mercoledì 20 marzo 2019

The sudden appearance of Hope

The sudden appearance of Hope, di Claire North.

Io questa autrice la amo.

Listen.
All the world forgets me. First my face, then my voice, then the consequences of my deeds.
So listen. Remember me.
My name is Hope Arden, and you won't know who I am. We've met before - a thousand times. But I am the girl the world forgets.
It started when I was sixteen years old. A slow declining, an isolation, one piece at a time.
A father forgetting to drive me to school. A mother setting the table for three, not four. A teacher who forgets to chase my missing homework. A friend who looks straight through me and sees a stranger.
No matter what I do, the words I say, the people I hurt, the crimes I commit - you will never remember who I am.
That makes my life tricky. But it also makes me dangerous...
The Sudden Appearance of Hope is the tale of the girl no one remembers. But this gripping story – of love and loss, of hope and despair, of living in the moment and dying to leave a mark – is novel that will stay with you for ever.

Claire North, aka Kate Griffin, aka Catherine Webb, è un'autrice di cui ho già parlato: sua è la serie Urban Magic (una delle migliori, se non la migliore, serie urban fantasy) di cui ho recensito il primo volume, A madness of angels. In Italia è praticamente sconosciuta - solo Le prime quindici vite di Harry August è stato tradotto - e io non riesco a capacitarmi della cosa (e non sono l'unica a ritenerla una validissima scrittrice: la recensione di Sophie mette ben in evidenza tutti i punti di forza dell'autrice in generale e di questo libro in particolare).
Io quando Hope inizia a essere dimenticata
The sudden appearance of Hope è una storia incredibilmente strana con una trama intrigante: Hope è una normalissima ragazza con una normalissima famiglia. Padre, madre, sorellina disabile, qualche problema a scuola per materie che non le sono congeniali, un gruppo di amici; tutto nella norma fino al suo sedicesimo compleanno, momento in cui le persone iniziano a dimenticarsi di lei: comincia piano piano, fino ad arrivare alla completa e totale impossibilità di Hope di essere ricordata nel momento in cui esce dal campo visivo di qualcuno.
Già questo basterebbe ad attirare l'attenzione, ma c'è una marcia in più, ossia la volontà dell'autrice di far vivere ad Hope più conseguenze possibili - dal punto di vista pratico ed emotivo - di questa forzata solitudine assoluta: Claire North non ha paura della complessità, non ha paura di sperimentare con le parole, di piegarle alle necessità della sua storia e della sua protagonista. Non importa che sia giovane (e che abbia iniziato a scrivere quando era una ragazzina): ogni suo libro dimostra che conosce profondamente lo strumento che usa, e che per questo è capace di piegarlo con maestria alle sue necessità (nota a margine: mi impressiona moltissimo il modo in cui modifica la propria voce a seconda del tipo di storia che scrive e del personaggio che parla; non è solo una questione di pseudonimi: se non l'avessi saputo non avrei mai immaginato che Claire North e Kate Griffin sono la stessa persona).
The Sudden appearance of Hope non viene incontro al lettore, infatti l'ho avuto in lettura per un sacco di tempo a prescindere dalla sua lunghezza proprio perché richiede la massima attenzione quando lo si affronta: non c'è solo una trama da scoprire - Hope 'inciampa' in una terribile app chiamata Perfection che punta a fare il lavaggio del cervello alle persone, con conseguenze potenzialmente devastanti - ma anche la condizione mentale della protagonista dovuta alla sua condizione.
Hope è forte, determinata, spregiudicata... ma anche fragile, talmente disperata da non rendersi nemmeno conto di esserlo, e con un legame con la realtà talmente labile da dover essere cercato forzatamente.
Hope non può avere amici, è bloccata in una prima impressione perenne, non può avere legami, non può essere curata in ospedale nel lungo periodo, non può fare progetti e non può avere nessuna validazione dal mondo che la circonda. E il peso che tutto questo ha sul suo stato mentale si vede: la narrazione è frammentaria, segue la mente di Hope e quella non sempre si muove in modo lineare: flashback, rituali per recuperare la calma, pianificazione, confessioni... noi leggiamo tutto questo, e ci troviamo nel doloroso e frammentato mondo interiore di Hope, che non sa chi è perché non ha nessuno con cui confrontarsi. E anche quando trova qualcuno in grado di rendersi conto dei vuoti di memoria, disposto a scrivere note sulla sua esistenza, a registrare le conversazioni... a quel punto si vede il peso che un legame del genere ha sulla sua sanità mentale, la paranoia crescente, che porta all'inevitabile deterioramento del fragile rapporto che si può venire a creare.
Ma Claire North non ci offre solo un'analisi dell'importanza dei rapporti umani, o un'interessante rappresentazione di una mente provata, ma va anche a guardare il rapporto tra umanità e tecnologia, mostra l'importanza dell'imperfezione, e mette il lettore davanti al dilemma di fin dove sia lecito spingersi per il bene superiore, in un libro che è un thriller ma anche un po' un fantasy e una spy-story.
Consigliatissimo, come praticamente tutto ciò che ha scritto.

6 commenti:

  1. Ero curiosa di leggere la tua recensione e ora sono ancora più curiosa di leggere il libro, spero di riuscire a farlo presto!
    Ed è davvero un peccato che da noi lei rimanga sconosciuta! :(

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    1. Davvero, secondo me è un problema di saturazione del mercato... ci sono talmente tanti libri mediocri (quando non brutti), che quelli belli alla fine non riescono ad emergere :(

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  2. Copertine e trame che potrebbero darmi la spinta a leggere in lingua, signorsì!

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    1. Non so se è il libro migliore con cui iniziare: anche se il linguaggio usato non è dei più difficili, la struttura è veramente complessa e seguirlo chiede molto impegno.

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  3. Quanto sembra bello e anche nelle mie corde! *-*

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    1. Leggilo, così in Italia la conosceremo in quattro XD

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