giovedì 8 dicembre 2016

Argentlam

Argentlam: Volume 1 - La Spada di Luce, La Lancia della Vittoria, di Alessia Mainardi.

Questo libro ce l'ho in casa da più di un anno ma per qualche motivo ho sempre finito per rimandarne la lettura. Poi mi sono decisa a prenderlo in mano, e una volta finito ho provato due sensazioni contrastanti: il classico "ma perchè non l'ho letto prima" seguito da "meno male che mancano tre giorni a Lucca Comics e posso mandare l'inviata speciale a prendermi il secondo volume" (che non ho ancora letto perchè sono io, ma contano anche le intezioni).
Stranamente niente spoiler.

Ginevra ha vent'anni e vive insieme alla sua famiglia adottiva composta dal fratello Alessandro e dai genitori, ma la sua esistenza viene di colpo sconvolta quando un giorno, mentre visita una mostra celtica, la statua de "Il Guerriero Vinto" prende vita davanti ai suoi occhi increduli.
In realtà quella statua altri non è che Nuada, sovrano dei Tuatha De Danann, la stirpe mitologica che aveva dominato l'Irlanda prima degli uomini, conosciuto anche come "Argetlam" (Braccio d'Argento) per la protesi in metallo che sostituisce il suo arto destro perso durante una battaglia.
Da quel momento tra i due si instaura un legame speciale e piano piano Ginevra scopre che tutta la sua vita è molto diversa da quella che ha sempre creduto. Ella infatti è l'ultima discendente della razza magica delle Fairy e sarà chiamata, insieme ai suoi amici umani, ad allearsi al sovrano per salvare la Terra dalla distruzione recuperando i Quattro Gioielli: la Spada di Luce, la Lancia della Vittoria, il Calderone dell'Abbondanza e la Pietra del Destino.
Sullo sfondo delle città di Parma e di Londra si snoda la fitta trama di "Argetlam - La Spada di Luce" e di “Argetlam - La Lancia della Vittoria”, primi due capitoli di una saga urban fantasy che affonda le radici nelle leggende del Nord Europa e nelle divinità del mondo celtico.
Un cammino tortuoso e irto di pericoli, in cui ragazzi moderni ed esseri leggendari che vivono celati in mezzo agli uomini dovranno imparare a comprendersi, fidandosi gli uni degli altri, per affrontare nemici imprevedibili e letali, combattendo per un ideale, per un amore perduto o sognato, lottando per scoprire le proprie origini, sconfiggere le proprie paure o salvare il proprio popolo. Ognuno alla ricerca di se stesso e del proprio ruolo nelle fitte trame che il Destino sembra avere già scritto

Argentlam è una serie urban fantasy che conta quattro volumi e, attualmente, è reperibile nel formato "raccolta": in sostanza è una quadrilogia vestita da duologia, cosa che porta al piccolo, grande problema di quando si leggono le serie in fila: il riassunto per far riprendere il filo al lettore, tanto utile quando passa del tempo tra un libro e l'altro, quanto fastidioso quando li leggi in un'unica tirata.
Almeno per me.
Ma andiamo con ordine: la trama è quella della quarta di copertina, e non dovete farvi spaventare. Lo so che la prescelta, il figone di turno, la cerca degli oggetti magici sono quanto di più classico ci sia, ma questo è uno di quei casi dove l'esecuzione fa la differenza.
Partiamo con la la parte urban dell'ambientazione: la storia si dirama in varie città e località europee, ed è chiaro che Alessia si è quantomeno documentata. Non è una che per arrivare a Volterra da Peretola attraversa Firenze, né che si inventa di sana pianta una città reale a tal punto che non è possibile ambientarci il film tratto dal libro.
I vari luoghi sono autentici, o quantomeno sono diversi l'uno dall'altro ( <- momento in cui ho realizzato che, in effetti, non ho visto tutte le città in questione).
Anche la parte fantasy è notevole: si tratta di un chiaro rimaneggiamento della mitologia irlandese, e anche se devo ammettere la mia ignoranza in materia (non so quanti siano miti veri e propri, quanti siano frutto della mente dell'autrice, fino a che punto si intersechino le due cose) posso garantire una cosa: è un mondo che regge. Le creature mitologiche e magiche stanno sparendo, un po' per l'avvento degli umani, un po' per guerre interne che ne hanno decimato gli abitanti. E questo ci porta ai personaggi.
Parto dal protagonista maschile, Nuada, non perchè sia più importante ma perchè il nesso logico è più... logico: lui è il re dei De Danann, una razza ormai quasi completamente estinta; secoli prima ha perso la guerra e come punizione è stato trasformato in una statua. Quando viene "scongelato" noi lettori ci troviamo di fronte a un personaggio insopportabile: Nuada non solo è un re, ma viene da un tempo in cui gli umani erano degli esseri inferiori e lui li considera ancora così. È arrogante ed altezzoso e - in linea generale - non ha molto chiaro cosa sia successo nel mondo. Ha uno shock culturare notevole, e deve affrontarlo nel minor tempo possibile: la sua evoluzione è bella da leggere perchè cambia senza tradire la sua natura.
Ma Nuada non è il vero protagonista: la vera protagonista è Ginevra, ossia la Prescelta™. In realtà è uno di quei personaggi che si muove costantemente sul pericoloso confine con quel territorio chiamato Mary-Sue, e - soprattutto in La Lancia della Vittoria - ha la spiacevole tendenza a sviluppare i poteri che servono alla trama, ma si salva per un motivo semplice: sembra una persona vera.
Non è una divinità scesa in terra, ma una ragazza che è una brava persona e fa del suo meglio, e siccome non una stronza idiota prende decisioni logiche per il giusto motivo. Tra l'altro Ginevra ha una caratteristica che la differenzia dalle protagoniste fantasy: è disabile, così come l'autrice, e niente. Io trovo importante che ci siano storie dove le persone disabili sono protagoniste e dimostrano di poterlo essere come chiunque altro.

C'è anche un nutrito gruppo di personaggi secondari: se i genitori di Ginevra e Alessandro spiccano per la loro assenza, gli amici dei due ragazzi, più i vari alleati, sono ben definiti, ognuno col suo ruolo. A onor del vero un lato negativo che ho trovato è che alcuni non è che risultano artificiosi, ma ho notato l'intento di renderli gradevoli al lettori.
Che poi dico così, ma tenete presente che il mio preferito è uno dei secondati, e ho fatto una cosa che non facevo da quando avevo tredici anni: ho saltato parti per vedere quando tornava, e probabilmente mi spoilererò il finale per sapere se vive o muore.
Il cattivo, invece, per adesso è un po' una delusione: ha un valido motivo per fare ciò che fa, ma al momento è un Signore Oscuro generico... ma la delusione fa più che pari con un bel po' della gente che gli gira intorno, molto più interessante di lui, e alcune one scene wonder che sono state una gioia da leggere.
Lo stile di Alessia Mainardi è molto chiaro e scorrevole, e ho notato dei netti miglioramenti rispetto al suo primo lavoro, la trilogia di Avelion: lei ha un po' la tendenza allo spiegone, e lì c'era non tanto un problema di "show don't tell" ma di "show and tell". In sostanza i personaggi si comportavano in un certo modo, tu capivi  perchè si comportavano in quel modo, e due volte su tre seguiva una spiegazione narrata del loro stato d'animo, dei loro motivi. Show and tell.
Qui la cosa è praticamente assente, e quando succede ci sono i punti di vista che la trasformano da spiegone al seguire la linea di pensiero del personaggio in questione, con un risultato molto più organico.
E ora una cosa che non sapevo dove mettere, quindi la metto qui: non c'è la sindrome dell'adolescente. I personaggi hanno superato la ventina, ergo ciò che fanno è molto più credibile, e la titanica impresa di salvare il mondo dura qualche anno, non due settimane.

Insomma, a mio avviso è nel vostro interesse andare a visitare il sito dell'Ailus Editrice e recuperare la serie. O seguirli per le fiere e comprarli di persona.

7 commenti:

  1. Appena ho letto Tuatha De Danaan mi sono fomentata, e poi a leggere il resto ho deciso che me lo compro. Tipo subito.

    RispondiElimina
  2. Ha una copertina bellissima *_* E il libro sembra davvero promettente, io inizio a segnarmelo!!! :)

    RispondiElimina
  3. Wow, mi intriga considerevolmente!
    Non ho capito bene una cosa: in che senso è una quadrilogia vestita da duologia? In solo due volumi si può avere tutta la saga?
    Grazie!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, in due volume si ha tutta la saga. Li hanno ripubblicati unendo primo e secondo in un unico libro (e terzo e quattro in un altro) ^-^

      Elimina