lunedì 28 giugno 2021

The Winter Prince

The Winter Prince, di Elizabeth E. Wein.

Probabilmente uno dei retelling del ciclo arturiano più liberi che abbia letto, e quanto mi è piaciuto.

The story of Medraut - strong, skilled, daring, and never to be king... 
Medraut is the eldest son of Artos, high king of Britain; and, but for an accident of birth, would-be heir to the throne. Instead, his younger half-brother, Lleu, is chosen to be prince of Britain. Lleu is fragile, often ill, unskilled in weaponry and statesmanship, and childishly afraid of the dark. Even Lleu's twin sister, Goewin, seems more suited to rule the kingdom. 
Medraut cannot bear to be commanded and contradicted by this weakling brother who he feels has usurped his birthright and his father's favor. Torn and bitter, haunted by jealousy, self-doubt, and thwarted ambition, he joins Morgause, the high king's treacherous sister, in a plot to force Artos to forfeit his power and kingdom in exchange for Lleu's life. But this plot soon proves to be much more - a battlefield on which Medraut is forced to decide, for good or evil, where his own allegiance truly lies...

Non ricordo neanche quanto tempo è passato da quando ho letto per la prima volta questo libro: è stato uno dei primi che ho recuperato, quando ho deciso che il ciclo arturiano mi piaceva abbastanza da voler cercare i retelling anche in inglese, ed era uno di quelli consigliati - soprattutto se si apprezza Mordred come personaggio.
Lo trovai pure abbastanza facilmente, mi pare su e-bay, e rimasi sorpresa da due cose in particolare: la prima è che si tratta di un libro molto corto, la seconda è che si tratta del primo di una serie composta da cinque volumi eppure è perfettamente autoconclusivo.

The Winter Prince è un libro molto intimo, per certi versi, che ci racconta la psiche e le relazioni tra i suoi personaggi piuttosto che mirabolanti ed adrenaliniche avventure.
È scritto anche in modo piuttosto particolare: è una prima persona singolare, ma come se si trattasse di un dialogo - o un racconto - che Medraut fa a qualcuno (il lettore? un altro personaggio? non ve lo dico così che possiate scoprirlo da soli se decidete di recuperarlo).
Medraut è il figlio illegittimo di Arthur, il grande re della Britannia, e della di lui sorella Morgause, e in quanto tale vive il suo ruolo con molte, tante incertezze dovute alla sua condizione di bastardo nonché frutto di incesto, che vengono acuite al momento della nascita - del tutto inaspettata - degli eredi legittimi di Artù: due gemelli, femmina e soprattutto maschio.
Il libro ci mostra quindi un Medraut in conflitto con sé stesso e con chi lo circonda: un padre che gli vuole bene ma che in lui vede sempre l'incarnazione della propria vergogna più grande, dei fratelli che ama ma allo stesso tempo odia ed invidia, e soprattutto una madre che ha volontariamente creato un rapporto malato e distruttivo col figlio.

Sarò sincera: ho adorato l'ambiguità e la complessità dei sentimenti che questo testo ci mostra, quanto Medraut sia profondamente spezzato dal braccio di ferro che i suoi genitori hanno messo in campo, come si trovi diviso tra un padre che lo apprezza ma non ammette mai la sua parte di responsabilità nell'incesto, e una madre che l'ha usato ed abusato nei peggiori dei modi ma che allo stesso tempo pare riconoscerne i sentimenti e le ambizioni.

In questo libro vediamo le colpe dei genitori che ricadono sui figli, perché Medraut per i gemelli è l'idolatrato fratello maggiore, quello più grande di una decina che ha viaggiato per il mondo e conosce le cose, ma se Gowein cerca principalmente una complicità che lui vive con panico totale perchè non è che nella famiglia i rapporti stretti tra fratello e sorella siano andati poi così bene, ciò che si viene a creare tra lui e Lleu è ben più complesso: se Medraut vede il fratellino come colui che avrà tutto ciò che lui desidera semplicemente per nascita ma senza abilità, Lleu chiaramente vede Medraut come una potenziale minaccia: ammirato fratello maggiore, sì, ma anche più grande, più esperto, con conoscenze maggiori. Non solo una dinamica tra fratelli estremamente complicata, quindi, ma anche la dinamica tra due potenziali eredi di un regno e la necessità di uno dimostrare la superiorità sull'altro.
Che ovviamente porterà a conseguenze tanto ovvie quanto dolorosissime, perché spezzare il ciclo di abusi, di sfiducia reciproca, di sogni infranti e in generale di un contesto familiare malato, è difficile pure con la psicoanalisi, figuriamoci in un'ambientazione medioevale.
Ma il finale è molto meno scontato di quanto possa sembrare all'inizio.

Un retelling libero, quindi, con un'ambientazione ristretta e un cast di personaggi ancora più ristretto, che tuttavia permette all'autrice di focalizzarsi sulla narrazione senza "lasciare indietro nessuno", tranne forse Ginevra che in effetti ha poco spazio. Ma sappiate che io lo amo, e lo consiglio.


9 commenti:

  1. Non ho mai letto niente del ciclo Arturiano (ma l'ho studiato abbondantemente sia in inglese che in italiano xD) mi consiglieresti di partire da questo titolo? Non so perché ma i libri di questo genere mi danno l'idea di essere un po' pesanti, colpa anche del fatto di averlo studiato al liceo!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, potrebbe essere un buon punto di inizio: i personaggi sono pochi ed è una rielaborazione più dei sentimenti e delle relazioni che degli episodi classici della mitologia arturiana. Da quel punto di vista anche Il Cavaliere del Lago di Giles Kristian funzione bene, se invece vuoi qualcosa di più "classico" le Cronache di Merlino di Mary Stewart sono perfette :)

      Elimina
    2. Grazie mille per i consigli :D Segnati e presto recuperati!

      Elimina
  2. Ecco le tre frasi che mi hanno convinto che devo leggere questo libro:

    1) primo di una serie composta da cinque volumi eppure è perfettamente autoconclusivo

    Si può fare, perché la devo smettere di iniziare nuove saghe e rimandare sempre il proseguimento di quelle in corso!

    2) come se si trattasse di un dialogo - o un racconto - che Medraut fa a qualcuno (il lettore? un altro personaggio? non ve lo dico così che possiate scoprirlo da soli se decidete di recuperarlo)

    Ecco ora già solo per la curiosità di scoprire questo lo voglio leggere!

    3) Ma sappiate che io lo amo, e lo consiglio

    Ok, mi hai definitivamente convinto!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Se lo prendi e lo leggi, voglio la recensione 😄

      Elimina
    2. Ho visto che c'è l'ebook su Amazon. Non prometto nulla, non in tempi brevi, ma lo tengo lì sott'occhio! :)

      Elimina
  3. Io non sono un'esperta di retelling dei miti arturiani. Ricodo di aver letto la serie Il romanzo di Excalibur di Bernard Cornwell quando ero ancora una ragazzina e di esserne rimasta affascinata.

    The winter prince sembra molto introspettivo e oscuro.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Invece quello di Cornwell è un retelling a cui non mi sono mai avvicinata, anche se lo conoscono tutti... ma mi spaventa la lunghezza 😅
      Ecco, oscuro ed introspettivo sono aggettivi che si adattano perfettamente a questo libro :)

      Elimina
  4. Leggere le tue recensioni sui retelling del ciclo arterioso è sempre un piacere! Si capisce come ti piaccia particolarmente questo contesto. 😍

    RispondiElimina