mercoledì 15 aprile 2015

Akatsuki no Yona #7 e #8


Akatsuki no Yona ha una narrazione molto lenta, quasi in stile 'letterario': è come leggere un libro che fa molta attenzione ai personaggi e alle loro reazioni agli eventi.
Suppongo che la cosa sia tanto un vantaggio che un difetto a seconda dell'angolazione da cui si guarda, ma personalmente apprezzo come l'autrice riesca a gestire tutti i vari elementi della narrazione: dai disegni ai dialoghi si capisce subito cosa stanno pensando i personaggi. Un'altro valore aggiunto è che la trama non viene messa in stand-by per approfondire Hak e Yona, ma è il motivo principale del loro approfondimento: il modo in cui tutti gli elementi si uniscono in un solo livello è il motivo per cui trovo la lettura così interessante.

Capitolo 7: The spear kept within the heart & Capitolo 8: I decide for myself

L'evento che promuove nuove riflessioni in Hak e Yona è il prosciugamento del fiume che sostiene Fuuga: dopo aver mandato una sentinella ad indagare sull'improvvisa siccità, Hak considera le varie opzioni (comprare l'acqua dai mercanti) finchè non arriva Mundok, il cui sollievo nel vedere i due ragazzi sani e salvi è prima commuovente, poi divertente e poi accantonato dal ritorno della sentinella: uomini della Tribù del Fuoco l'hanno aggredito (e bloccano il fiume), e la situazione diventa improvvisamente delicatissima. Gli abitanti vorrebbero partire al contrattacco, ma Mundok non vuole: si tratta chiaramente di un tentativo per forzargli la mano sulla successione, e rispondere con la forza sarebbe solo una scusa per essere considerati traditori a tutti gli effetti.
Questo non possono permetterlo, soprattutto perchè Yona si trova davvero al villaggio.
L'idea che Soo-Won stia per diventare re è sconvolgente per Yona, probabilmente la notizia che le fa capire davvero che non si tratta più di una situazione risolvibile in fretta: tralasciando l'orrore che l'idea dell'assassino di suo padre sul trono di suo padre le suscita, è anche evidente che nessuno ha intenzione di lottare per lei o per i suoi diritti. A parte la Tribù del Vento: in fin dei conti accettare quelle condizioni significa accettare le voci che ad uccidere Il sia stato Hak.
Tuttavia Yona non riesce a trovare conforto nel sostegno che le viene dato: l'aggravarsi della situazione (i soldati hanno aggredito i mercanti in concomitanza con un'attacco d'asma del piccolo Tae-Yeon, che si trova senza medicine) le fanno capire che non importa quanto desideri nascondersi ed ignorare il mondo, chi la protegge pagherà il prezzo per lei.

In questo frangente Hak vede solo un modo per proteggere sia la principessa che Fuuga, ossia fare da capro espiatorio: in un commuovente incontro con Mundok, Hak gli chiede di sostenere Soo-Won nella sua ascesa, in modo che non ci siano ripercussioni sulla loro gente, e poi lo implora di permettere a Yona di restare. Trovo interessante che Hak, pur essendo devoto a Yona con ogni cellula del suo essere, non creda minimamente in lei: l'ha vista debole, e la considera debole. È pronto a sacrificarsi per lei ma non prende neanche in considerazione l'idea di lottare per lei, di restituirle il titolo che le è stato rubato.
La risposta di Mundok, comunque, è no: come nonno non ha nessuna intenzione di permettergli un tale sacrificio. Ma come sottoposto non ha scelta se non ubbidire: con questo ricatto Mundok obbliga quindi Hak ad assumersi la  responsabilità completa di capo, pochi istanti prima di cederla di nuovo, e con la morte nel cuore Mundok ubbidisce.


Mentre Hak si appresta a partire di nascosto il resto della storia procede: tanto per cominciare Tae-Yeon si riprende (grazie ad Han-Dae che è corso a comprare le medicine dal fornitore numero 2), ma - soprattutto - arrivano i mercanti attaccati dalla Tribù del Fuoco: vedere con i propri occhi la violenza subita, vedere la sofferenza di persone trattate letteralmente come oggetti da rompere per danneggiare una fazione, e venire costantemente rassicurata che ormai è una di famiglia e la proteggeranno, porta Yona a prendere una decisione: non permettere che altri vengano coinvolti nella sua lotta. E con nuova risoluzione inizia a cercare Hak.
Ad ogni modo Yona è cresciuta anche in altri sensi: buona parte del suo egocentrismo sembra svanito, ed è in grado non solo di riconoscere cosa è stato fatto per lei, ma di ringraziare con grande umiltà.
Almeno finchè non trova Hak.
E la scena è bellissima.

"Non lasciarmi" "Vengo anch'io" "Portami con te"
Tutte cose che Yona avrebbe potuto dire.
Tutte cose che avrebbero messo Hak in una posizione di vantaggio.

Yona: Me ne sto andando! Vieni con me!

In questo momento Yona riprende il controllo della propria vita: non ha più una casa, non ha più potere, non ha più niente. Ma ha sé stessa, ed è lei a decidere per sé stessa.
Ovviamente tra il dire e il fare ci passa di tutto, ed Hak non è impressionato: lui vuole che Yona rimanga a Fuuga, fingendosi Lena e vivendo una vita tranquilla e normale, e inzia un braccio di ferro su chi dei due abbia il controllo della loro relazione.
Yona continua ad usare il potere che deriva dall'essere la principessa, mentre Hak sottolinea come lei non abbia più nessun diritto a pretendere di essere servita, e come non possa permettersi di assumerlo. Non si fa scrupolo ad umiliarla per farla desistere, chiedendole se abbia intenzione di prostituirsi per pagare i suoi servizi di guardia del corpo.
È tutto inutile.
Yona: Non ho niente da offrirti. Però... io voglio te. Dammi te stesso, Hak! 

Ed è Hak a cedere, e a porsi di nuovo a servizio della sua principessa.
Fortunatamente per lui, visto che Mundok ha assistito alla scena ed era pronto ad ucciderlo per la mancanza di rispetto.
Prima di partire, il vecchio dice a Yona che, quando vorrà, la Tribù del Vento sarà pronta a combattere per lei. Beh, se lei dovesse decidere di reclamare la corona immagino che almeno un piccolo esercito ce l'avrebbe.

Tuttavia per il prossimo capitolo le cose si prospettano movimentate: Hak e Yona sono stati avvistati (ed essendo lei praticamente l'unica nel regno coi capelli rossi sono certi che sia lei) e Tae-Jun si appresta a catturarla.

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