giovedì 26 giugno 2014

Rosemary's Baby


Rosemary's Baby, di Ira Levin.

In realtà stavo cercando I Ragazzi Venuti dal Brasile, quando ho scoperto che Ira Levin ha scritto pure questo. E visto che il film mi è piaciuto, ho deciso di leggerlo.
Spoiler.

Il diavolo, si mormora, abita a New York, in un bel palazzo del centro. Come spiegare altrimenti gli strani e inquietanti avvenimenti accaduti tra quelle mura? Ma la sinistra fama di quell'edificio vecchio ed elegante non basta a intimorire Rosemary e Guy Woodhouse, una coppia di giovani e innamorati coniugi, che vi si trasferiscono ricchi di sogni e di speranze. Finalmente la carriera di attore di Guy sta decollando, e il futuro sembra riservare solo felicità: per Rosemary è il momento di pensare a un figlio. Ma la notte in cui il bambino viene concepito accadono cose tremende: è l'inizio dell'incubo e i nove mesi di gravidanza saranno un susseguirsi di fatti terrificanti. Ma chi è, cos'è davvero quel bambino che Rosemary porta in grembo?

Se avessi una buona conoscenza del termine vintage, probabilmente lo userei per definire questo romanzo: è stato scritto nel 1967 e si sente. Ma non è un male.
Rosemary's Baby è uno di quei libri invecchiati con stile: non annoia per il cambio dei gusti del pubblico, per la gestione dei tempi, per il linguaggio. Anzi, queste differenze lo rendono una lettura ancora più interessante.

Di primo acchito è un libro dal ritmo lentissimo, che quasi tiene interesse solo perchè sai già cosa sta succedendo (almeno per me: ho visto il film anni prima di scoprire che non era un soggetto originale), poi inizi a renderti conto che Ira Levin gioca moltissimo sulla dissonanza: fermamente fisso col punto di vista di Rosemary, il lettore si trova di fronte alla vita di una vita giovane coppia. Lui è un attore che cerca di sfondare: pur avendo il talento e la presenza, non riesce ad ottenere la parte "giusta". Lei è una casalinga normale e carina, che non vede l'ora di diventare madre. E tu lì a leggere di questi due che si trasferiscono, di lui che è frustrato, di una quotidianità normalissima.
I miei sentimenti per Guy
Solo che inizi ad accorgerti che le cose non sono come le vede Rosemary, che Guy è uno stronzo egocentrico e manipolatore, che lei è un po' scema, che la casa dei sogni tanto dei sogni non è.
Sulla casa apro una parentesi: io sono convinta che i personaggi di libri e film dell'orrore - salvo rare eccezioni - vivono in universi alternativi dove le storie dell'orrore non esistono perchè se iniziano a dirti che nella casa dove devi trasferirti c'hanno vissuto dei cannibali, un satanista convinto di aver evocato il Diavolo (e linciato per questo), ci trovano corpi di neonati e c'è il più alto tasso di suicidi dell'intera città... ma col cavolo che ci vai vivere. Piuttosto sotto un ponte.

Purtroppo la casa è carinamente retrò, ha addirittura un camino, i dettagli lavorati, è un quartiere in, e quindi agli sposi poco importa se ci sono cose strane come l'armadio a muro sbarrato con mobili per essere certi che non si apra. Ci vanno a vivere felici e contenti.
Tutto cambia quando entrano in scena i vicini, i Castelvet, un'anziana coppia che inizia ad appoggiarsi a Guy e Rosemary, che presto si trasforma in una soffocante presenza. Sono sempre lì. Guy è sempre da loro. Li riempiono di piante portafortuna ed intrugli.
Fammi entrare, cara
La loro presenza sarebbe inquietante in situazioni normali, ma lo diventa ancora di più perchè Rosemary non si accorge del cerchio che le stanno stringendo intorno, spingendola a frequentare amici di amici, isolandola. E quando nota qualcosa è Guy a trattarla come se fosse pazza, o la manipola emotivamente per farla sentire in colpa all'idea di allentare i rapporti con due vecchietti soli.
Bastardo.
Anche la grande occasione di Guy assume contorni inquietanti, così come la conseguente grande fortuna: Rosemary è felice ma tu puoi solo pensare che c'è qualcosa che non va anche se non capisci cosa. E io rendo merito ad Ira Levin per aver creato un così forte contrasto tra come la sua protagonista vede la sua vita e come il lettore la percepisce perchè, per la maggior parte del libro, sono agli opposti: lei è felice e tu vorresti scrollarla per farle aprire gli occhi.
Le cose peggiorano con la tanto desiderata gravidanza, sbagliata fin dal concepimento (uno stupro nella migliore delle ipotesi, con Guy che se esce con una roba tipo "Ho fatto sesso con te anche se eri svenuta e prima avevi detto no perchè, sai, è il giorno dell'ovulazione e noi vogliamo un bambino, giusto?" e poi fa l'offeso perchè Rosemary si sente violata): indirizzata verso un ginecologo amico degli onnipresenti Castelvet, Rosemary inizia una gravidanza fatta solo di dolore, strane voglie, bevande preparate dai vicini, con l'ordine di non parlare con le amiche, di non leggere libri - onde evitare di farsi suggestionare - e visite settimanali. Viene chiusa in casa senza poter parlare con nessuno che non sia approvato da Guy, dai Castelvet e dal dottore, trattata come una sciocca ogni volta che prova ad esprire un dubbio od una paura: nessuno cerca di rassicurarla, ma solo di far sparire qualsiasi fonte esterna possa darle conferma che qualcosa che non va, alla fine dei conti, c'è.

È terrificante non tanto per presenza dell'elemento sovrannaturale, ma per il vero e proprio abuso di cui Rosemary è vittima da parte del marito unito alla cospirazione di tutti coloro che la circondano: più si va avanti più diventa evidente che Rosemary non ha nessun controllo sulla propria vita, sul proprio corpo, sulla propria salute: è vista e trattata come un semplice incubatrice, la cui volontà viene costantemente sminuita quando non completamente ignorata.
Insomma, la paura nasce per la forte caratterizzazione di thriller psicologico dove la sanità mentale della protagonista è perennemente in pericolo perchè, semplicemente, essere trattata come una pazza la sta facendo impazzire.
E il dubbio raggiunge anche te, dall'altro lato della pagina: qual è la verità? È Rosemary che sta perdendo il contatto con la realtà, o davvero vicini e marito stanno cercando di impossessarsi del bambino?
Alla fine una risposta a questa domanda Ira Levin te la da chiaramente, ma ne restano altre: cosa succederà adesso? Rosemary è definitivamente impazzita? Vuole provare a salvare un bambino che, in definitiva, non è mai stato davvero suo, o ha 'solo' ceduto ad un desiderio di maternità divenuto ossessione?

Le risposte non sono nel sequel, di cui ho letto la trama su wikipedia e sto facendo del mio meglio per dimenticarla per sempre.



12 commenti:

  1. Lo voglio leggere da tanto, solo che si trovato solo in ebook e si sa che io ho una questione... irrisolta con gli ebook. Però devo fare un sacrificio, per Levin. Vergognoso che un autore del suo calibro, in italia, sia praticamente fuori catalogo. Santa Beat, pensaci tu! Io il film di Polanski non l'ho visto, ma ho guardato la mini-serie tv. Non bruttissima, ma scialba. Ha belle uccisioni, però, e so che nel libro - dove si punta tutto sulla psicologia - mancano :)

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    1. Ho avuto dubbi sull'e-reader finchè non ne ho comprato uno per necessità (ho quasi finito la libreria e non posso aggiungere ripiani). Devo dire che è indispensabile per recuperare autori fuori catalogo senza sfinirsi gli occhi sul pc, e credo che l'editoria italiana dovrebbe sfruttarlo invece di guardarlo come un mostro a tre teste e poi sfornare boiate come i flipback.
      Gli adattamenti dovrei riguardarli: il film di Polanski l'ho visto da piccola, ero molto delusa per la mancanza di una forte componente horror e troppo giovane per cogliere appieno la violenza psicologica mentre quello moderno... ne ho visto un pezzo, e mi pare che abbiano snaturato molto il tono del racconto. Nel libro colpisce la normalità, a volte la pateticità di queste persone... non le sospetti perchè sembrano troppo stupide. Nella miniserie, ti accorgi che sono cattivi appena li inquadrano. Non so come hanno fatto a non far sembrare Rosemary completamente cretina nel fidarsi di loro in primo luogo O_o

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    2. No, infatti non ci sono mica riusciti. Rosemary sembra proprio cretina ;)

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  2. Wow la tua bella recensione mi ha messo addosso la voglia di leggermi questo libro ^-^ anche se la storia l'avrò vista raccontata in così tanti film, non ho mai letto un romanzo che ne parlasse...me lo segno sicuramente ^-^

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    1. Grazie ^-^ è un libro notevole. Ira Levin mi ha decisamente convinta a continuare il recupero delle sue opere u_u

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  3. Quando ho letto 'Spoiler' mi è preso un accidenti e ho saltato tutto D:

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    1. Spoilero molto, ma avviso sempre :P
      Cmq non ho scritto nulla che non è nel film del '68 :)

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  4. Non avevo la più pallida idea che il film fosse stato tratto dal libro. O__O
    Penso lo leggerò!

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    1. Che era tratto da un libro l'avevo letto da qualche parte, ma sono rimasta sorpresa quando l'ho visto nell'elenco dei lavori di Ira Levin O_O

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  5. Non conosco il né libro, né la scrittrice, né il film, né la serie tv... D:

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    1. Il film di Polanski o il libro vale la pena conoscerli :D

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  6. Sei una grande, conosci tutto io ho apprezzato solo il film

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