venerdì 4 settembre 2020

Cursed

Non so perché, ma per questa serie non ho guardato trailer, non ho letto nulla delle notizie in anteprima, e anche se la recensione arriva a mesi di distanza, la serie l’ho guardata quando è uscita… e forse è perché avevo le aspettative sotto le scarpe che non posso dirmi delusa. Sarei stata sorpresa se si fosse rivelata bella.
C’è molto da dire su Cursed, e poco di positivo: è una serie brutta e non ho ancora capito se dopo la metà migliora o mi sono abituata alla mediocrità del tutto. 

Partiamo dagli elementi tecnici, che poi sarebbero i primi problemi che lo spettatore nota: non si capisce minimamente quando Cursed sia ambientato. Sembra Medioevo, ma sono tutti troppo puliti, c’è la classica guerra religione vs. magia e questi monaci rossi che hanno deciso di sterminare i Fae, nominano spessissimo i romani, a una certa ci sono i vichinghi. 
Un mescolone senza capo né coda su cui sarebbe possibile passare sopra, non fosse che il “buttiamo cose a caso” coinvolge sostanzialmente ogni aspetto dell’ambientazione: se sul quando siamo nella confusione più totale, non ce la caviamo meglio nel “dove” dato che non è assolutamente possibile capire quale sia la distanza tra i vari luoghi, o avere una vaga geografia nel mondo che non sia “Inghilterra”. Per certi versi ricorda le ultime stagioni di Game of Thrones, quando i personaggi apparivano dove gli faceva comodo a prescindere da quale fosse il punto di partenza. 
Non ci va meglio neanche dal punto di vista del sistema magico, sapere come funzioni questo universo narrativo: prendiamo i fae. I primi che vediamo sono Nimue e gli abitanti del suo villaggio, ossia persone normali e lì per lì ti chiedi se non siano druidi a cui hanno cambiato il nome perché faceva figo. 
Poi però vediamo quelli degli altri villaggi, e sono vere e proprie creature mitologiche, con fattezze a volte animalesche. 
In pratica i fae se fanno parte del cast principale sono umani, se sono comparse o personaggi secondari sono creature fatate. 
Poi c’è la questione della magia: siamo di fronte ad uno dei casi in cui cinque minuti di esposizione avrebbero fatto comodo, perché nel primo episodio vediamo Nimue che ha dei poteri magici e tutti nel suo villaggio la schifano per quello (addirittura il padre se n’è andato dalla vergogna). 
Solo che tutti, nel villaggio, hanno poteri magici. 
Il motivo per cui i poteri di Nimue non vanno bene è che probabilmente sono legati ad una terza fazione, ma è un “blink and you’ll miss it” e non è nemmeno confermato, per cui nella prima mezz’ora c'è questa paradossale situazione in cui un villaggio di stregoni e streghe vuole mettere al bando una strega. 
Ci sono cose iniziate e mai finite, tipo Nimue che viene scelta come veggente dalle divinità del suo popolo e poi la cosa non verrà accennata mai più. 
Diciamo che Cursed semplicemente si aspetta che lo spettatore accetti qualsiasi cosa gli venga messa davanti, anche se non ha senso o contraddice quanto detto prima. 
Ad esempio i poteri di Nimue: li sa usare a seconda di quello che richiede la trama e non ho ancora capito in cosa consistano. 
Un lato potenzialmente positivo si trova nella trama, perché se con l'ambientazione in senso lato siamo lasciati a noi stessi, gli eventi che si mettono in modo sono abbastanza semplici da seguire: Nimue è un’adolescente che vuole di più, che si trova privata di tutto e con una quest affidata dalla madre morente (tranquilli, non è spoiler: si capisce che non arriverà ai titoli di coda praticamente nel momento in cui entra in scena), ossia consegnare la Spada del Potere a Merlino. 
C’è da dire che Nimue ci prova, a compiere le volontà della madre, ma vedendo i Fae sterminati dai monaci rossi e dallo spietato monaco piangente, e data l’ambiguità di Merlino, la ragazza inizia a chiedersi se non sarebbe meglio usare la spada per difendere il proprio popolo. 
Dove la serie un po’ si riprende, a mio avviso, è nei personaggi. 
O meglio, nei personaggi che non sono Nimue: Nimue, poverina, ha due enormi problemi. Il primo è che cercano di fartela stare simpatica per forza, di farti tifare per lei a qualsiasi costo… e dopo un po’ la cosa diventa irritante. 
Il secondo è che a Katherine Langford hanno chiaramente detto di renderla il più simile possibile ad Hanna Baker (come mai sospetto che non sia colpa dell’attrice? Perché a Gustaf Skarsgard, che interpreta Merlino, hanno detto di interpretare Floki di nuovo). 
La mia impressione è che al personaggio di Nimue sia stata data un’importanza non giustificata né dalle sue azioni, né dal suo carattere. Non si capisce esattamente perché non possa essere chiunque altro a fare quello che fa lei, così come non si capisce perché tutti la amino alla follia quando è – nella migliore delle ipotesi – una normale adolescente che si sente incompresa e per questo tratta male tutti. 
A sorpresa a piacermi, e molto, è stato Artù: in questa versione è un cavaliere di ventura, non ha rapporti di parentela con Uther Pendragon ma è invece un giovane che si unisce al gruppo perché ormoni e vediamo le sue ambizioni scontrarsi con la propria natura nobile, lo vediamo crescere e iniziare a trasformarsi in qualcuno che secondo me è credibile che decida di creare un mondo giusto, di trasformare ideali in realtà. 
Gawain mi è sembrato interessante, in particolare quell’easter egg sul Cavaliere Verde. 
Merlino a me non è piaciuto, perché mi è sembrato un ibrido tra Jack Sparrow e Floki, troppo una macchietta per i miei gusti, e fa talmente tante faccette che ad un certo punto sembrava la Monaca di Monza interpretata da Lopez (quando "interpreta" la descrizione di Manzoni in tempo reale). 
A brillare moltissimo è Morgana: è sicuramente il personaggio più sfaccettato e sottilmente ambiguo, che potrebbe evolvere in moltissime direzioni. 
Sui cattivi non posso dire nulla, sono sostanzialmente l’Inquisizione Spagnola dei Monty Python, si salva stilisticamente il Monaco Piangente di Daniel Sherman, perché è il classico bel tenebroso e non mi importa quanto il colpo di scena finale sia fatto solo ed unicamente per ammiccare ad una seconda stagione, a me è piaciuto. 

Come retelling arturiano è strano, nel senso che abbiamo visto una stagione intera eppure ho avuto la netta impressione di trovarmi di fronte ad una lunga introduzione, che a volte più che rielaborare si limitava ad attaccare i nomi arturiani ai suoi personaggi (vendendo il tutto come momenti epici in un modo involontariamente comico). Rielabora abbastanza bene la storia della Spada, che non ha scelto Nimue come regina anche se il materiale promozionale lascia intendere il contrario, rendendola un artefatto potentissimo ma che corrompe chi la usa. 

Però è veramente bruttina, con transizioni stilisticamente discutibili (e c’è addirittura una scena importante che palesemente non sapevano come metterla in scena e quindi c’è non dopo ma durante la transizione), con tentativi maldestri di creare colpi di scena e momenti ad effetto che falliscono miseramente. 

Bocciata, ma siccome è un retelling arturiano give me more

PS: credo sia migliore, su molti punti di vista, di Merlin. Ma al contrario di Merlin può risultare fastidiosa perché si prende troppo sul serio.

4 commenti:

  1. Una sola parola: TERRIBILE. L'ho finita giusto perché sono masochista.
    Merlin tutta la vita!

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    1. Io sono talmente masochista che voglio la seconda stagione.

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  2. Ciao Katerina! Mi dispiace che anche tu abbia bocciato questa serie! Mi sarebbe piaciuto vederla, ma per ora ho letto soltanto pareri negativi qua sulla blogsfera e sono un po' titubante! Magari prima o poi darò una possibile a Cursed, ma le mie aspettative ora son ben diverse!

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    1. Un primo episodio non si nega quasi a nessuno XD però ecco, parti con aspettative minime.

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