domenica 20 marzo 2016

Pandora Hearts

Pandora Hearts, di Jun Mochizuki.

In questi giorni è uscito l'ultimo numero di Pandora Hearts, uno di quei manga che comincia come tanto carino e poi ti stupisce col salto di qualità (e che salto), oltre che un'inversione a u nell'atmosfera. E tanti di quei colpi di scena che alla fine ho detto "Ok, ti metto da parte e ti leggo quando sei finito, piccolo mostro".
Niente spoiler.

Pandora Hearts è entrato nel mio radar tra il 2009 e il 2010, quando uscì l'anime: disegni carini, colonna sonora carina, in più era un fantasy con un protagonista di nome Oz e una protagonista di nome Alice.
Era scontato che l'avrei guardato.
Era un po' meno scontato che avrei cercato anche il manga e che sarei diventata una fangirl.

Ora iniziamo.
La storia è ambientata in un'Europa fittizia, in un'epoca simil-vittoriana. La differenza fondamentale col nostro mondo è la presenza di Abyss, una dimensione "magica" completamente folle abitata dai Chains (demoni) e comandata da un'entità instabile chiamata Volontà di Abyss, dotata di poteri quasi illimitati ma che può usare solo interagendo con un essere umano. 
Oz Vessalius è l'erede quindicenne di una delle quattro grandi casate ducali: all'apparenza vive una vita felice e spensierata con la sorellina Ada e il servitore/migliore amico Gilbert, e l'affettuosa presenza dello zio Oscar che compensa l'assenza del padre (non è morto: odia il figlio e preferisce non averci a che fare) ma la sua vita è destinata a cambiare quando, durante la cerimonia che lo renderà ufficialmente erede della sua famiglia, viene attaccato da esponenti della misteriosa famiglia Baskerville e gettato in Abyss per espiare la colpa di esistere. 
La permanenza in Abyss di Oz si rivela piuttosto anomala e - soprattutto - breve: incontra Alice, un essere dall'aspetto di ragazzina che, in realtà, è il B-Rabbit, uno dei Chain più potenti in circolazione, e stringendo un patto con lei (Oz la aiuterà a recuperare i ricordi - perduti nel mondo umano - e lei lo riporterà a casa) riesce ad andarsene... salvo scoprire che anche se per lui è passato pochissimo, nel resto nel mondo sono passati dieci anni
Il marchio dei contraenti illegali

Non solo: aver stretto il patto con Alice (e averla portata con sé) l'ha reso un contraente illegale, condizione che rende il suo ritorno temporaneo e - una volta scaduto il tempo - verrà di nuovo buttato nell'Abyss, e tutto il casino qui sopra l'ha fatto entrare nel radar di Pandora, un'organizzazione che cerca di contenere le contaminazioni tra Abyss e il mondo per evitare che si ripeta la tragedia di Sabrie, avvenuta un secolo prima quando Glen Baskerville gettò un'intera città in Abyss, e conseguenze ancora peggiori furono fermate da Jack Vessalius (di cui Oz potrebbe essere la reincarnazione). 
Arruolato assieme ad Alice tra le fila di Pandora, Oz deve: dare la caccia a contraenti illegali, ritrovare le memorie di Alice, indagare sui Bakerville e capire perchè l'hanno buttato in Abyss in primo luogo, capire perchè la sua esistenza è stata considerata un peccato da espiare.
E le risposte sono... più complicate di quello che sembrava all'inizio.
Rappresentazione grafica della trama
Ora, tutto quello che ho scritto sopra è malapena l'introduzione generale di ambientazione e di trama, quindi provate ad immaginarvi cos'è la serie vera e propria.
Sarò sincera: l'inizio di questo manga è carino, ma c'è poco a distinguerlo dalla massa dei manga sovrannaturali con personaggi fighi e ambientazione inglese-vittoriana, in più Oz parte come pessimo protagonista: non c'è modo di identificarsi con lui perchè reagisce a tutto o quasi sorridendo e affrontando allegramente difficoltà ed orrori vari, e non c'è un solo personaggio che svolga la funzione di surrogato per il lettore. Sono tutti ancora troppo estranei e troppo strani.
Eppure... il fatto è che gli altri commentano quanto l'eterna allegria di Oz sia inquietante, che le sue reazioni tanto normali non sono, e che se si comporta così forse un motivo c'è: sostanzialmente c'è un grossissimo lavoro sulla psicologia del protagonista, e dopo un inizio che può lasciare perplessi finisci per affezionarti tantissimo a questo ragazzino e a tutti gli sforzi che fa per cambiare.
Pandora Hearts è un manga che tiene molto ai suoi personaggi: uno dei temi che vengono affrontati più spesso è come non si nasca crudeli ma si possa diventarlo, e di come le persone possano avere una seconda possibilità. Ma è anche una storia dove i tragici passati servono a farti capire un personaggio, non necessariamente a redimerlo, della serie... sì, ti è successo di tutto, e sì, mi dispiace per te. Ma resti comunque una persona orribile e ti odio.
Oddio, in effetti la maggior parte del cast ottiene un bel po' di approfondimento e tragedia, anche il gatto e quello che ha ucciso il gatto. 
Il cast è immenso: ci sono un sacco di personaggi, ognuno con un design particolare, ognuno con una solida storia alle spalle, ognuno che contribuisce in qualche modo alla trama: non ci sono filler, solo... momenti che servono a farti tirare il fiato un attimo. Finchè non ci sono più neanche quelli.
L'unica eccezione è Ada, che per quanto possa essere carina e buffa, alla fine esiste solo per far progredire la storia di un'altro personaggio.
Alice, invece, è una buona protagonista femminile: già è interessante che - nel duo - sia lei ad avere la forza bruta, ma poi è proprio buffa. Energica, vivace, sembra una ragazzina e si comporta come se fosse ancora più piccola... però, anche lei nasconde una profondità incredibile, la sofferenza per la solitudine patita, il desiderio di conoscere il proprio passato e la paura che conoscerlo cambierà persona che è riuscita a diventare.
E poi ci sono tutti gli altri: Gilbert, e la sua devozione ossessiva verso Oz che ad un certo punto smette di essere dolce e inizia ad essere preoccupante; Vincent e la sua devozione ossessiva verso Gilbert che invece è terrificante da subito; Sharon che è portata per il supporto e l'organizzazione quando vorrebbe essere utile sul campo di battaglia; Break che... beh, quando un personaggio ha l'appellativo di Cappellaio Matto e tutti hanno paura di lui, e lui è all'apparenza un cretino completo non puoi non amarlo. Più tutti quelli che arrivano dopo (Echo, Elliot, Leo, Lily, Lotty, Sheryl, il duca Barma, perfino Lacie...).

Come ho detto è un cast molto vario, di cui è bello leggere non solo le storie dei personaggi, ma anche come si rapportano tra loro: le relazioni e i legami hanno una grande importanza, e per una volta l'amore è in secondo piano. Amicizia, affetto, ammirazione, fiducia, devozione... a tutti loro è riservata la dignità e l'importanza che nella narrativa spesso viene riservata all'amore, e solo a quello. Qui è il contrario: alla fine l'autrice ha persino detto che ciò che si viene a creare tra Oz e Alice è molto più complesso e chiamarlo semplicemente amore lo sminuirebbe, e personalmente concordo: è qualcosa di diverso, e per certi versi più profondo.

La trama si rivela presto complicatissima: all'inizio sembra semplice, trovare i ricordi di Alice che saranno sicuramente fondamentali, ma poi inziano ad aggiungersi livelli, sidestory, motivazioni... e trovare il bandolo della matassa diventa quasi impossibile: è per questo che, quando la pubblicazione italiana ha raggiunto la giapponese (ergo tra un numero e l'altro hanno iniziato a passare veramente i mesi) ho messo in pausa la lettura. Succedevano semplicemente troppe cose, c'erano troppi plot twist, troppe rivelazioni, troppe informazioni, per non dover rileggere due o tre numeri indietro ogni volta che usciva quello nuovo.
Non so se sia stata una buona idea averlo letto tutto insieme: mi ha aiutata a non perdere il filo, ma credo che con più spazio tra un numero e l'altro, con più tempo speso sulla storia e sui protagonisti, a interiorizzare tutto, i colpi di scena rendano di più.
Ma torniamo alla storia: è una di quelle che preferisco, ossia dove tutti i combattimenti e il mondo da salvare nascono da drammi personali, da qualcosa che è andato irrimediabilmente storto e le cui conseguenze si fanno ancora sentire. Nel caso specifico, la tragedia di Sabrie: quello che è successo tra Glen e Jack, cosa c'entri Alice... i protagonisti devono affrontare, oltre ai propri drammi, le conseguenze di quanto accaduto cento anni prima, quando tra due amici tutto quello che poteva andare male è andato oltre il peggio, e potrebbe succedere di nuovo.
La cosa bella dei flashback è che, in generale, noi lettori li vediamo quando li "vede" almeno uno dei personaggi: c'è molto poco, quasi nulla, che noi sappiamo prima di loro quindi i colpi di scena colpiscono tutti nello stesso momento e lì l'immedesimazione c'è eccome, perchè sei scioccato esattamente quanto coloro con cui vivi la storia.
Comunque, ho detto all'inizio che la storia parte un po' lenta: personalmente credo che ingrani davvero quando arriva Cheshire, la versione di Pandora Hearts dello Stregatto. È il momento in cui si inizia a capire che la storia non è così semplice come sembrava all'inizio.
Oppure, alternativamente, quando vengono introdotti Elliot e Leo, che è più o meno il momento in cui i personaggi cominciano ad aumentare davvero e capisci che questo non è il tipo di manga che resta serenamente nella sua confort zone, che non si fa problemi ad espandere un già ben nutrito gruppo di personaggi, e santo cielo ma come ha fatto la storia ad andare avanti senza di loro fino a questo momento?
Deliri a parte, il senso del discorso è che con la storia già discretamente avviata l'autrice riesce comunque ad inserire personaggi importanti che hanno un grosso impatto sugli eventi e sui protagonisti in modo completamente naturale, e a fare in modo che tutti crescano anche in virtù di coloro che incontrano e non solo per quello che gli succede.
Su un livello più nerd e meta, devo dire che per quanto ci sia poco o niente che rimandi al Mago di Oz, le citazioni e i rimandi ad Alice nel Paese delle Meraviglie e a Lewis Carroll si sprecano: a parte i nomi dei Chains, ci sono dei veri e propri easter eggs difficili da trovare se non si è esperti di libro e autore, e se non vi metto la pagina che li elenca è solo perchè ci sono spoiler ovunque.

Insomma, alla fine dei conti io nei confronti di questo manga mi sento un po' così, tant'è che lo consiglio caldamente a tutti: in Italia è edito dalla Star Comics e conta 24 volumi (considerando che l'ultimo è uscito questo mese dovrebbe essere ancora facilmente reperibile). L'anime è carino, ma ad un certo punto è andato per la sua strada, per cui lo consiglio meno.
Consiglio però la colonna sonora da mettere in sottofondo al manga.





8 commenti:

  1. Non credo di poter esprimere la mia gioia nel vedere i tuoi post durante questo tuo periodo di pausa. Non ho commentato gli altri, ma rimedierò, anche perché... Akatsuki no Yona! Ho letto i tuoi post e adesso sono una fangirl a livello 3000. Solo che non c'è nessuno che sia avanti nella lettura del manga quindi posso riempirti di mail per sapere quello che pensi? NOn penso di poter aspettare il tuo commento ad ogni capitolo.
    L'unica altra persona che lo conosce è piuttosto entusiasta, ma lo è grazie all'anime e non vuole leggere il manga, damn.
    Non ho mai letto Pandora Hearts, ma penso di farci un pensierino prima o poi, sicuramente mi farà da complice la fine della prossima sessione d'esami :D

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    1. A questo punto credo che la pausa sia un ibrido tra "pausa" e "post incredibilmente rallentati e random" u_u
      Cmq sì, riempimi pure di mail su Akatsuki no Yona XD ho iniziato i recap proprio per poter fangirlare da qualche parte visto che non lo conosce nessuno o quasi (ed è un peccato, imho è uno dei migliori shoujo degli ultimi anni).

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  2. Quando uscì l'anime lo guardai subito. Mi è piaciuto molto, tanto da cosplayare uno dei personaggi (Jack Bezarius). Ma poi ci sono state delle circostanze avverse, tra le quali conoscere personalmente la persona che ha rallentato di almeno un anno l'uscita italiana del manga, e alla fine, quando ho letto il primo numero ho detto: bah. E l'ho mollato, anche per una questione economica. Mi spiace un po' perchè Jack, Glen e Gilbert mi piacevano moltissimo.

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    1. Mi spiace tu abbia avuto esperienze personali che ti hanno portata all'antipatia verso il titolo (a me è capitato con un film: non mi interessava, mia sorella mi ha costretta a vederlo, e il risultato è che - anche se mi rendo conto che non è un brutto film - lo odio con tutta me stessa XD).

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  3. Mi sono persa tutti i tuoi nuovi post... sorry, adesso corro a rimediare! *___*
    Per quanto riguarda "Pandora's Hearts", è uno dei manga preferiti di mia sorella: il che significa che avrò facile accesso all'intera collezione, non appena riuscirò a rimettermi in pari con un paio delle serie che sto seguendo attualmente! ;D

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    1. Secondo me merita moltissimo. Recuperalo quando hai tempo :)

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  4. *_* *_* *_* Devo recuperare praticamente metà serie, ma sono fiduciosa! :)
    L'avevo iniziato quando era uscito da noi perché mi ero fatta affascinare dalla trama, ma poi le cose diventavano sempre più complicate e da un volume all'altro (causa memoria pessima) non mi ricordavo cosa succedeva, così avevo deciso di metterlo in stand-by e aspettare di avere tutti i volumi, in modo da smetterla di perdermi per strada.
    Ammetto che io Oz l'ho adorato dal primo momento, proprio per il suo modo di reagire (che è inquietante) e poi sono di parte perché mi sono innamorata di Xerxes <3 Comunque, mi hai ricordato che devo muovermi a recuperare i volumi che mi mancano! :)

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  5. I volumi per adesso si recuperano bene, ce la farai senza dannarti troppo :D

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