mercoledì 6 aprile 2016

Akatsuki no Yona #25

Di nomi, e identità.

Capitolo 25: Given Name

I nostri eroi non si riposano mai: non hanno fatto in tempo ad arruolare Seiryuu che Yoon già chiede a Kija la direzione per il Drago n° 3. Purtroppo prima di poter rispondere il ragazzo sviene: a quanto pare usare il potere a pieno regime ha un prezzo, e il gruppo è costretto ad accamparsi per permettergli di recuperare le forze.
Kija si scusa tantissimo per il forzato stop, ma Yoon lo tranquillizza: in fin dei conti adesso hanno un'altra persona in grado di percepire la presenza dei draghi.
O forse no: essersi unito al gruppo non ha portato l'illuminazione a Seiryuu, che non ha ancora idea di cosa stiano parlando.
La sua ignoranza, ovviamente, non può che colpire al cuore Kija, che entra in piena modalità mentore/fratello maggiore e si offre subito di colmare tutte le lacune del ragazzo... ma cosa può succedere se si mettono insieme una persona che ha poca esperienza nel relazionarsi con gli altri e una persona che non ha nessuna esperienza nel relazionarsi con gli altri? Situazioni surreali, rese ancora più ridicole dal fatto che offrono ad Hak la possibilità di prendersi gioco senza alcuna pietà di Kija: per nulla abituato ad avere persone intorno, la prima reazione di Seiryuu alle attenzioni è scappare, e la seconda buttarsi in un fiume, tra lo sconcerto generale. In realtà il suo obbiettivo è procurare la cena e rendersi utile, ma essendo cresciuto letteralmente in un caverna non ha ancora imparato che si comunica parlando prima di agire.
Ma credo abbia imparato che buttarsi in un fiume vestiti significa congelare dopo.
Piccolo
Ovviamente a trarre qualche conclusione dall'incidente è Yoon, che gli chiede se abbia visto il fiume grazie al suo potere, e nota come sia riuscito a prendere un pesce a mani nude in tempo zero. È lui a chiedergli come mai non si toglie la maschera se tanto non trasforma le persone in pietra, ma è Yona a cambiare argomento quando lo vede in difficoltà: meglio accedere un fuoco prima che assideri e preparare la cena.
Cena che si prospetta meglio di quanto Hak credeva, perchè Yoon ha approfittato della permanenza al villaggio per barattare le sue medicine con generi di prima necessità, e non mi stancherò mai di ripetere quanto sia felice che sia lui il capo: i personaggi non guerrieri in storie con principalmente guerrieri tendono a scomparire sullo sfondo, mentre Yoon è importante quanto gli altri.
Ad ogni modo l'attenzione di tutti è concentrata sul nuovo venuto, conquistato dalla cucina di Yoon, quando succede IL fatto: Yona gli offre il suo mantello e lui risponde chiamandola per nome.
Hak, Kija e Yoon sono pietrificati dalla confidenza (non che lui l'abbia fatto intenzionalmente: più probabile che non abbia capito che è la principessa, o che non conosca proprio l'uso degli onorifici), ma lei non ci fa caso: un po' le fa piacere, ma soprattutto vorrebbe chiamare lui per nome.
Yona: Non hai un nome, giusto? Ce n'è uno che ti piacerebbe?

Troppo presto.
La faccenda del nome è un cruccio per Yona: vuole che Seiryuu ne abbia uno, ma non vuole darglielo come si farebbe con un cane. Ne parla con Yoon, che al contrario non si fa molti problemi: per lui è ovvio che Seiryuu si porta dietro un sacco di problemi (tipo non volersi togliere la maschera), ma visto che la considera la sua salvatrice con lei si apre di più e qualunque nome gli andrebbe bene, finchè fosse lei a darglielo. Ma Yoon non ha voglia di parlare di Seiryuu: vuole parlare di quanto successo, e i due sono adorabilini mentre si confidano quanto si siano spaventati per tutto il tempo.
E poi Yoon si scusa per come l'ha trattata all'inizio.
Yoon: La prima volta che ci siamo incontrati ti ho detto delle cose molto dure, e mi dispiace.

Non solo: le chiede se può chiamarla per nome anche lui, perchè "principessa" è troppo lungo. Il suo tentativo di mascherare il momento emotivo come una seccatura gli vale un "Sei adorabile" da parte di Yona.
Ma ci sono altre persone: dopo essersi allontanata per andare al fiume, Yona si accorge che Hak la sta seguendo. Non è chiaro se volesse parlarle di qualcosa di specifico, o se semplicemente volesse tenerla d'occhio perchè quando le succede qualcosa la sua reazione è non lasciarla sola mai, ma prova anche lui a fare il salto di confidenza.
Yona: Hak, chiamami "pricipessa", per favore.

Lì per lì lui ci resta male, ma la fanciulla ha buoni motivi.
Yona: Con Yoon e gli altri va bene: non mi hanno conosciuta come la principessa, e sono contenta che siamo riusciti a diventare amici. Ma tu devi chiamarmi 'principessa'. Per favore, non dimenticarti che sono la figlia di mio pa... che sono la figlia dell'Imperatore Il. Anche se tutti in questa nazione dovessero scordarlo... ti prego. Tu devi essere il solo a non dimenticarlo.
Ci vuole talento: per quanto il passaggio al nome proprio sia segno di crescente intimità tra Yona e Yoon, questo è segno di un'intimità ancora maggiore. Hak è il collegamento tra il presente e il passato, il titolo è segno di un vissuto condiviso da loro due soltanto: nel bene o nel male Hak non è come gli altri, lui e Yona sono legati in un modo che gli altri non possono raggiungere. E questo lo capisce anche lui.
Tuttavia c'è ancora il problema di Seiryuu: Yona vorrebbe dargli un nome che lo descriva, ma per adesso gli altri hanno commentato che è silenzioso, e Hak che qualcosa di inerente alla notte gli starebbe bene.
Yona: "Notte", "silenzioso". Anche nell'oscurità ha un calore tranquillo, ma più calmo del sole...

Yona: Shin-Ah. Vuole dire 'raggio di luna'. Il tuo nome è Shin-Ah.

Lui non lo dice chiaramente a Yona, ma apprezza.
Shin-Ah: Ao. Ha detto... che mi chiamo Shin-Ah. Quella persona mi ha dato... il mio primo... nome.

Ora che si è risolta questa faccenda si può tornare alla trama principale: Kija si è ripreso e il prossimo della lista è Ryokuryuu, il drago verde.

Capitolo di stop per tirare le somme dopo il reclutameto di Shin-Ah, ma siccome questo è un manga fatto bene diventa l'occasione perfetta per occuparsi dei personaggi: tanto per cominciare Shin-Ah è semplicemente adorabile, così imbranato com'è nei rapporti con le altre persone, e gli altri sono molto dolci e comprensivi con lui. Mi itriga molto il contrasto tra il suo aspetto e la sua indole: il solitario mascherato e silenzioso, nei manga, generalmente è il personaggio figo, mentre Shin-Ah ne ha solo l'apparenza: la maschera la indossa per traumi emotivi, e parla poco perchè non c'è abituato. Più che il personaggio figo mi sembra quello che può reclamare il titolo di cucciolo del gruppo.
Ho apprezzato come sia stata gestita la questione del nome proprio: per quanto riguarda Yona, che ora Yoon non usi più l'onorifico è un segno dell'amicia crescente tra i due (e quanto è rilassante avere un ragazzo e una ragazza che sono chiaramente amici... ), ma è stato geniale il "colpo di scena" nato dal volere che Hak continui a chiamarla Principessa: un passo indietro che è un passo in avanti, perchè ad Hak Yona ha affidato la memoria del suo passato e della sua identità, un riconoscimento per la confidenza maggiore e un modo per separarlo da tutti gli altri.
Hak è unico, anche se non nel modo che lui vorrebbe.
Su un'altra nota mi piace come ci siano piccoli eventi di continuità narrativa, tipo Yoon che sta palesemente preparando le medicine mentre chiacchiera con Yona.
E adesso vediamo come sarà il drago numero 3.

5 commenti:

  1. Mi piace un sacco come si sta sviluppando la storia!
    E ammetto che parte del piacere nel seguirla è data dai tuoi commenti e dalle tue interpretazioni :)

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    1. Grazie :)
      Ma il merito va all'autrice che è sulla buona strada per essere definita un genio *^*

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  2. Ho quasi ignorato tutta la parte relativa a Yona e Hak, il mio cervello elaborava soltanto "Shin Ah" e "Aaaaaaawwwww *w*"
    Ah, inoltre devo aggiungere che... aaaaaaawwwwwww

    Ps: questi capitoli hanno mostrato delle tavole con Shin Ah che sono davvero delle perle *w*

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  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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