Praemonitus - L'ombra del destino, di Giulia Rizzi.
Volevo scrivere questa recensione secoli fa, ma mi è capitato tra capo e collo un mese non solo parecchio denso in real life, ma pure di quelli che il cervello - semplicemente - si spegne in automatico ogni volta che provo a fare qualcosa di vagamente produttivo. Per cui, nonostante abbia trovato al lettura di questo libro piacevole, ogni volta che provavo a metter giù due righe mi trovato a fissare una pagina vuota quanto la mia testa.
Ma ora è passata, e se non è passata si fa passare.
La principessa Ileane ha compiuto la propria missione: sottrarre al malvagio Pentorius la pericolosa creatura che tiene prigioniera. Suo padre, re Herwig, la attende a Naiade per l'esecuzione. Porre fine alle pene di quell'essere è l'unico modo per proteggere l'Unione dei Cinque Regni dai suoi poteri oscuri e imprevedibili. Qualcosa, però, trattiene Herwig. Una voce gli ha parlato attraverso il dono tramandato dai suoi avi, gli Indovini di Tiresia. Al re non resta che graziare la creatura ed assecondare il fato ospitandola a palazzo. Il terribile mostro che popola le leggende, infatti, non è altro che una bambina di dieci anni, Cassandra. Herwig si affida al vecchio Gedeon, medico e stregone, perché cancelli ogni suo ricordo e metta a tacere le potenzialità che stanno nascendo nella sua giovane mente.
Il tempo trascorre in fretta, ma non si può sfuggire in eterno all'ombra del destino. I sentimenti che Damian, il figlio di Herwig, nutre per Cassandra, si fanno sempre più intensi, tanto da fargli perdere la ragione. A causa della propria gelosia rischierà di mettere in pericolo la vita della ragazza e l'intero Regno. Pentorius, infatti, è ad un passo dalla verità, ma non è l'unico deciso a impadronirsi di quegli oscuri poteri.
Fra battaglie, tradimenti e amori proibiti distinguere il bene dal male diventerà sempre più difficile.
“L'ombra del destino” è il primo romanzo della duologia “Praemonitus”.
Dico subito che si sente che è un'opera prima: ha dei difetti ma l'ho trovato gradevole, nonostante non rientri proprio nei miei gusti. Il mondo creato da Giulia Rizzi funziona: cinque regni in collaborazione tra loro, e l'accortezza di creare tensioni all'interno perchè il bene comune può andare contro ai desideri del singolo: Herwig è un buon sovrano e si professa sostenitore dell'alleanza, ma sceglie di seguire i propri piani.
Mi è dispiaciuto non vedere tutti i regni: in questo libro se ne conoscono due, ossia quelli che visita Cassandra, ma non li ho sentiti comletamente veri perchè non sono riuscita ad afferrare del tutto la loro cultura, pur trovando spiegazioni abbastanza esaurienti sul loro funzionamento e sulla loro politica .
Imho la radice del problema è semplice: non ci sono spiegoni (il che non è
Questo difetto, che ad onor del vero si nota un paio di volte nell'ambientazione, è però molto evidente nella protagonista: Cassandra non si capisce bene cosa sia.
La incontriamo per la prima volta bambina, prigioniera, e una volta 'salvata' la sua prospettiva è una morte indolore. Perchè?
Beh, è una creatura pericolosissima la cui esistenza è guardata con stupore, meraviglia, terrore. Herwig decide di risparmiarla sapendo che se lo scoprono morirà all'istante, senza possibilità di spiegarsi, e lei con lui. Pentorius la cerca senza remore perchè trovarla gli darà la vittoria immediata o quasi. La sola esistenza di Cassandra può unire ancora più saldamente i cinque regni. Contro di lei, per distruggerla.
Cosa potrà mai fare questa ragazza, per giustificare tutto questo?
Bella domanda. Bella domanda davvero: non te lo dicono mai, e questo è un problema perchè imho alza troppo le aspettative. In un immaginario comune che ha avuto tutto, è impossibile che i poteri di Cassandra riescano a soddisfare quello che il lettore può arrivare ad immaginarsi. Nel mio caso scatenare l'Apocalisse sbattendo gli occhi, che starebbe sotto Sailor Saturn (il cui potere speciale è spegnere e riaccendere l'universo) ma sopra evocare Death of Cities per sbaglio... Cassandra idealmente è a pari con
Idealmente, perchè quando finalmente viene data qualche informazione sulle capacità della signorina... o diventa super potente nel prossimo libro, oppure c'è stato un overreacting di notevoli poporzioni.
Over-reacting |
Beh, da parte di Cassandra, quantomeno. Damian passa abbastanza velocemente da fratello maggiore a giovane uomo da cui voler stare molto lontane: soffre di una gelosia quasi patologica e considera Cassandra roba sua. E, come Edward di Twilightiana memoria, è pronto a sabotare materialmente la sua amata quando vuole frequentare esseri viventi che non siano lui.
Più la vedeva allontanarsi e più la guardava con occhi diversi. Non sopportava di doverla dividere con un altro.
In effetti devo dire che Damian l'ho disprezzato per la maggior parte della lettura: è uno di quei poveri ragazzini ricchi, la cui immensa tragedia consiste nell'avere delle responsabilità e delle aspettative a controbilanciare una vita di privilegi. Non solo la gente si aspetta qualcosa da lui, ma nel caso fallisse gli troverebbero comunque qualcosa di dignitoso da fare, più congeniale alla sua natura... vederlo lamentarsi del suo duro destino mi ha solo fatto desiderare la sua morte entro la fine della serie. O tanta sofferenza.
Come vedo Damian |
Anzi, l'ultima è meglio che non la faccia proprio: due volte che ha provato ad uscire di casa non accompagnata, due volte che è stata rapita.
Dalla stessa persona.
Potrei aprire una parentesi sul gruppo di zingari che vive praticamente nel giardino del palazzo reale e riesce sempre a catturare la protetta del re (punti bonus alla seconda: erano ancora lì nonostante il sovrano avesse dato ordine di cacciarli).
Comunque i miei preferiti erano la principessa Ileana e il re Anuar... ammetto di essermi affezionata più a loro che ai protagonisti e di essere più interessata a loro due che a tutti gli altri messi insieme.
Quando erano in scena |
La trama è interessante e non gira intorno a storie d'amore o triangoli, e lo stile di Giulia Rizzi è scorrevole e pulito. Un po' troppi punti esclamativi per i miei gusti, ma niente male. L'unico appunto che posso fare è che è più brava a tratteggiare la psicologia dei personaggi rispetto alle scene d'azione, che risultano un po' confuse, e che la parte finale sembra un po' affrettata.
Insomma, il tra azione e romanticismo, la bilancia pende a favore di quest'ultimo - e questo non ha incontrato i miei gusti - ma la trama non è un mero pretesto per mettere insieme Personaggio X e Personaggio Y e l'ho apprezzato.
Non è un libro perfetto, ma è un esordio dignitoso e migliore di molti altri e sono molto curiosa di leggere il seguito: non solo per la storia, ma anche per vedere l’evoluzione di Cassandra e per conoscere meglio questo universo narrativo.
A me tutto sommato questo libro ispira, credo che a breve lo leggerò :)
RispondiEliminaQuesto libro mi incuriosisce parecchio a partire dall'inizio della trama con una principessa mandata a comkpiere una missione.Lo aggiungo di sicuro alla wishlist, poi si vedrà! :)
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