte l'amica d'infanzia che ci vive - e tipo due pomeriggi per procurarmi tutto quello che mi serviva.
Organizzazione, a me che sono una delle persone più disorganizzate del pianeta.
Insomma, sono tornata ieri sera, stanca ma soddisfatta: l'amica che dovrebbe lavorare in un'agenzia di viaggi ha preparato diciassette pagine di programma serratissimo (inclusi locali dove fare colazione, tempi di percorrenza tra una meta e l'altra e linee della metro o degli autubus necessari) che ci hanno permesso di vedere quasi tutta Bruxelles.
Quindi che dire? Bruxelles è una città splendida (anche se cara), con persone gentilissime: non fai in tempo a perderti che qualcuno viene a chiederti se hai bisogno di aiuto, e le auto si fermano per far passare i pedoni (!!!). Ci sono cose strane, tipo che la carta ricaricabile della metro probabilmente te la danno quando nasci dato che le macchinette non la fanno e non ci sono biglietterie con esseri umani per chiederla, o il tempo che è folle (a parte che fa freddissimo, cambia circa sedici volte al giorno) e si possono vedere persone con giacca a vento e sciarpa accanto a persone in canottiera e sandali, ma vale la pena visitarla almeno una volta. O due, per poter aggiungere anche qualche escursione a Gand ed Anversa, che ancora soffriamo per non esserci potute andare (siamo riuscite ad infilarci Bruges, che è il paese delle fiabe e rischi di essere investito ogni dieci secondi perché metà dei marciapiedi non sono rialzati e a una certa semplicemente diventa strada trafficabile).
Avrei fatto a meno del sabotaggio tecnico, ossia la valigia che si è rotta all'areoporto di partenza costringendoci ad una tappa a Primark, o la lampo della borsa che si è suicidata a metà settimana.
Ma ne è valsa la pena.
(niente foto perché la connessione non collabora: a settembre la cambio)
Organizzazione, a me che sono una delle persone più disorganizzate del pianeta.
Insomma, sono tornata ieri sera, stanca ma soddisfatta: l'amica che dovrebbe lavorare in un'agenzia di viaggi ha preparato diciassette pagine di programma serratissimo (inclusi locali dove fare colazione, tempi di percorrenza tra una meta e l'altra e linee della metro o degli autubus necessari) che ci hanno permesso di vedere quasi tutta Bruxelles.
Quindi che dire? Bruxelles è una città splendida (anche se cara), con persone gentilissime: non fai in tempo a perderti che qualcuno viene a chiederti se hai bisogno di aiuto, e le auto si fermano per far passare i pedoni (!!!). Ci sono cose strane, tipo che la carta ricaricabile della metro probabilmente te la danno quando nasci dato che le macchinette non la fanno e non ci sono biglietterie con esseri umani per chiederla, o il tempo che è folle (a parte che fa freddissimo, cambia circa sedici volte al giorno) e si possono vedere persone con giacca a vento e sciarpa accanto a persone in canottiera e sandali, ma vale la pena visitarla almeno una volta. O due, per poter aggiungere anche qualche escursione a Gand ed Anversa, che ancora soffriamo per non esserci potute andare (siamo riuscite ad infilarci Bruges, che è il paese delle fiabe e rischi di essere investito ogni dieci secondi perché metà dei marciapiedi non sono rialzati e a una certa semplicemente diventa strada trafficabile).
Avrei fatto a meno del sabotaggio tecnico, ossia la valigia che si è rotta all'areoporto di partenza costringendoci ad una tappa a Primark, o la lampo della borsa che si è suicidata a metà settimana.
Ma ne è valsa la pena.
(niente foto perché la connessione non collabora: a settembre la cambio)
venerdì 2 agosto 2019
Il tristo mietitore
Il tristo mietitore, di Terry Pratchett.
Mondo Disco è una certezza quando rischio di entrare nel blocco del lettore.
Mondo Disco è una certezza quando rischio di entrare nel blocco del lettore.
Iscriviti a:
Post (Atom)