martedì 24 aprile 2018

Baby Recensioni: Discorsi contro - Questo canto selvaggio

Tempo fa mi sono resa conto di una cosa: il mio autore preferito è Terry Pratchett, ma il mio libro preferito è I Miserabili. Non credo sia una cosa particolarmente strana, ma a una certa ho iniziato a trovare ridicolo che di Victor Hugo io abbia letto solo due libri, quando è stato in grado di superare di una spanna qualsiasi cosa io abbia letto nella vita.
Il problema è che scriveva romanzi lunghissimi (complice il fatto che, a mio modesto avviso, era un regista nato quando in cinema non esisteva e si è sfogato con le descrizioni).
Poi il colpo di scena: durante il black friday mi sono messa a girare su ibs e ho trovato, a 3 € scarsi, Discorsi contro. Un volumino di appena 88 pagine e la domanda sorge spontanea: che può raccontare Victor Hugo in 88 pagine?
Voi non avete idea.
Hugo ha fatto parte della vita politica francese: a metà ottocento è stato membro dell'Assemblea Nazionale, e in questo libro sono raccolti nove discorsi che tenne in difesa della libertà di espressione, di istruzione, dell'uguaglianza.
Victor Hugo, che quando voleva sapeva essere sintetico (e spietato) coi suoi avversari, che non aveva paura, pronto a combattere senza concedere sconti per il popolo: quest'uomo non si è limitato a scrivere libri sui miserabili della sua epoca, quest'uomo ha usato la sua arma migliore - il suo talento illimitato con le parole - per difendere la libertà, la dignità, il diritto di aspirare a qualcosa di più, di chi aveva poco o niente.
È un libro bellissimo, tristemente attuale perché, davvero, per molti versi siamo ancora lì, e ti viene da chiederti dove sia il Victor Hugo di oggi, che non si limita a dire vaffanculo, ma che eleva il dibattito politico con ideali e padronanza di linguaggio, che ti arricchisce e nobilita, invece di svilire e abbruttire.
Non ho abbastanza parole per consigliarlo, ed è un libro perfetto per chi - magari - vuole approcciarsi al mondo della politica. È illuminante


Questo libro mi ha fatta sentire fuori target come non mai. Mi spiego: qualche tempo fa nella blogsfera, su youtube, su instagram, ovunque, si parlava di Victoria Schwab e di quanto fosse una scrittrice fenomenale, innovativa, al limite del genio.
Ora, sono consapevole che Questo canto selvaggio non è la sua opera migliore, ma con tutta la buona volontà del mondo non riesco a capire il motivo dell'hype: io mi sono trovata davanti ad un libro competente, con una storia ingenua ma che sta in piedi, un worldbuilding che si limita a fare da scenografia ma che crolla se lo analizzi un po' più a fondo, una buona idea di base (la nascita dei mostri mi è sinceramente piaciuta) e dei personaggi un po' clichè (sul serio, quando il tenebroso che vorrebbe essere umano e la ragazza stronza ma non troppo sono diventati una cosa mai vista prima?) ma sopportabili... cioè roba che per me è il minimo indispensabile per la pubblicazione, non per urlare al miracolo.
È un libro per ragazzi, di quelli trasgressivi ma non troppo, violenti ma non troppo, dark ma non troppo, tragici ma non troppo. In sostanza credo che io e la Schwab abbiamo avuto due problemi: il primo è che il libro non è poi così bello, è ingenuissimo e non ha colpi di scena; quello quasi alla fine era così telefonato che ad un certo punto ho iniziato a pensare che non ci sarebbe stato perché dai, è troppo ovvio. Invece no.
Il secondo problema è che temo di aver passato l'età in cui avrei apprezzato Questo canto selvaggio da troppo tempo: non spicca né in bene né in male, e ormai perché uno Young Adult mi colpisca deve andare o bene bene, o male male. Di questo qui ho già scordato buona parte della trama.

mercoledì 18 aprile 2018

La mossa del principe

La mossa del principe, di C.S. Pacat.

Ecco qui il secondo volume della mia nuova serie guilty pleasure. Come sarà andata?

martedì 17 aprile 2018

Teaser Tuesday #183

Ed ecco di nuovo la rubrica settimanale Teaser Tuesday, creata dal blog Should Be Reading, che si divide in poche, semplici fasi:
1_ prendi il libro che stai leggendo
2_ apri una pagina a caso
3_ scrivi un breve brano (stando attenti a non spoilerare)
4_ scrivi titolo e autore

Kate avrebbe voluto sottolineare che i Corsai non avevano stomaco, inguine, naso e nemmeno collo del piede, e che se arrivavi abbastanza vicino da colpire un Malchai probabilmente quello ti avrebbe sgozzato. Tenne per sé quelle osservazioni, comunque, e si concentrò sulla seconda cosa più frustrante di quel sedicente corso di difesa personale, ovvero il fatto che gli insegnanti lo tenevano male.
Le mosse che mostravano difficilmente avrebbero dissuaso un umano, figuriamoci un mostro. L'impostazione era sbagliata, come se non volessero davvero insegnare agli studenti della Colton a combattere. Era solo una messinscena, tanto per dare spettacolo, qualcosa per far sentire i ragazzi - o magari i genitori - più sicuri.
Cinque delle sei scuole di Kate - esclusa la St. Agnes - tenevano corsi di difesa personale, visto che molti degli studenti che vivevano in istituto erano figli di persone influenti - ambasciatori dei territori, affaristi, vecchi e nuovi ricchi -, quel tipo di persone i cui figli rappresentavano degli ottimi bersagli
 - Questo canto selvaggio, Victoria Schwab

lunedì 16 aprile 2018

Castelli d'Italia #178

La rocca di Pierle si trova in provincia di Arezzo, vicino al paese di Mercatale. Fu costruito nell'XI secolo in una posizione all'epoca strategica, tanto che l'antica struttura medioevale fu usata come base per l'attuale castello, costruito nel 1371 da Francesco I Casali (su progetto del figlio Ranieri).
Nel 1576 Francesco I de' Medici lo fece sfondare all'interno, per evitare che potesse diventare un rifugio per eventuali traditori, e il maniero non si riprese mai dall'evento: è il motivo per cui oggi ne rimane solo l'esterno.
Attualmente appartiene alla famiglia Caporali, ed è visitabile solo all'esterno.

giovedì 12 aprile 2018

Una questione privata

Una questione privata, di Beppe Fenoglio.

Da quanto tempo non leggevo un classico italiano.

martedì 10 aprile 2018

My World Award 2018

Ho ricevuto un premio! Era parecchio che non ne vedevo circolare sulla blogsfera, e ancor di più che non ne ricevevo uno (non è una lamentela: dopo un po' che rispondevo "Grazie, ma non ho tempo di portare avanti la cosa" giustamente ho smesso di riceverne), ma ora eccomi qui, con il My World Award assegnatomi da NotLoved di Some Books Are (che ringrazio tantissimo, e se non la seguite fatevi un favore e seguitela).
Ma cos'è questo premio? Beh, è un modo non solo per conoscere altri blog, ma anche per conoscere i blogger.