venerdì 29 novembre 2019

Batwoman

Non sono la spettatrice più costante dell'Arrowverse: Arrow l'ho abbandonato tipo alla seconda stagione, Legends of Tomorrow alla terza, Supergirl alla seconda.
In pratica ogni tanto mi faccio il recuperone di Flash e seguo con semi-costanza Black Lighting su Netflix.
Tuttavia da qualche mese c'è stato un cambiamento: Crisis on Infine Earths, il nuovo evento crossover con ha una lista tale di camei che niente, sto cercando di recuperare il recuperabile per essere pronta e non sarò pronta: ci saranno tutti gli show a tema DC della CW; Tom Welling ed Erica Durance di nuovo nei panni di Clark e Lois; Kevin Conroy (doppiatore di Batman nella serie animata anni '90) come Bruce Wayne del futuro; Brandon Routh che farà di nuovo Superman; Ashley Scott tornerà come Helena Kyle (direttamente dalla vecchia serie Birds of Prey); Burt Ward (il Robin della serie anni '60) confermato in un ruolo non ancora annunciato, questo... aggiungiamo insistenti rumors sulla presenza di Lucifer, dei Titans e forsemagarisperiamo di Mark Hamill come Joker. E, per il momento tristezza, la conferma che se Adam West fosse stato ancora vivo avrebbero tirato a bordo pure lui.
Ho giusto un filo di hype.

Comunque ho deciso di iniziare la nuova serie a tema super-eroi dell'Arrowverse, per fare almeno finta di mettermi in pari, ed eccomi qui a commentare l'inizio di Batwoman.
Ammetto subito la mia ignoranza: nell'Arrowverse ci sta il multiverso e non ho la più pallida idea di quale sia la Terra su cui si trova la nostra protagonista, Kate Kane... posso solo dedurre che non sia quella di Kara perché lì Batman è ancora in attività, mentre qui non più di tanto.
Nel mondo di Batwoman, infatti, Batman (e Bruce Wayne) sono scomparsi da circa tre anni lasciando Gotham City in balia dei classici criminali fuori di testa. La polizia non è in grado di mantenere l'ordine e il lavoro di sicurezza è lasciato principalmente ai Corvi, un gruppo paramilitare privato che - stranamente - non è gestito da un pazzo furioso.
La protagonista della serie è Kate Kane, che si presenta subito con un passato tormentato: la madre e la sorella sono morte in un incidente d'auto in cui solo lei è sopravvissuta e che Batman (presente sul luogo) avrebbe potuto evitare, da adulta è stata cacciata dall'esercito in quanto omosessuale mentre Sophie, la donna che ama, l'ha pugnalata alle spalle per non essere espulsa pure lei.
E l'amato cugino più grande è sparito da tre anni senza dire una parola. Già, perché Kate Kane è la cuginetta di Bruce Wayne.
Long story short, a Gotham si presenta una nuova banda di lunatici, guidati dalla schizzatissima Alice, e per provare a fermarla Kate non solo scopre che Bruce è/era Batman, ma si ritrova a vestire i panni del nuovo pipistrello della città.
La serie, devo dirlo, non è chissà quale capolavoro: è cupa, mette in scena una buona dinamica familiare visto che il padre di Kate, Jacob, è il leader dei Corvi che detesta Batman e affini per non aver salvato la sua famiglia; poi c'è Sophie - grande amore perduto di Kate - che è il braccio destro di Jacob; Mary, la sorellastra di Kate che cerca disperatamente di costruire un rapporto con lei e (per me) è uno dei migliori personaggi della serie. Dall'altro lato, però, abbiamo la maggior parte dei difetti degli show targati cw: scene di combattimento meh nella migliore delle ipotesi, tematiche sbattute in faccia come se ti stessero prendendo a martellate, dialoghi che chi mai parlerebbe così, sul serio.
Però intrattiene: Kate è un'eroina credibile, dark ma meno seriosa di Bruce, e una cosa che sinceramente apprezzo è che non hanno calcato la mano in modo eccessivo sul fatto che sia donna e che sia lesbica (è un cringe che hanno deciso di concentrare tutto nel trailer).

mercoledì 27 novembre 2019

Out of Avalon

Out of Avalon, autori vari.

Non amo particolarmente le raccolte di racconti, con l'eccezione di quelle scritte da Luis Sepulveda.
Ma per il ciclo arturiano posso fare un'eccezione.

martedì 26 novembre 2019

Teaser Tuesday #239

Ed ecco di nuovo la rubrica settimanale Teaser Tuesday, creata dal blog Should Be Reading, che si divide in poche, semplici fasi:
1_ prendi il libro che stai leggendo
2_ apri una pagina a caso
3_ scrivi un breve brano (stando attenti a non spoilerare)
4_ scrivi titolo e autore

La moneta volteggiò in aria sopra il pollice di Mat, risplendendo tediosa al sole. Mat la riprese al volo e a schiacciò sul palmo dell'altra mano, quindi esitò. "È una cosa maledettamente stupida affidarsi al lancio di una moneta, Rand."
Rand appoggiò il palmo su uno dei simboli senza guardare. "Questo" disse. "Hai scelto questo." Mat guardò di sottecchi la moneta e batté le palpebre. "Hai ragione. Come facevi a saperlo?"
"Prima o poi doveva funzionare, per me." Nessuno di loro aveva capito - Rand poteva vederlo - ma non importava. Sollevando la mano guardò cosa aveva scelto Mat. Il sole aveva superato l'apice. Doveva farlo nel modo giusto. Un errore, e potevano perdere tempo, non guadagnarne. Quella sarebbe stata la cosa peggiore. Doveva riuscire.
 - L'ascesa dell'ombra, Robert Jordan

lunedì 25 novembre 2019

Castelli d'Italia #231

Il castello Monaci si trova in Salento, a Salice Salentino, e le sue origini risalgono al XVI secolo: un nucleo abitativo, un casale, sorse fra il X e l'XI secolo attorno a una chiesetta dedicata a un martire, la "venerabilem ecclesiam S. Pancratii" menzionata in un atto di donazione del 1063 all'Arcidiocesi di Brindisi ed eretta probabilmente con l'aiuto dei monaci basiliani.
Un documento del catasto onciario di Salice Salentino menziona la creazione del castello nel XVI secolo: i Monaci Basiliani utilizzarono il castello come luogo di culto, meditazione e rifugio per i bisognosi.
Nel corso del tempo divenne poi dimora di nobili famiglie (Martino, Parry Grainger).
Il castello è visitabile.

venerdì 22 novembre 2019

mercoledì 20 novembre 2019

Tartarughe Divine

Tartarughe Divine, di Terry Pratchett.

Ora che ho riletto questo volume ho due considerazioni da fare.
La prima è che, con ogni probabilità, questo è il libro migliore con cui approcciarsi a Mondo Disco: Tartarughe Divine, scritto nel 1991, è autoconclusivo, arriva senza pretendere nulla dal punto di vista della saga ma solo per offrire intrattenimento, una via di fuga dalla vita di tutti i giorni.
Ma non è solo questo: qui Terry Pratchett inizia davvero ad esprimere al meglio la sua capacità di coniugare tematiche serie e divertimento assoluto, perché ridi dell'inquisizione, e allo stesso tempo pensi. Provate a leggere questo libro, e immaginate cosa voglia dire leggerlo, che so, a tredici anni.
Poi pensate che avreste potuto leggerlo a tredici anni, se in Italia questa saga fosse pubblicata con un qualche criterio
Ma passiamo alla seconda considerazione: quando un libro è bellissimo per tutto il tempo, ma ti si incide nel cuore con l'ultima battuta... beh, siamo di fronte a qualcosa di molto speciale.

venerdì 8 novembre 2019

Baby Recensioni: Le notti di Salem - Il Palazzo d'Estate e altre storie

Era da un po' che avevo voglia di rileggere questa particolare opera di Stephen King: come molte fa parte di quelle che ho rubato a mia madre, quando lei scoprì questo autore e - senza saperlo - lo fece scoprire anche alla me undicenne.
Non ricordavo molto, a parte quale fosse il mostro (per una volta classico e non inventato per l'occasione) e che all'epoca non è che fossi spaventata quanto inquietata.
Letto adesso devo ammettere che questo è uno dei libri di King in cui si avverte non solo il tempo che è passato ma anche la brevità: la storia di Ben Mears, scrittore che dopo un lutto torna a Gerusalem's Lot (cittadina del Maine dove ha passato parte dell'infanzia) per ricominciare a scrivere, secondo me avrebbe meritato più pagine, così come i suoi personaggi. E se il magnetico Padre Callahan verrà ripreso nella monumentale opera che è serie de La Torre Nera, gli altri non sono così fortunati.
Ma al di là del 'si poteva fare di più' dato sia dalla consapevolezza che questo autore può fare di più, sia dal fatto che ormai sto sviluppando una certa dipendenza per i mattoni, non si può negare che Le notti di Salem sia un libro che intrattiene moltissimo, con all'interno una rivisitazione del vampiro in grado di coniugare vecchio e nuovo: Barlow è chiaramente un nosferatu, ma con una mente luciferina che ricorda più il Dracula di Bram Stoker (libro, non film) che le creature animalesche a cui spesso siamo abituati ad accostare l'aspetto dei nosferatu. E c'è un'altra cosa che ho trovato interessante: nonostante il male in questo libro sia rappresentato da un vampiro millenario che arriva in città, a dominare la scena è casa Marsten. Casa Marsten è ambientazione e personaggio al tempo stesso, simile a Hill House, più sfacciata dell'Overlook Hotel nella sua palese malignità, sembra quasi essere la calamita che ha attirato Barlow in primo luogo, quasi fosse un purulento magnete che attira tutti - consapevoli ed inconsapevoli, umani e non - nella sua nefasta ombra, per rimanere a guardare l'orrore che si scatena ai suoi piedi.



Alcuni di voi ricorderanno la mia delusione di fronte al finale di L'ascesa dei re: finisce con la maggior parte delle sottotrame aperte... e quelle sottotrame erano circa il 90% di ciò che aveva acceso il mio interesse al di là di portare a casa la ship. Senza contare la consapevolezza che sarebbero uscite delle novelle da pagare con soldi veri a parte per avere una chiusura, e coerenza e dignità avrebbero voluto che io avessi volto lo sguardo altrove, una volta arrivata l'ovvia raccolta.
Sì, come no.
Colpita e affondata in quattro secondi e mezzo circa.
Ho un'unica considerazione "seria" su questo libro, ossia che la Pacat non ha imparato improvvisamente a scrivere, ma poter stare in un numero ristretto di pagine e aver - più o meno - un'ambientazione già definita la aiuta a non perdersi. E ora andiamo con breve commento su ogni novella:
Fugace è l'innocenza ci racconta l'epica storia d'amore tra Jord e Aimeric, ossia una cosa di cui nessuno sentiva il bisogno e tollerabile solo per i flashback su come è nata la Guardia del Principe e perché Jord è un personaggio vagamente accettabile.
Il palazzo d'estate è la novella dove Damen e Laurent fanno le cose zozze nel palazzo del titolo, e questa è una cosa di cui si sentiva il bisogno: se devi fare la commercialata, almeno dammi la ship come Archive of Our Own comanda.
Le avventure di Charls, il mercante di stoffe veriano torna nel regno del Chissenefrega soprattutto perché, giuro, continuo a non ricordarmi chi sia Charls o cosa abbia fatto nella saga principale. Tecnicamente dovrebbe servire da epilogo perché si parla dell'incoronazione, ma di fatto non dice quasi niente di come si stia stabilizzando la situazione politica dei due regni, o come faranno Damen e Laurent a rimanere insieme visto che a una certa dovranno procreare per evitare guerre di successione, o altro. In sostanza se fate attenzione potete ancora sentire i mie sbadigli.
Prediletto è la novella che mi ha fatto dare tre stelline al libro, perché parla del mio personaggio preferito del primo volume: Ancel, che era insopportabile e assolutamente inutile ma io lo amavo prima, lo amo ancora di più ora, e mi sono divertita un sacco con questa storia che lo vede al centro dell'attenzione. Datemene altre cento, e le leggerò tutte.
Ad ogni modo Il Palazzo d'Estate e altre storie è un libro assolutamente inutile se non siete fan della serie, l'ispirazione che sta alle sue spalle sono i soldi che frutterà e cerca in modo quasi ridicolo di dare qualcosa a ogni lettore. Però se la serie vi piace è divertente.

mercoledì 6 novembre 2019

Chi teme la morte

Chi teme la morte, di Nnedi Orokafor.

Nnedi Orokafor è un'autrice da poco finita sotto i riflettori: la Mondadori, infatti, ha recentemente pubblicato Binti (che prima o poi recupererò), tuttavia non è la prima volta che questa autrice approda nel nostro panorama editoriale.
Nel lontano - ma neanche tanto - 2015 la defunta Gargoyle portò in Italia Chi teme la morte, primo approccio della Orokafor con la narrativa per adulti.
Credo che l'abbiano letto in dodici.

lunedì 4 novembre 2019

Cstelli d'Italia #230

Il castello di Tenno si trova in Trentino Alto Adige, nell'omonimo comune. La sue origini risalgono alla fine del XII secolo, e tra il Trecento e il Quattrocento fu oggetto di battaglie e di assedi. A seguito dei danni riportati si sono resi necessari dei lavori di restauro alla fine del XV secolo.
Nel 1920 ha perso il proprio mastio ma conserva ancora le mura a scarpata e gli elementi di fortificazione del borgo sottostante.

venerdì 1 novembre 2019

Klaus

Non faccio spesso segnalazioni di film che stanno per uscire, ma di questo film targato Netflix devo parlare: mi è stato fatto vedere il trailer per la prima volta anni fa, come esempio di giovani con un'idea brillante che cercano finanziamenti, portando in giro e cercando di rendere popolare un trailer palesemente doppiato al risparmio. Quando lo vidi, era l'esempio di un'idea su cui nessuno voleva investire, un progetto che rischiava di non vedere la luce perché dietro il concept base non c'era un nome conosciuto, uno studio di peso.
Ma ce l'hanno fatta, a trovare il finanziatore, e il 15 novembre Klaus approderà sugli schermi e in alcune sale cinematografiche in America.

Oh, e mia sorella è uno degli animatori, quindi avete il dovere morale di fare almeno il mese gratuito su Netflix per dargli visualizzazioni.