sabato 25 maggio 2013

Sabriel

Sabriel, di Garth Nix.

Sapete quando vi ritrovate in casa un libro, e non avete la più pallida idea di come ci sia arrivato? Non l'avete comprato, e non l'avete preso in prestito, eppure è lì.
Sabriel è uno di quelli: non mi ricordo affatto di lui, né di averne sentito parlare prima di trovarlo. Destino?

E' la storia del viaggio iniziatico di Sabriel, una ragazza che vuole salvare il padre e conoscere il proprio destino. Fin da piccola ha vissuto in un collegio al di qua del grande muro che delimita il confine col Vecchio Regno, fuori quindi dalla portata della Libera Magia e lontano dai Morti che non si rassegnano a rimanere tali. Ma adesso suo padre, il mago Abhorsen, è scomparso e Sabriel deve andare nel mondo dei morti per salvarlo. Sulla via incontrerà dei compagni di viaggio: Mogget, la cui forma felina nasconde un potentissimo spirito, e Touchstone, un giovane mago che è stato schiavo di un sortilegio. Tra trappole e pericoli i tre viaggeranno attraverso il Vecchio Regno fino a confrontarsi con le forze originarie della vita e della morte.

Se dovessi scegliere un aggettivo con cui descrivere questo libro sarebbe "carino": è semplice, scritto bene, con una bella storia senza colpi di scena per il gusto di metterci il colpo di scena. La ricerca di Sabriel del padre è tenera, perché senza esagerare viene mostrata la preoccupazione di una figlia a cui il genitore è sparito... ma senza troppo terrore perché la ragazza è vissuta in collegio e bene o male è abituata a non averlo intorno; ed è interessante anche la sua crescita: destinata ad un ruolo di spicco per mantenere l'equilibrio, Sabriel soffre tantissimo per la mancanza di esperienza e per essere stata cresciuta lontano dal mondo che deve proteggere. Insomma, è facile immedesimarsi in una giovane donna che per la prima volta deve fare le cose da sé sul serio, sul terrore di fallire e l'assoluta sorpresa quando, in effetti, riesce a fare decentemente quello che deve.
Il libro sa quello che vuole raccontare e lo racconta senza inutili allungamenti, essenziale nei suoi eventi.
Il punto di forza è l'ambientazione: un mondo fantasy, con magia e creature da incubo (il Vecchio Regno), e il nostro mondo (Ancelterra). Contemporaneamente, separati da un muro e da rigidissime regole.
Già questo è affascinante da morire.

Poi c'è la magia: la magia della Carta, la magia controllabile. La Libera Magia, portatrice di caos.
E i necromanti, che possono essere buoni o cattivi, che possono rendere schiavi i morti o portarli all'eterno riposo.
La gestione della morte è studiata molto bene: la rappresentazione del fiume non è la più originale del mondo, ma i nove cancelli e le campane sono un'idea che non avevo mai trovato prima, e non credevo che potesse essere figo vedere in azione delle campanelle (ma del resto se Peter Jackson è riuscito a rendere epico tirare pigne infuocate a dei lupi di che mi stupisco?).

Il più potente del libro
Il lato più dolente sono i personaggi: sono assolutamente a servizio della storia, e molto classici. C'è Lei (che per fortuna è capacissima di salvarsi da sola), c'è Lui, e fanno il loro dovere di personaggi su cui investire emotivamente ma senza spiccare, almeno per me: non sono una grandissima fan dei 100% buoni, ma il fatto che non li volessi morti non è da poco. Che poi non è che Garth Nix non sia capace di creare personaggi ambigui: l'Abhorsen praticamente emana ambiguità, per non parlare di Mogget. Ok, sono di parte perchè è un gatto che parla, ma è fantastico: una creatura potentissima e devastante, bastardo dentro come felino, pazzo furioso se libero dai legami. Se anche il libro avesse fatto schifo gli avrei dato la sufficienza per lui.

Insomma, un bel libro fantasy con una splendida ambientazione e regole della magia: è la prima volta che mi è dispiaciuto non trovare paragrafi di spiegazione buttati lì a caso... li avrei letti con grande piacere.
Purtroppo Nix è un autore che ritiene i suoi lettori abbastanza intelligenti da capire le cose anche senza sbattergliele in faccia senza ritegno.
Consigliato.

 


6 commenti:

  1. Non lo conoscevo, strano ma vero, mi hai fatto allargare la WL ;)

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  2. E' piaciuto anche a me, l'ho trovato davvero carino!! ^^ La cosa delle "campanelle" XD l'ho assolutamente adorata, anche se purtroppo ormai è passato un po' di tempo da che l'ho letto, quindi non conservo un ricordo precisissimo della trama, purtroppo :(... Però ricordo di aver amato profondamente il gatto di Sabriel anch'io!! *__*

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    1. Mogget è il personaggio definitivo XD
      Ora devo trovare anche gli altri due della trilogia... fortuna che almeno il primo è autoconclusivo :)
      Il bello di non ricordarsi i dettagli dei libri è che poi si rileggono con più piacere :D

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  3. Anche io ho tutta la serie e non so come mi è capitata. Un libro davvero 'magico', quasi quasi mi deciso a leggerlo.

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    1. Merita, almeno il primo libro è davvero interessante :)

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