giovedì 26 marzo 2020

The show must go on

Sempre viva, sempre in salute, anche se in questo periodo i miei malanni stagionali li guardo con sospetto e paranoia: ho una bassa percentuale di anticorpi dell'apparato alto-respiratorio, che sembra chissà cosa ma significa solo che sono raffreddata dieci mesi l'anno e che gli altri anticorpi fanno gli straordinari: tosse e raffreddore sempre, febbre una volta ogni sei anni.
Di base appena cambia la temperatura (dall'alto verso il basso, dal basso verso l'alto, o semplicemente se cambio sciarpa) inizio ad avere il naso tappato e a tossire. 
In questo periodo non è molto rassicurante.

E la quarantena? 
È strano. Noi siamo abituati a gestire le emergenze sociali, però in un contesto di normalità mentre ora stiamo gestendo le emergenze dentro l'emergenza.
Non siamo medici, ma siamo quelli che vengono chiamati quando persone non autosufficienti si trovano in quarantena a casa sole perché chi si occupa di loro è in ospedale positivo al covid-19.
Siamo quelli che vengono chiamati quando le pattuglie trovano un senzatetto, e metà dei dormitori è piena e l'altra metà chiusa.
Siamo quelli che vengono chiamati quando i nuclei a rischio, dovendo stare insieme 24/24, esplodono.
C'è stata una giornata, in particolare, così tremenda che ad un certo punto mi ha riattaccato in faccia il 118.
Sono stati giorni, settimane, molto destabilizzanti. 

Ma basta parlare di lavoro: tutto il resto come va? La bella notizia è che finalmente sto ritrovando l'equilibrio necessario per leggere, per cui confido di riuscire, nei prossimi giorni, a trovare anche quello necessario per mettermi seduta e scrivere qualche recensione.
Perché alla fine ne usciremo sani di mente non pensando costantemente a come la nostra vita non è più come prima, ma cercando di ritrovare i nostri spazi.
E creandone di nuovi: dai che è la volta buona che finisco The Last of Us... e intanto spero che Amazon consideri il pre-order di Final Fantasy VII Remake una spedizione necessaria: quel gioco mi serve per vivere.

martedì 17 marzo 2020

Cronache di una quarantena vissuta a metà

Salve a tutti.
Due posto di aggiornamento consecutivi, cose come questa succedono a Natale. E durante una pandemia, pare.
Mi sono resa conto che mi sarà molto difficile tenere un aggiornamento regolare del blog in queste settimane: gli strascichi sociali di questa situazione di emergenza sono tutt'altro che indifferenti, ergo a lavoro stiamo avendo delle giornate estremamente complesse - rese ancora più complesse dalle misure di sicurezza che vanno ad incidere sulla fluidità degli interventi, e dal fatto che più o meno tutti i settori con cui collaboriamo sono al collasso e molti servizi per i più fragili hanno una forte componente volontaristica che in questo periodo è azzoppata dalla quarantena.

E noi dell'Emergenza e Urgenza Sociale non siamo colpiti direttamente, da questo covid-19, siamo praticamente un effetto collaterale... non so come facciano negli ospedali, dove la situazione sarà come la nostra ma moltiplicata per 100. Noi, almeno, abbiamo sempre avuto la caratteristica di essere un servizio dov'è impossibile fare una media delle chiamate ricevute: si può passare da un momento in cui nessuno ci attiva e sei in pari con la burocrazia a quattro emergenze da gestire, nel giro di cinque minuti.
Negli ospedali immagino che sia la situazione peggiore immaginabile sempre.

Insomma, quello che volevo dire è che, ora come ora, il tempo e la forza menale per leggere scarseggiano: quando torno a casa sono sempre esausta e con mezza cucina da lavare (le gioie delle case piccole: scegli, o la lavapiatti, o la lavatrice, se le vuoi tutte e due dì addio al forno).
Appena riuscirò a finire qualcosa, tornerò attiva.

Fino a quel momento tenete duro e vi scongiuro, state in casa.

venerdì 13 marzo 2020

Mi sono trasferita

Ebbene sì, dopo mesi ho fatto il passo decisivo e mi sono trasferita.
In realtà avrei voluto aspettare di avere le sedie per il salotto, o il wi-fi, o la televisione, o le tende, ma non ho avuto molta scelta: con l'emergenza sanitaria in atto, ho ritenuto più prudente allontanarmi da mia madre che è nella fascia d'età a rischio. E siccome io e mia sorella l'abbiamo praticamente blindata in casa, il rischio maggiore è proprio che sia io a contagiarla, perché le uscite necessarie a non morire di fame le faccio io per entrambe, in più il mio lavoro è stato considerato di prime necessità pertanto devo andare in ufficio.
Facendola breve, io devo uscire. E siccome devo uscire, rischio di essere contagiata.
Solo che se lo prendo io, ho buone possibilità restarmene a casa in auto-quarantena. Se lo prende mia madre, ha buone possibilità di finire in rianimazione.
E quindi eccomi qui, in una casa dove manca molto, attaccata al wi-fi del vicino in uno slancio di solidarietà dovuta a questo particolare periodo, potendo solo leggere e pulire casa.
Stai a vedere che per una volta accorcio davvero la tbr.

mercoledì 11 marzo 2020

WWW... Wednesday #9

Salve a tutti, come procedono questi giorni di quarantena? Spero che voi e i vostri cari stiate bene, e che tutti stiate seguendo le norme di sicurezza. Per non far implodere il SSN cerchiamo di stare a casa il più possibile (e chi può, ci stia del tutto).
In questi giorni i miei progressi nella lettura sono stati pochi: mia madre è nella fascia d'età a rischio e quindi l'abbiamo blindata in casa, ogni commissione di cui abbia bisogno sono io a farla. Col risultato che ho meno tempo libero, e sono diventata il suo pericolo maggiore di contagio (esco, lavoro).
Teniamo duro, e cerchiamo di contenere questo piccolo bastardo di un virus.

martedì 10 marzo 2020

Nation

Nation, di Terry Pratchett.

Io non so come sia possibile che ogni volta che leggo un romanzo di Terry Pratchett mi ritrovo senza parole e piena di sentimenti.

lunedì 9 marzo 2020

Castelli d'Italia #240

Il castello di Villalta di Fagagna si trova vicino Udine; le sue origini risalgono almeno al 1158, quando viene nominato per la prima volta in alcuni documenti.
Viene varie volte assediato, distrutto e riedificato tra il 1200 e il 1400, mentre arrivò ad avere la struttura monumentale ampliata nel 1500.
Fu per secoli proprietà dei Signori di Villalta-Caporiacco e dei Conti della Torre. Fu occupato delle truppe napoleoniche sotto il comando del Maresciallo Bernadotte, e vi si insediò un comando Austro-Ungarico dopo la disfatta di Caporetto.
Il castello mette a disposizione gli spazi interni ed esterni per l’organizzazione di eventi culturali, meeting aziendali, convegni e matrimoni.

venerdì 6 marzo 2020

Kingdom

Sarò sincera: ho guardato Kingdom grazie alla combo di un mio limite personale e di un mio difetto, ossia che le apocalissi zombie messe in periodi storici che non siano contemporanei a chi li ha girati mi lascia sempre presupporre il trash, e la mia tendenza a generalizzare cose che non c'entrano niente l'una con l'altra, ossia - togliendo gli anime - la mia sola esperienza con la tv orientale sono i drama giapponesi, caratterizzati da una recitazione molto esagerata che fatico a prendere sul serio e al mio cervello piace pensare che sia così per qualunque nazione orientale.
Perciò, quando ho trovato la sinossi "Invasione zombie nella Corea feudale" ho subito pensato al guilty pleasure.
E invece no, o meglio, guilty pleasure come può esserlo qualsiasi zombie movie, o telefilm a tema.
Quindi mettete da parte i pipponi di The Walking Dead, riprendete l'interesse che Game of Thrones ha fatto nascere per intrighi politici + invasione di morti viventi, ed entrate nel mondo di Kingdom.

mercoledì 4 marzo 2020

WWW... Wednesday #8

Avendo saltato una settimana di aggiornamento per occuparmi della casa (e rendendomi così inevitabilmente conto del fatto che non posso più comprare libri perché non ho spazio), questo aggiornamento del WWW (rubrica creata dal blog Should be Reading,) ha finito per diventare bello sostanzioso, dato che riassume ben quattordici giorni.

martedì 3 marzo 2020

lunedì 2 marzo 2020

Castelli d'Italia #239

Il castello di Reschio si trova al confine del territorio perugino con quello toscano, nel comune di Lisciano Niccone; venne costruito prima dell'anno 1000 e nel 1200 fu proprietà dei marchesi del Monte.
Nel 1202 Uguccione e Guido, figli del marchese Raniero, concessero e sottomisero a Perugia, fra le altre, la zona di Reschio, mentre nel Medioevo fu a lungo conteso dai signori di Perugia, Firenze e Città di Castello per la sua posizione strategica.
È in uno stato di buona conservazione e presenta ancora le sue caratteristiche rinascimentali, dopo i ripetuti rifacimenti di cui è stato oggetto. Al suo interno si trova la chiesa parrocchiale di Reschio dedicata a San Michele Arcangelo che dal Sec. XIV dipende dalla chiesa priorale di Preggio.