mercoledì 18 novembre 2015

Child of the Northern Spring

Child of the Northern Spring, di Persia Woolley.

Ad un certo punto anche Ginevra ha iniziato a meritarsi i retelling.

Often portrayed as spoiled, in Persia Woolley's hands Guinevere comes alive as a high-spirited, passionate woman. When she is chosen by Arthur to be his wife, Guinevere's independence wars with her family loyalty. As the wedding approaches and hints of rebellion abound, she learns that the old gods are in revolt against the new Christian church, and that scattered kingdoms are stirring from their uneasy peace. This is Arthurian epic at its best, filled with romance, adventure, authentic historical detail, and a landscape alive with the mystery of Britain in the Dark Ages.

Sentimenti generali per Ginevra
Ginevra è un personaggio difficile da amare: l'infedele moglie di Artù, la donna che tradisce il marito, catalizzatore per la fine della Tavola Rotonda.
Perfettina ed inutile finchè non causa il disastro, e poco importa se la relazione con Lancillotto c'è stata per amore e non per noia o che Artù abbia creato la propria nemesi da solo.
Quando hanno iniziato ad esserci retelling più moderni, quelli che si degnavano di reiterpretare anche i personaggi femminili... ecco che uno dei più famosi a livello internazionale è Le Nebbie di Avalon. Che svolge un lavoro notevole su Morgana, ma per la miseria se non rende impossibile provare anche solo una scintilla di simpatia per Ginevra: è quel genere di libro che ti lascia quel retrogusto di antipatia per il personaggio così forte che a prescindere da cosa tu stia leggendo, sotto sotto lo sai che è una stronza.
Tutto questo per dire che questo libro l'ho preso perchè avevo letto una recensione estremamente positiva, al punto da avermi fatto passare sopra l'antipatia per la regina (a onor del vero già mitigata da Mary Stewart, ma quelli saranno dei post a parte se avrò tempo), e ho fatto bene: Persia Woolley ha preso i pregiudizi causati da Marion Zimmer Bradley e li ha lanciati fuori dalla finestra.

All'improvviso flashback
Adesso cominciamo: il libro è in prima persona, narrato da Guinevere, e salta tra il presente e il flashback in un modo che è l'unico vero difetto che ho trovato qua dentro.
Non te lo dice, non c'è modo di prevederlo: da un capitolo all'altro può cambiare la linea temporale su cui ti stai muovendo, quando pensi che forse si va a capitoli alterni ecco che ne hai due o tre nel passato - o nel presente. Dopo un po' ci si fa l'abitudine, e diventa molto meno fastidioso di quanto sembra... ma all'inizio è totalmente random. È anche un libro completamente introduttivo (e per questo il più lungo della trilogia): ci presenta Guinevere, la sua infanzia, il suo regno. Ci mostra a situazione politica e culturale della Britannia, chi sono i nemici e perchè, e anche una parte molto faiga sulle difficoltà di un povero disgraziato che vuole diventare unico re di una nazione composta da micro-regni senza twitter, o facebook, o un telefono, o un piccione viaggiatore (Arthur è sempre in giro per parlare e discutere e concludere qualcosa).
Quando finisce il flashback di Gwen, comincia quello di Arthur: un racconto nel racconto, in cui la principessa in viaggio si fa narrare da Bedivere le imprese del futuro marito per capire che tipo sia. Insomma, non succede moltissimo per quanto riguarda gli eventi del presente, ma abbiamo di tutto e di più per gettare le basi del mito.
A questo si aggiunge che Persia Woolley è molto brava a tratteggiare i personaggi: Guinevere è una principessa celtica, cresciuta in un ambiente relativamente povero dove la nobiltà si rimbocca le maniche. Per lei una regina governa e consiglia, gode di una libertà negata alle donne di altre regioni ed è fiera del proprio retaggio. Pur consapevole di essere destinata ad un matrimonio combinato, è poco meno che sgomenta all'idea di un matrimonio che la porterà lontano dal suo regno e che la metterà - potenzialmente - al di sotto del marito... e accetta non per ambizione ma perchè, a livello pratico, non c'è molto altro che possa fare: un rifiuto (o la fuga, che per un paio di minuto valuta anche quella) umilierebbe la sua famiglia, e altri pretendenti politicamente degni di essere presi in considerazione non ce ne sono.
Il matrimonio tra Ginevra e Artù si prospetta subito come uno che si baserà sul rispetto, sull'affetto, sulla stima reciproca. Ma non sulla passione, e questo imho permetterà un bel gioco e tanto dramma quando entrerà in scena Lancillotto.
Già si capisce che staremo malissimo
I personaggi secondari funzionano molto bene: dei Cavalieri veri e propri si vede poco, Bedivere e Gawaine sono quelli più sotto i riflettori, e nel caso del secondo ho apprezzato come la Woolley non si sentisse legata alle 'impressioni iniziali'. Gawaine pre-adolescente è un ragazzino con difetti difficili da sopportare, ma questo non intacca il suo buon cuore, e la possibilità di diventare un adulto degno di rispetto.
Bedivere è il classico migliore amico, tipologia di personaggio che mi intenerisce sempre un po'.
Tuttavia, a spiccare di più in questo volume sono le donne: le dame di Guinevere, ognuna col suo carattere e il suo retaggio. Lavinia, la matrona romana chiamata per fare della principessa una vera dama. Brigit, cristiana ed irlandese, pratica come pochi al mondo, che diventa la migliore amica - nonchè sorella putativa - di Gwen. Igraine, con la sua dignità e il suo dolore. Morgan, composta da passione ed estremi.
In un libro dove la protagonista è fuori dal suo ambiente, loro per me sono diventate il cuore pulsante della narrazione.
E se questo è il primo volume, quello dove ancora ci troviamo su un terreno sicuro, i prossimi saranno ancora migliori.
Perchè nei prossimi si entra nel vivo, e si inizierà a raccogliere tutto quello che è stato seminato.


19 commenti:

  1. Wow! Devo dire che la tua recensione mi ha davvero incuriosito, sono proprio curiosa di provare questo libro! :)

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    1. L'ho trovato un retelling fatto davvero bene, e ora che sono a metà del secondo posso confermare un'altra cosa: Persia Woolley cerca di inserire e reinterpretare il maggior numero possibile di storie del mito *^*

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  2. Complimenti per la recensione ^.^ Lo sapevo che si sarebbe rivelata una bella lettura *.* questo libro mi ha colpito dal primo istante che l'ho visto qui sul tuo blog e sinceramente, amando molto le leggende arturiane, non vedo l'ora di metterci le mani sopra!
    Comunque hai ragione... il personaggio di Ginevra è spesso posto in maniera antipatica :D

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    1. Grazie ^^ ti dirò, quando lo lessi la prima volta avevo i miei dubbi (una voce narrante su cui hai pregiudizi intimidisce) ma di questa Ginevra è facile innamorarsi. E non si nota nemmeno che il libro è del 1986.

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  3. Allora, io di questa mitologia sono più o meno ferma a quando Semola tira fuori la Spada dalla Roccia e Merlino torna dal suo viaggio a Honolulu. Quindi direi che posso leggermelo senza temere ingombranti pregiudizi, no?

    Recensione interessantissima. Decisamente aggiunto in WL =D

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    1. Ti salvi dai pregiudizi sulla povera Ginevra u_u
      Cmq se ti può interessare La spada nella roccia è tratto da un libro: Re in eterno di T.H. White. Molto, molto carino, ovviamente fuori catalogo e con una delle copertine più brutte di sempre XD

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    2. Uh grazie dell'info!
      Anche questa volta la biblioteca non mi ha tradita: trovato e prenotato =P

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  4. Wow! Quando ho letto "retelling su Ginevra" ho pensato subito, figlia anch'io de "Le nebbie di Avalon": non fa per me. Ma adesso che ho letto il tuo post, non posso che aggiungere questo titol in wishlist!

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    1. Secondo me merita moltissimo, più de Le nebbie di Avalon.

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  5. L'antipatia per partito preso nei confronti di Ginevra affligge anche me, però il personaggio mi ha sempre incuriosita e questa tua recensione arriva proprio al momento giusto: finisce diritto filato nel carrello di Amazon.
    ...anche se quasi quasi aspetterei e ci piazzerei anche il secondo, perché sei già riuscita a crearmi aspettative per l'entrata in scena di Lancillotto.

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    1. La Ginevra di questo libro è diventata il mio metro di paragone per il personaggio u_u
      La recensione del secondo volume arriverà prossimamente :D

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  7. Complimenti per la recensione! :) Ammetto che all'inizio avevo storto un po' il naso perchè Ginevra non è esattamente il mio personaggio preferito (e la colpa è proprio della Bradley... o è più corretto Zimmer Bradley? Ho sempre il dubbio... comunque sai di chi sto parlando ;) ) ma ora devo assolutamente leggerlo! :)

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    1. Povera Ginevra, Le Nebbie di Avalon l'ha distrutta XD

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  8. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  9. Anche io sono ferma a Semola e Merlino, ma ho sempre voluto approfondire un po' di più. Con la mia scarsissima capacità di leggere in inglese mi toccherà partire dalle Nebbie di Avalon... Ginevra, mi dispiace, mi sa che non diventeremo amiche!

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    1. Imho Le Nebbie di Avalon non è il migliore per cominciare: ti consiglio di più la serie di Mary Stewart. È raccontata dal punto di vista di Merlino, partendo dalla sua infanzia, tranne l'ultimo libro che è dal pdv di Mordred. I libro sono La grotta di cristallo, Le grotte nelle montagne, L'ultimo incantesimo e Il giorno fatale.
      Più Il principe e il pellegrino, che però non ho letto e da quanto ho capito è una specie di spin-off.

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    2. Grazie mille! In realtà ho scoperto di avere in casa Taliesin di Lawhead... Lo conosci?

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    3. È il primo di una serie, e parte molto indietro: se non ricordo male parla dei genitori di Merlino.
      Non è male, ma personalmente lo stile di Lawhead lo trovo pesantissimo @_@

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