venerdì 12 luglio 2013

Il Trono di Ghiaccio



Il Trono di Ghiaccio, di Sarah J. Maas.

Oggi, come esempio di "adattamento del titolo e quarta di copertina che non c'entra un ciufolo con il libro", abbiamo l'opera di Sarah Maas.
Sul serio, perchè cambiare Throne of Glass? Aveva a che fare almeno con una cosa della trama.

Nessuno esce vivo dalle miniere di Endovier. Celaena, la migliore assassina nel regno di Adarlan, è lì rinchiusa da un anno e quando le offrono la possibilità di diventare sicario di corte, non esita neppure un istante ad accettare. Ma la lotta è appena all'inzio: Celaena deve affrontare ventitrè contendenti. Se vincerà diventerà la paladina del re e dopo quattro anni di servizio sarà libera. Il Principe Ereditario è il suo maggiore alleato. Il Capitano delle Guardie la protegge. Entrambi la amano. Ma l'amore e il talento non bastano per vincere. Nel castello un pericolo insidioso è in agguato, e ben presto Celaena capisce che le persone di cui fidarsi sono sempre meno... a lei spetta il compito di estirpare l'oscura minaccia, prima che distrugga il loro mondo.

Ho detto che la quarta di copertina non c'entra con la trama perchè, per quanto sottolinei cose che effettivamente succedono, lo fa dipingendo il libro come un qualunque YA mentre a me è sembrato un fantasy dove per caso c'è anche un triangolo. A parte le persone di cui fidarsi che non diminuiscono: quelle sono e quelle rimangono.
Ad ogni modo, mi è piaciuto (sinceramente non credevo), ed è la prova che è possibile scrivere libri interessanti usando elementi ormai scontati: l'ambientazione non è certo quello che si può definire originale. Regno in piena espansione, con tanto di re cattivo che sta conquistando tutto e tutti mentre il principe, Dorian, è una persona normale per qualche strano motivo (non capisco da chi possa aver imparato: è circondato da gente nel migliore dei casi idiota, a parte Chaol). C'è la bella principessa ribelle, Nehemia. Ci sono un po' di massacri a gratis, con tutte le creature magiche che sono state sterminate perchè il re non vuole la magia nel suo regno... insomma, ci sono tutti gli elementi per una bella ambientazione classica.
Però nell'insieme funziona, ed è questo l'importante.

La trama è carina, anche se prettamente introduttiva: in questo libro più che altro ci vengono presentati i personaggi e il finale non da l'impressione che qualcosa si sia concluso, ma che siamo finalmente arrivati all'inizio. Non lo fa, però, in modo inconcludente come Red: la Maan si è premurata di inserire una trama vera, dove succede qualcosa e hai anche l'impressione di saperne di più rispetto a pagina 20. Difetti comunque ce ne sono, certe cose le puoi prevedere ad occhi chiusi... tipo chi è il misteriosissimo assassino: sul serio, è così evidente che ad un certo punto ho iniziato a sospettare di un altro perchè mi dicevo "Dai, non può essere così banale, sarà per forza una falsa pista". Non so se è davvero così banale, o se l'autrice ci ha trollati tutti.
Un'altra cosa riguarda la magia, che sembra appiccicata con la colla: è come se dovesse esserci per forza anche se non ne sente il bisogno... aspetto di vedere se nei seguiti sarà meglio integrata: ora come ora è lì perchè a wizard did it. Soprattutto nel finale. Quello è veramente un viaggio in acido: fantamedioevo, fantamedioevo, fantamedioevo, fantamedioevo, multi-universo!


Comunque non è tutto prevedibile: ci sono un paio di colpi di scena niente male, messi in atto da personaggi "insospettabili", che avvalorano la tesi che la Maan abbia usato la storia dell'assassino per distrarre il lettore e coglierlo impreparato dopo.

Ad ogni modo la cosa che ho apprezzato di più sono stati i personaggi.
Due recensioni fa mi chiedevo quando sarebbe apparso un personaggio femminile per cui non fosse simbolo di forza superare la tragedia di essere una donna. Beh, è saltato fuori che ho dovuto aspettare molto poco: Celaena, nonostante un nome ridicolo e un'altissimo rischio Mary Sue, si è dimostrata una bella eroina. All'inizio mi preoccupava che fosse la super assassina spaziale a diciotto anni, ma una volta accettato che è Ezio Auditore in gonnella (fa anche il salto della fede con tanto di arrampicata!) è facile sospendere l'incredulità per lei. Non solo è una gnocca e sa di esserlo, ma adora essere una ragazza e si diverte ad essere figa.


Addirittura si trucca per mascherare i propri difetti e, anche se non disdegna abiti pratici per lavoro e addestramento, si diverte come una scema a provarsi i vestiti fighi, a fare colpo e quella sensazione che tutte abbiamo provato che sì, stiamo indossando qualcosa di scomodo e sì, forse sarebbe stata una buona idea mettersi qualcos'altro... però stiamo tanto bene.


Insomma, abbiamo una protagonista che vede il suo sesso come un punto di forza e che ha consapevolezza del proprio corpo e della propria femminilità, ma non c'è solo questo: la nostra ragazza funziona perchè è un personaggio equilibrato. Ok, è la prescelta, ma questo non la rende invincibile o invulnerabile: deve piegarsi al volere della famiglia reale perchè per quanto brava non ha possibilità di farcela se il re si mettesse contro di lei. Anche se è sopravvissuta alle miniere sa che morirà, dovesse tornarci. E dalle miniere è uscita a pezzi, l'ombra di sé stessa, traumatizzata e debole, e disperatamente bisognosa di rimettersi in forze per poter vincere. Viene perfino nominato il ciclo.
Punti bonus per il fatto che l'autrice si è ricordata che gli esseri umani possono avere più di una caratteristica e reagire in modo diverso a seconda della situazione in cui si trovano: il fatto che Celaena sappia rispondere a tono non implica che lo faccia con tutti perchè, hey, lei è quella tosta che deve sempre avere l'ultima parola. Ma non solo: anche gli altri personaggi hanno diritto ad esistere, non sono nomi messi lì perchè sennò sarebbe un monologo. Abbiamo quindi Nehemia, la principessa di un regno da poco conquistato, che gira per la corte che odia con tutta la dignità e la forza che possiede, cercando di trovare un modo per aiutare la sua gente e finendo per fare amicizia con l'unica altra donna che non parla solo di corsetti e uomini: Celaena.
Un pochino clichè, ma comunque gradevole.

E poi ci sono loro, i due migliori amici innamorati persi della fanciulla.
Uno è Dorian, principe ereditario: donnaoiolo, sveglio, e fiero possessore dell'unica coscienza di famiglia, è quello che per ora sembrerebbe aver vinto i favori di Caleana, anche se non condivido: è carino, ma non ha ancora fatto niente che mi abbia colpita... e a me piace Chaol.
Perchè, udite udite, in questo libro ho finito per appassionarmi al triangolo, e non mi succedeva da quando guardavo Fantaghirò da bambina (sono ancora Team Tarabas, per la cronaca).
Diciamo che non capisco come faccia lei ad avere dubbi quando l'altro ragazzo che le gira intorno è Chaol: ok, all'inizio è simpatico come una zappata su un piede, ma poi si va avanti e si vede che è il genere di persona affidabile che è sempre lì quando hai bisogno di lui. Poi è così adorabilmente geloso, sarcastico, e ha una crisi isterica ogni volta che qualcuno è solo con Celaena.
Hanno mooolta più chimica di Dorian e Celaena, ma non so ancora con precisione se li vorrei come coppia canon o come best friends forever.
Ma mi accontento facilmente: mi basta che alla fine uno si metta con Celaena e l'altro con Nehemia. Non mi importa la combinazione. Neanche di sesso.


Detto questo, il libro fa il suo lavoro più che onestamente: una storia interessante, che riesce ad intrattenere mentre la stai leggendo e ti lascia con la voglia di leggere il seguito ieri al più tardi: i personaggi principali sono stati tutti definiti, e i veri antagonisti ce li siamo conservati per dopo.
Come deto prima l'unico punto che non mi convince è la magia, e spero che venga amalgamata meglio nel prossimo libro... anche perchè credo che avrà un ruolo di spicco.

6 commenti:

  1. Mi piace la tua descrizione della protagonista, sembra davvero una tipa in gamba! :D Conoscendo la mia passione smodata per le eroine fantasy, non posso assolutamente perdermela! XD Lietissima di sentire anche che il fattore romance non prende poi tutto questo spazio e che, anche se il triangolo c'è, alla fine non si tratta solo di quello e basta! :) In quanto ad un'ambientazione di tipo più "classico"... bé, perché no? In fondo, alle volte un po' di nostalgia per le vecchie ambientazioni di cappa e di spada la sento anch'io! Eccome! ;D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il fattore romance ha una notevole importanza, ma non si prende tutto lo spazio. E soprattutto è gestito bene e non è irritante.
      L'ambientazione classica va più che bene, soprattuto quando l'autore NON finisce per scopiazzare alri libri, barricandosi poi dietro la scusa "ma è l'ambientazione classica che è così" (Eragon mi ha profondamente traumatizzata) XD

      Elimina
  2. ùTi ho mai detto che tu potresti convincermi a leggere anche Moccia (per rimanere in tema con l'altra volta!) con le tue recensioni?
    No?
    Beh, ora lo sai :D

    ADORO ADORO ADORO le tue recensioni!!!
    Prima non mi ero convinta al 100%, la tua recensione ha vinto la mia ritrosia!!! :D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie :)
      ora se lo leggi spero non ti faccia schifo XD

      Elimina
  3. E' il libro che aspettavo di più del 2013 e Celaena è stata all'altezza di tutte le aspettative, mi sa che per adesso è una delle mie protagoniste preferite se non la preferita...magari prima di lei viene solo Tris di Divergent. Io voglio assolutamente che finisca con Chaol ma mi par di capire che la Maas è un po' più del Team Dorian :P

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io non lo conoscevo per niente, quindi è stato una piacevolissima sorpresa n_n
      Se la Maas è Team Dorian siamo fregati, mi sa che il suo parere conta più di tutti i nostri messi insieme XD

      Elimina