mercoledì 29 marzo 2017

La Guerra delle Rose - Trinity

La Guerra delle Rose - Trinity, di Conn Iggulden.

Altro che Philippa Gregory, Conn Iggulden sì che ha scritto una serie sulla Guerra delle Rose.

È il 1454. I giorni scorrono vuoti e uguali per Enrico VI, re d'Inghilterra, ormai rinchiuso nel castello di Windsor, malato e incapace di comprendere ciò che sta succedendo intorno a lui. Lo sguardo perso nel nulla, i pensieri offuscati, è accudito dalla regina Margherita d'Angiò, che gli è rimasta leale e vicina - impegnata a salvaguardare gli interessi della famiglia, nella speranza che il figlio Edoardo possa un giorno riuscire dove il padre ha fallito. Ma mentre il regno d'Inghilterra sembra precipitare nella stessa nebbia che ottunde la mente di Enrico VI, c'è un uomo che estende giorno dopo giorno il suo potere e la sua influenza. Riccardo, duca di York, insieme ai conti di Salisbury e di Warwick, ha in mente di prendere il comando, e di spezzare il supporto di cui ancora gode la famiglia Lancaster. Un trio disposto a tutto, pur di non lasciare che il potere resti nelle mani di un re che non ha dimostrato la forza necessaria per resistere alle tempeste della Storia. Ma inaspettatamente Enrico VI sembra riprendere forze, e la sua salute finalmente migliorare. E quando fa trionfalmente ritorno a Londra, per riprendersi il trono che gli spetta di diritto, il delicato equilibrio del potere si spezza di nuovo. E tra York e Lancaster sarà ancora una volta battaglia. La sanguinosa battaglia per un trono che vale più delle vite umane, più dei destini dei singoli, più della pace.

Il primo libro di questa serie mi era piaciuto, pur non essendosi guadagnato un voto altissimo su goodreads. Ma d'altronde ormai sembra che libri e film si dividano in due categorie: i capolavori assoluti e le schifezze allucinanti, e credo sia giunto il momento di riappropiarci della via di mezzo: questo è uno di quei casi dove la perfezione non viene raggiunta, ma cavolo se non è divertente e se non ci sono lati positivi.
Stormbird si era chiuso con la nomina di York a protettore del reame per tutta la durata della malattia di Enrico, e Trinity riparte più o meno da lì.
È passato del tempo, York sta governando bene, ma la situazione è tutto tranne che tranquilla. Margherita non ha mai perdonato i suoi nemici e per quanto stia recitando bene la parte della sconfitta, tutti sanno che da qualche parte sta affilando le armi.
E come non potrebbe, vedendo elevati gli alleati di York e sapendo che le dicerie sulla paternità del piccolo Edoardo hanno avuto origine da lui, pur senza poterlo provare, dovendo difendere costantemente i diritti del marito e temendo di vedere cancellati quelli del figlio?
York dal canto suo, deve trovare un equilibrio tra l'ambizione e la lealtà: il potere gli piace, ed è anche piuttosto bravo nel gestirlo, quindi perchè chinare il capo di fronte ad un re infermo e a un bambino in fasce?
Insomma, i giocatori maggiori sono Margherita d'Angiò e Riccardo di York, ma è la rivalità tra i Percy e i Nelville ad esasperare il tutto, ed è come se fosse la faida tra queste due famiglie a far scoppiare tutta la polveriera, rendendo ogni confronto una battaglia e ogni battaglia un massacro.

Anche in questo volume Iggulden riesce a trovare un ottimo equilibrio tra la storia e la narrativa - continuo ad amare profondamente le appendici, dove viene fatto il confronto tra le due con tanto di spiegazioni - e apprezzo moltissimo la costruzione dei personaggi: non si prendono sconrciatoie e non si vince facile. In sostanza non c'è un vero e proprio cattivo ma persone che combattono e che, molto spesso, pensano di non avere altra scelta, e poichè i personaggi sono resi in modo così accessibile la comprensione delle loro azioni viene molto naturale e si capisce come mai sia scoppiata la Guerra delle Rose, quali siano le sue fasi e le pedine coinvolte, e per questo sto trovando questa serie così interessante e divertente.
C'è anche un'altra cosa che devo dire: in giro ho letto molti elogi a come Conn Iggulden scrive le scene di battaglia, quindi sono giunta alla conclusione che sono proprio io ad annoiarmi con questo tipo di sequenze se non sono cinematografiche: preferisco di gran lunga gli intrighi.

In definitiva continuo ad essere soddisfatta da questa lettura, e non vedo l'ora che anche l'ultimo volume venga stampato in edizione economica.

5 commenti:

  1. Hello! Dopo tanto tempo ritorno a commentare sul tuo blog XD
    Questa serie è tra i "Comprare", ma non mi risolvo mai, vuoi perché l'edizione son sovracopertina è fighissima, vuoi perché costa sempre un botto. Mi risolverò con Libraccio.
    Onestamente non c'è molto da dire, se non che traspare il tuo entusiasmo contagioso che ti fa pensare "Ehi, perché non l'ho presa prima se è così bella?"
    Un'ultima cosa: Margherita D'Angiò e Riccardo di York mi fanno pensare troppo ai loro corrispettivi in Game of Thrones XDXDXD

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    1. Bentornata :D
      Oddio, per quanto mi piaccia questa serie non credo che la consiglierei in copertina rigida :)
      La cosa interessante dei corrispettivi in Game of Thrones, è che a questo giro tifo tantissimo per lei XD

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    2. Considerato che suo figlio è descritto dai contemporanei davvero come Geoffrey non ho mai tifato per lei, anche se quest'ultima cosa è colpa della Gregory.
      Non lo so, credo che anche se non si trattasse di un qualche capolavoro li comprerei lo stesso, per via del magico potere delle edizioni fighe. La prova del nove è la mia migliore amica che ha comprato il terzo volume a scatola chiusa, solo perché è bellissimo e morbidissimo al tatto (non.posso.darle.torto).

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  2. Era da un po' che avevo adocchiato questi libri... Mi sa che ci faccio un pensiero :)

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