mercoledì 27 marzo 2019

Queen's Shadow

Queen's Shadow, di E.K. Johnston.

Sarà interessante quando metterò le recensioni di Star Wars in ordine e questa verrà prima di quella di Episodio II.

martedì 26 marzo 2019

Teaser Tuesday #221

Ed ecco di nuovo la rubrica settimanale Teaser Tuesday, creata dal blog Should Be Reading, che si divide in poche, semplici fasi:
1_ prendi il libro che stai leggendo
2_ apri una pagina a caso
3_ scrivi un breve brano (stando attenti a non spoilerare)
4_ scrivi titolo e autore

The spider's web of matches between the queen's relations and young men and women of the English aristocracy formed links between the new royal family and the future generations of nobles dynasties with estates, interests and followers all across the realm, planting new threads of royal connection from East Anglia and the midlands to Wales and the west country. But before long, the creation of this sprawling new royal affinity became matter of contention between Edward and the man who felt he was owed most of all by the new regime. As the Woodvilles increased their power and Edward grew in confindence, so the earl of Warwick began to feel more and more uneasey.
A succession of clashes over policy and personalities was coming to a head between the king and his greatest subject. The two men whose family alliance had secured the Yorkist crown were about to blow the entire project apart.
 - The Hollow Crown: The wars of the Roses and the rise of the Tudor, Dan Jones

venerdì 22 marzo 2019

Northern Rescue

I drammi familiari sono uno dei miei tanti guilty pleasure: nei libri, per esempio, ogni tanto mi capita di leggere qualcosa di Jodi Picoult, e un modo sicuro per attirarmi sui gialli (in qualsiasi media) è promettermi una grande attenzione sul dramma umano.
Ci sono serie che hanno elevato il genere, come This is us, o quelli che il mondo ha amato ma per me erano guilty pleasure, come Everwood.
Poi c'è Northern Rescue, una serie così brutta che perfino io che ho visto Aftermath ho rinunciato.
Sulla carta le qualità per piacermi c'erano tutte: i West sono la classica famiglia da telefilm americano. Il padre John è un vigile del fuoco, la moglie Sarah non ho capito cosa fa se non essere perfetta, i tre figli si dividono nella classica triade figlia adolescente (Maddie) ribelle in conflitto coi genitori, figlio adolescente (Scout) sportivo, figlia minore (Tylor) genietto della famiglia, più la zia anticonformista Charlie. Ovviamente, come sempre accade in questo genere di storie, la madre muore per uno dei tumori più fulminanti della storia della tv, grazie anche ad un meraviglioso montaggio che non permette di capire cosa stia succedendo e che a una certa semplicemente taglia sul funerale.
Dopo la tragica perdita la famiglia si trasferisce nell'amena cittadina natale di John e Sarah, dove lui prende il comando della squadra di soccorso, ma siccome la sfiga li perseguita la casa della zia (che doveva ospitarli) brucia e per aiutarli la città gli permette di abitare in un parco acquatico abbandonato, sgombrato così bene che si sono dimenticati dentro un pinguino, che non si sa come non è morto di fame e che gli permettono di tenere tipo cane. O forse loro non hanno detto a nessuno che c'è un pinguino. Non ho ben capito.
Ora, ammetto che la storia del parco acquatico e del pinguino l'ho scoperta in corsa, sennò avrei quantomeno sospettato la natura trash della serie, ma nei due-tre episodi che ho visto (è su netflix, scorrono in automatico, ho pensato che magari si riprendeva) c'è l'epic fail: sono riusciti a prendere una premessa magari abusata ma sicuramente drammatica come la morte di una moglie, di una madre, di una sorella, per una malattia presentatasi all'improvviso, e a renderla il più vuota possibile. La sceneggiatura è atroce: nessun dialogo sembra naturale, nessun comportamento coerente con la perdita che i personaggi hanno subito (tipo che hanno scoperto la malattia della madre per via di uno svenimento improvviso, a una certa la figlia più piccola sviene dal nulla e nessuno è preoccupato). Sono tutti profondamente irritanti, scene che dovrebbero essere divertenti quadretti di famiglia che sono solo cattiverie gratuite (la figlia maggiore va da una psicologa per l'elaborazione del lutto, padre e fratelli fanno battute sul fatto che loro non pazzi), e l'impressione è che gli autori volessero essere super-impegnati e profondi in modo così sfacciato da rendere tutta la storia fastidiosa. Ma tanto, tanto fastidiosa.
Gli attori, poi, recitano veramente male. Non sono facce conosciute, quindi ammetto di non sapere se sono proprio cani a prescindere o se semplicemente non sono capaci di dirigerli e non hanno idea di cosa fare.
Alla fine posso riassumere ciò che ho visto di questa serie in una sola immagine.
Se netflix ve lo dovesse suggerire, state alla larga: non è neanche così trash da essere divertente.

martedì 19 marzo 2019

Teaser Tuesday #220

Ed ecco di nuovo la rubrica settimanale Teaser Tuesday, creata dal blog Should Be Reading, che si divide in poche, semplici fasi:
1_ prendi il libro che stai leggendo
2_ apri una pagina a caso
3_ scrivi un breve brano (stando attenti a non spoilerare)
4_ scrivi titolo e autore


Abner Marsh, indaffarato com'era, non ebbe modo di incontrarsi spesso col suo socio durante quella sosta. Gli era parso di capire che Joshua York si dilettasse in lunghe passeggiate notturne nel centro della città, spesso in compagnia di Simon, il suo silenzioso amico. In occasione di un loro incontro, York aveva espresso a Marsh l'intenzione di affidare a Simon l'impiego di barista notturno, visto che questi stava  brillantemente imparando l'arte di miscelare liquori e bevande.
La maggior parte delle volte, Marsh incrociava il suo socio durante la cena, che York aveva l'abitudine di consumare nel salone in compagnia degli ufficiali, prima di ritirarsi in cabina o di rintanarsi in biblioteca a leggere i giornali che gli venivano recapitati quotidianamente dagli altri battelli che St. Louis. In un'occasione, York manifestò l'intenzione di andare in città per assistere a uno spettacolo teatrale. Invitò Marsh e gli altri ufficiali a unirsi a lui, ma il Capitano non digeriva quel genere di intrattenimento, cosicché alla fine York ripiegò su Jonathan Jeffers. "Teatro e poesie", borbottò Marsh al suo secondo Mike il Peloso mentre i due si allontanavano a passo spedito verso la banchina. "Se un giorno dovessi prendere anche io questa piega, ti prego di spararmi."
 - Il battello del delirio, George R.R. Martin

lunedì 18 marzo 2019

Castelli d'Italia #210

Il castello di Itri si trova in Lazio, in provincia di Latina. Sorge sulla sommità del colle Sant'Angelo, e le sue origini risalgono al IX secolo, quando venne costruita una prima struttura volta probabilmente a difendere la via Appia. Nel corso dei secoli venne ampliato e passò spesso di proprietà, mentre grazie alla sua posizione fu spesso teatro delle incursioni dei pirati arabi: ad esempio si racconta che Giulia Gonzaga vi si nascose per sfuggire ad un rapimento da parte del pirata Kedir El Din, e si dice anche che il castello ospiti tutt'ora diversi fantasmi (di cui si sentono i lamenti durante i temporali e si vedono i mantelli durante la notte).
Il castello fu danneggiato dai bombardamenti durante la seconda guerra mondiale, e nel 1979 venne comprato ad un prezzo simbolico da un privato che lo donò al comune di Itri. Il castello è stato quindi restaurato e dal 2007 è visitabile.

mercoledì 13 marzo 2019

Thrawn: Alliances

Thrawn: Alliances, di Timothy Zahn.

Uno ci prova a dare un senso al recupero, a seguire l'ordine cronologico degli eventi, poi ti fanno uscire una cover così (con quella alternativa che metteva pure più hype addosso) e i progetti crollano subito.

martedì 12 marzo 2019

Teaser Tuesday #219

Ed ecco di nuovo la rubrica settimanale Teaser Tuesday, creata dal blog Should Be Reading, che si divide in poche, semplici fasi:
1_ prendi il libro che stai leggendo
2_ apri una pagina a caso
3_ scrivi un breve brano (stando attenti a non spoilerare)
4_ scrivi titolo e autore

T.J. si mise il fucile in spalla. "Sam, quando si tratta di mangiare, ti copro sempre le spalle. Andiamo di sotto e vediamo se la cambusa è ancora in piedi. Qualcun altro?"
"Io." Mallory scrutò il dio del mare. Per qualche ragione, sembrava affascinata dai suoi piedi nudi. "Diamo a Magnus un po' di tempo con la famiglia."
Alex li seguì, facendo del proprio meglio per sostenere Halfborn Gunderson. Forse era solo la mia immaginazione ma, prima di scendere la scaletta, mi lanciò uno sguardo come a dire: "Stai bene?".
O forse si stava solo chiedendo perché fossi così strano, come al solito.
Rimanevano così soltanto Blitz e Hearth, che stavano armeggiando con i rispettivi vestiti. La sciarpa di Hearth gli era rimasta impigliata sul braccio come una benda ad armacollo. L'ascot di Blitzen invece sembrava una specie di bandana da rapper. Stavano cercando di aiutarsi a vicenda, ma riuscivano soltanto a schiaffeggiarsi senza ottenere grandi risultati.
"Nano ed elfo." Il tono di Njord era rilassato, ma i miei amici interruppero subito le scaramucce e si voltarono verso il dio. "Restate con noi" disse Njord. "Dobbiamo conferire."
 - La nave degli scomparsi, Rick Riordan

venerdì 8 marzo 2019

The rising of the Shield Hero - The promised Neverland

E parliamo degli altri due anime che ho iniziato a seguire in questo periodo.

The rising of the Shield Hero
Non so quando è successo (forse da Sword Art Online?), ma è da qualche anno che ad ogni stagione esce l'anime dove i personaggi finiscono in un videogioco. Se devo essere onesta non ne ho mai seguito uno, e se devo essere del tutto onesta questo qui sono finita a vederlo per un tragico malinteso: credevo fosse uno di quelli dove gente del nostro mondo finisce in un universo fantasy (ho avuto un eccellente imprinting col genere, e pure il suo esatto opposto mi è piaciuto un sacco).
Ma andiamo con ordine: il nostro protagonista è Naofumi, uno studente universitario che - un bel giorno - viene trasportato in un mondo fantasy medioevale assieme ad altri tre ragazzi. I quattro sono stati chiamati in veste di eroi leggendari per salvare il regno dalle invasioni demoniache, ognuno di loro con un'arma mitologica: spada, lancia, arco e... scudo. Fin qui abbastanza nella norma, non fosse che diventa palese la componente "videogioco": i quattro possono usare solo ed unicamente le armi designate, per diventare più forti devono livellare sconfiggendo nemici, possono sbloccare abilità via via che vanno avanti (lo ammetto, il wtf è stato potente in me quando hanno cominciato a parlarne). Per Naofumi, però, iniziano altri problemi: tanto per cominciare lo scudo non è un'arma ergo per lui livellare è difficilissimo, ma soprattutto l'Eroe dello Scudo gode tradizionalmente di una pessima reputazione e per questo tutti lo trattano malissimo, al punto che una ragazza - per poterlo derubare - lo accusa di averla stuprata. E viene creduta.
Naofumi diventa perciò una persona chiusa e ostile, costretto a rimanere lì fino al compimento della profezia, e per sopravvivere decide di comprarsi una schiava, Raphtalia - che mi ha fatto capire che al 90% questo sarà pure un harem - da usare come forza bruta (i punti esperienza vengono divisi tra tutti i membri del party, così anche se i mostri li uccide lei diventa più forte pure lui) che ovviamente finisce per volergli un gran bene, e di base sono le avventure di un bad boy che deve imparare a fidarsi di nuovo degli altri.
Non è nulla di eclatante, però devo dire che nella sua semplicità ha il suo fascino: non è adorabile come My roommate is a cat, né cerca di strapparti l'anima come Dororo, ma i personaggi sono carini, la storia è rilassante, c'è la ship, e apprezzo che non cerchi di essere niente di più di una serie di intrattenimento senza troppi pensieri.
E poi la ragazza puccettosa che mena come un fabbro è un cliché che tende ad attirarmi, così come il tenebroso stronzo destinato alla protezione altrui.



The promised Neverland
Questo lo conoscevo di fama, e sapevo che mi sarebbe piaciuto. In effetti non ho comprato il manga proprio per quello: so che sembra un controsenso, ma lo spazio scarseggia, il budget è quello che è, e dovendo scegliere ho scelto Girl from the Other Side.
Emma, Ray e Norman sono tre bambini di undici anni. Sono orfani, ma la loro vita procede serena nell'orfanotrofio assieme ai loro 'fratelli', dove vengono accuditi con amore da Isabella, che considerano la loro mamma. La loro casa è in una piccola radura in mezzo ad un bosco, e per la loro protezione i piccoli non possono uscire dai confini dell'orfanotrofio se non nel giorno della loro adozione... e di adozioni ce ne sono tante, con gioia misto tristezza nel cuore dei bambini, anche perché chi se ne va - preso dalla nuova vita - non scrive mai, né manda sue notizie.
Peccato che sia tutta una menzogna: qualcosa di terribile è successo nel mondo, e i tre protagonisti scoprono che restare nell'orfanotrofio vuol dire morire entro i dodici anni. Possono solo provare a scappare, sperando che fuori ci sia un posto sicuro, da qualche parte. Un terra promessa.
Beh, questo è l'anime che mi ha quasi convinta a diventare vegetariana (in realtà mi piacerebbe molto esserlo, ma ho il non indifferente problema che le verdure non solo mi piacciono ma non mi saziano neppure). Se Dororo punta alla tragedia (lo nomino di nuovo perché è l'altro 'serio' che sto seguendo al momento), questo punta alla tensione: fin dall'inizio si capisce che nell'orfanotrofio c'è qualcosa che non va, ma per quanto tu ti aspetti  qualcosa di molto simile a quello che poi succede... beh, succede in un modo che riesce comunque a cogliere di sorpresa.
E dopo la rivelazione diventa una guerra di intelletti, con ragazzi che cercano di anticipare le mosse degli avversari senza sapere dove siano e quali siano le informazioni in loro possesso, con il carico emotivo aggiunto dal fatto che sono bambini che hanno visto distrutto il loro piccolo mondo, e hanno scoperto di non potersi fidare non solo della loro mamma, ma dell'unico adulto presente nella loro vita, con la consapevolezza che non saranno salvati e che non c'è letteralmente nessuno a cui chiedere aiuto.
Purtroppo non posso dire molto altro senza cadere nello spoiler, ed essendo una serie che si basa molto sul mistero sarebbe criminale da parte mia sbottonarmi troppo.
Tecnicamente non è male, ma devo confessare di non essere una fan dello stile di disegno (ricalca il manga, non ci si può fare nulla).

mercoledì 6 marzo 2019

Le guide del tramonto

Le guide del tramonto, di Arthur C. Clarke.

Grazie, Vonnegut, per avermi spoilerato il finale di questo libro in Se siete felici, fateci caso.

martedì 5 marzo 2019

Teaser Tuesday #218

Ed ecco di nuovo la rubrica settimanale Teaser Tuesday, creata dal blog Should Be Reading, che si divide in poche, semplici fasi:
1_ prendi il libro che stai leggendo
2_ apri una pagina a caso
3_ scrivi un breve brano (stando attenti a non spoilerare)
4_ scrivi titolo e autore

A woman sits in her hotel room, hugging her pillows to her chest, and cries - she cries - like a fucking six year old.
Hope Arden get your fucking act together!
No good.
Hope Arden - the woman who was Hope Arden, before Hope Arden became no more than a blip in a digital record, a carbon footprint - this woman, sits now in a grey room in a grey hotel beneath a grey sky, and cries.
I want Luca Evard here to hold me, I want Gaugain staring in surprise, I want my mum who crossed the desert, my dad who told me never to turn to crime. I want Parker from New York, the one I can't remember; Byron14, I want Reina bint Badr al Mustakfi, I want
 someone
 to say my name.
Gaugain didn't even remember me long enough to chase after me when I fled from his sight.
Filippa will not remember eating noodles with me.
I am dead in all but dead.
My deeds are worthless.
 - The sudden appearance of Hope, Claire North

lunedì 4 marzo 2019

Castelli d'Italia #209

Il castello d'Evoli si trova in Molise, nel comune di Castropignano. Fu costruito intorno alla metà del XIV secolo, molto probabilmente sui ruderi di una fortezza risalente all'epoca dei sunniti; nel corso dei secoli subì molte modifiche che lo portarono, nel 1636, a divenire un palazzo residenziale.
A metà dell'Ottocento venne venduto a privati, e fu una dimora regolarmente abitata fino ai primi anni del Novecente, quando venne abbandonato e spogliato di tutto.
Per via dello stato di abbandono e della mancanza di lavori di mantenimento, il castello subì un rapido degrado Recentemente è stato restaurato.

venerdì 1 marzo 2019

A silent voice

A silent voice, di Yoshitoki Oima.

E si torna a parlare di manga. In effetti potrei anche riagganciarmi alla recensione di Figli di Sangue e Ossa, perché pure qui siamo di fronte ad un'opera prima che vuole parlare di temi importanti ma con un risultato completamente diverso.