martedì 21 marzo 2017

Teaser Tuesday #162

Ed ecco di nuovo la rubrica settimanale Teaser Tuesday, creata dal blog Should Be Reading, che si divide in poche, semplici fasi:
1_ prendi il libro che stai leggendo
2_ apri una pagina a caso
3_ scrivi un breve brano (stando attenti a non spoilerare)
4_ scrivi titolo e autore

"Cosa sapete che non mi volete dire?"
 Cesare prende la madre per le spalle e le parla sostenendole lo sguardo. È riapparso il cavallo di Juan. Anche il suo guardaspalle. Ferito gravemente, certo, e senza poter dare informazioni coerenti. Tutte le truppe fedeli al papato percorrono le strade di Roma e rastrellano le rive del Tevere. Ecco qui tutti gli ambasciatori stranieri che hanno offerto la loro collaborazione. Vannozza ha vissuto ogni informazione come un colpo di mazza e ora scopre che il salone è pieno di cardinali e ambasciatori dai gesti solidali. Si volta brusca verso Alessandro VI chiedendogli di smetirle, di rinnovarle la speranza. Ma il papa appare abbattuto, come se nonostante la sua poderosa umanità il trono fosse in grado di inghiottirlo, e nel suo malinconico abbandono vede Vannozza ritirarsi tra Lucrezia e Sancia. Appena le donne sono uscite, Cesare informa il padre.
"Il Tevere è pieno di uomini che nuotano sott'acqua. Un custode dei depositi di legna ha visto abbandonare un corpo nella corrente. Lo hanno gettato da un cavallo bianco. Il tutto è stato visto da un certo Giorgio che sul momento non ha dato troppa importanza alla cosa, perchè ogni notte vengono buttate a fiume dozzine di cadaveri. Il Tevere è l'immondezzaio di tutti i delitti di Roma. È possibile che..."
 - O Cesare o nulla, Manuel Vàzquez Montalbàn

1 commento:

  1. Ciao! (assente da mesi...eheh)
    "Quante sono le lettere dell'alfabeto latino?, chiese la voce di mio padre. Guardai con attenzione, e nella penombra lo vidi, mio padre. Era in piedi, in fondo alla stanza, appoggiato al comò, e mi guardava con l'aria di prendermi in giro. Era vestito da marinaio, avrà avuto vent'anni, o poco più ma era mio padre, non c'era possibilità di equivoco."
    Requiem, Antonio Tabucchi

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