mercoledì 17 luglio 2019

Fire and Blood

Fire and Blood, di George R.R. Martin.

Perché Martin fa di tutto piuttosto che concludere A Song of Ice and Fire.

From the masterly imagination behind A Game of Thrones - one of the greatest fantasy epics of all time and an unmissable HBO hit series - comes a definitive history of Westeros’s past as told by Archmaester Gyldayn.
Unravelling events that led to A Song of Ice and Fire, Fire and Blood is the first volume of the definitive two-part history of the Targaryens in Westeros. Revealing long-buried secrets and untold lasting enmity, it sets the scene for the heart-stopping series conclusion, The Winds of Winter.
300 years before the events of A Song of Ice and Fire, long before the schism that set the houses of Westeros at each other’s throats, one house ruled supreme and indomitable. House Targaryen, the house of the last remaining dragonlords.
After surviving the Doom of Valyria the Targaryen’s established themselves on Dragonstone. This volume traces their legendary lineage from Aegon the Conqueror to the bloody Dance of Dragons; a civil war that pitted Aegon II and his half-sister Rhaenyra in a bitter conflict for the throne of their father, nearly wiping out the Targaryen dynasty forever.
What really happened during the Dance of the Dragons? Why did it become so deadly to visit Valyria after the Doom? What is the origin of Daenerys’s three dragon eggs? These are but a few of the questions answered in this essential chronicle, as related by a learned maester of the Citadel.
With all the scope and grandeur of Gibbon’s The History of the Decline and Fall of the Roman Empire, Fire and Blood is the ultimate guide to Westeros’s past. Featuring more than eighty all-new black-and-white illustrations by artist Doug Wheatley this is an essential volume for any Game of Thrones fan’s library. For the first time the full tapestry of Targaryen history is revealed.

A Song of Ice and Fire mi piace per tanti motivi: la trama complicata, la complessità dei personaggi, la vastità dell'ambientazione.
Quest'ultima, poi va in più direzioni: c'è la mera grandezza geografica, la cultura (le canzoni, ad esempio), le leggende, e la storia. In effetti questa è una serie che si presterebbe a dozzine di spin-off e prequel, considerando quante cose sono successe prima del 'piatto principale', e quindi - dopo Il Mondo del Ghiaccio e del Fuoco - ecco a noi poveri lettori in attesa un librone di 700 pagine che ci racconta nel dettaglio la storia dei Targaryen (beh, la prima parte: chissà se anche qui dovremo aspettare anni per avere la conclusione).
E nonostante tutto, io non potevo non leggerlo.
Una cosa che non avevo ben capito quando mi sono approcciata alla lettura è che non siamo di fronte ad un libro di narrativa, o a una nuova saga: come nel precedente approfondimento scritto da Martin siamo di fronte ad un finto saggio. Fire and Blood è scritto come un libro di storia dedicato ai Targaryen, con tanto di maestri della Cittadella vari ed eventuali citati come fonti, oppure con un paio di versioni dello stesso evento perché tali maestri non concordavano tra loro. L'effetto è stato, almeno all'inizio, straniante perché generalmente non è che la prima cosa che desideri da un fantasy è che sia scritto come un saggio sui Medici (e nel mio caso non ha aiutato nemmeno che gli eventi siano all'incirca gli stessi della parte sui Targaryen de Il Mondo del Ghiaccio e del Fuoco, con qualche aggiunta e limatura qua e là), però alla fine mi sono appassionata alla lettura e ho smesso di rimuginare su quanto avrei preferito un classico romanzo di narrativa rispetto a ciò che avevo per le mani.
Alla fine si è trattato di una lettura molto interessante, zeppa di eventi e di informazioni aggiuntive: la storia di Westeros è sempre stata piena di guerre e di intrighi perciò è difficile annoiarsi... anche se non risulta proprio facilissimo affezionarsi ai personaggi: sono tantissimi, e non tutti hanno lo spazio che meriterebbero (io voglio ancora credere in qualcosa che parli - e tanto - di Meria Martell).
Si vedono un sacco di retroscena e si capisce per quale motivo i rapporti tra alcune regioni siano quelli che sono adesso, per non parlare di quanto sia strano vedere un paio di Stark dotati di buon senso e intelligenza politica, o il rapporto strettissimo tra i Targaryer e i Baratheon che col senno di poi è veramente tragico, o anche come le relazioni tra la corona e il credo siano sempre state complesse - quando non completamente ostili.
Più gli incubi dovuti a quello che si trova a Valyria, che manco lo vediamo direttamente e subito siamo in un ambiente fantascientifico apocalittico che o mio dio, non andate mai là, vi prego.
Una cosa strana è stata la Danza dei Draghi: quando l'avevo letta ne IMdGedF mi era piaciuta moltissimo, mentre questa volta, con molto più spazio dedicato al grande conflitto che decimò Targaryen e draghi, l'ho trovata pesante e a tratti noiosa.

In definitiva si è trattato di un volume che mi è piaciuto molto, ma non lo considererei un prequel vero e proprio, né uno spin-off: secondo me è la companion-novel più lunga della storia della letteratura moderna, dato che per il modo in cui è scritto e la "velocità" con cui cambiano i protagonisti non si presta bene ad essere letto senza sapere nulla del mondo di cui parla, e nemmeno ad essere letto per primo. E, se devo esser sincera, non mi è parso neanche di fondamentale importanza per comprendere Le cronache del ghiaccio e del fuoco: a meno di rimandi importantissimi negli ultimi due libri della serie, le informazioni che si raccolgono in Fire and Blood sono una bellissima aggiunta, ma o si tratta di rimettere in ordine cronologico robe che già erano state dette, o sono cose fighissime che però dubito avranno un qualche ruolo (Valyria).
Tranne un dettaglio, che però qui semplicemente succede senza che venga spiegato perché, e che potrebbe avere importanza in futuro... però mi è parso più un easter egg, o foreshadowin che una notizia vera e propria necessaria alla comprensione dell'altra serie.
Tutto questo per dire: se siete fan, leggetelo che è divertente e aggiunge molto. Se non siete fan... usate il vostro tempo per il primo delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco: questo non è il libro giusto con cui approcciare Martin, o Westeros.

2 commenti:

  1. Wow. 700 pagine di simil-trattato storico. Non me lo aspettavo °_°
    Io sono della fazione di persone intenzionate a leggere l'intera serie, ma solo dopo che sarà stata terminata. Il San Tommaso che è in me inizia a pensare che il famigerato ultimo romanzo su cui starebbe lavorando Martin sia una leggenda metropolitana... quindi (anche un po' per scaramanzia) rimando la lettura, per il momento ;)

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    1. Martin fa qualunque cosa - incluso lavorare a un videogioco - piuttosto che scrivere gli ultimi due libri 😩
      Siamo tutti San Tommaso nei suoi riguardi, ma siamo caduti nella trappola prima di sapere i suoi tempi infiniti di scrittura.

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