giovedì 31 agosto 2017

Amanti e regine

Amanti e regine, di Benetta Craveri.

Negli ultimi ho cercato di avvicinarmi non solo alla narrativa storica, ma anche ai saggi e alle biografie. Ciò mi ha dato qualche problema: tanto mi piace la storia, tanto non mi piace comprare libri su un argomento specifico senza qualche garanzia sulla qualità.
Questo per dire che Amanti e regine mi ha colpita moltissimo in libreria, visto che l’ho preso senza sapere niente dell’autrice e di quale sia la sua reputazione.

Docente di Letteratura francese all'Università della Tuscia e all'Istituto Universitario di suor Orsola Benincasa, Benedetta Craveri concentra la sua attenzione in questo libro su Versailles e affronta una questione centrale nel corso di tutto l'Ancien Régime: quella legata al potere delle donne. Per secoli è stato infatti predicato che affidare a una donna una qualsivoglia responsabilità di governo fosse "cosa ripugnante alla natura, contumelia a Dio, sovvertimento del retto ordine e di ogni principio di giustizia". Eppure, questo potere a loro ostinatamente sottratto le donne se lo sono arrogato, vanificando di fatto le leggi e le consuetudini. Lo dimostrano le storie di Caterina de' Medici, Maria Antonietta, Diana di Poitiers e tante altre.

In effetti tutt'ora non so niente delle opinioni generali sull'opera della Craveri, però a me - che sono una neofita del genere – questo libro è piaciuto proprio tanto. Non è un libro con una trama precisa, quanto con un intento preciso: raccontare le storie delle donne che, a dispetto del loro genere e – in alcuni casi – della loro posizione sociale, hanno raggiunto una posizione di potere. Come l’hanno usato, come l’hanno mantenuto, come sono riuscite a passare alla storia in periodi in cui a chi nasceva di sesso femminile era concesso poco o niente.
Da Caterina de’ Medici a Maria Antonietta, Amanti e Regine racconta le storie delle donne più influenti di Francia: regine, amanti, reggenti. Donne diverse accumunate dal legame col re e dall’ambizione, e dalla solitudine nonostante tutto.
Si è trattato di una lettura molto soddisfacente: al di là della semplice curiosità (salvo alcune eccezioni, la maggior parte delle protagoniste mi era ignota), ho apprezzato molto lo stile dell’autrice. Semplice ma mai noioso, riesce a rendere tutte le donne di cui parla interessanti e vive, a metterne in luce le peculiarità, i caratteri tutti diversi tra loro.
Il libro potrebbe essere paragonato ad una raccolta di racconti, visto che generalmente l’avvento di una protagonista significa la caduta della precedente, e una delle cose che mi aveva lasciato perplessa era come potesse essere possibile racchiudere tante biografie in un libro sì lungo, ma comunque unico: beh, a parte che di alcune si sa oggettivamente poco prima che entrassero a corte, una delle caratteristiche è che la narrazione procede in ordine cronologico, ergo il contesto storico procede in modo naturale e non c’è uno spiegone ogni tre pagine, cosa che contriibuisce indubbiamente a snellire la "trama". Per il resto si tratta proprio dell’abilità dell’autrice, che riesce ad essere sintetica senza mai sembrare di fretta né dare l’impressione che stia facendo un riassunto degli eventi: come dicevo prima, per quanto si tratti di una lunga serie di regine ed amanti è chiaro che ogni persona è stata considerata singolarmente, che non è mai stata vista come parte di un anonimo gruppo.
Tutto questo fa sì che la lettura non risulti mai noiosa, anzi: a volte ci si scorda di avere tra le mani un saggio perché sembra quasi un libro di narrativa, e dato l’argomento… è interessante vedere come l’amore e la passione abbiano avuto conseguenze importanti per nazioni intere, come intrighi così complessi da sembrare irreali siano accaduti davvero. Pensare che queste persone sono esistite davvero, che hanno sul serio vissuto quegli eventi, fa girare la testa.
In definitiva si tratta un libro che consiglio assolutamente a tutti in generale, mentre per me è stata la scoperta di un’autrice di cui sicuramente leggerò altro.

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