venerdì 11 gennaio 2019

Star Wars - Rebels

Dopo la sorpresa che fu The Clone Wars, non potevo non guardare anche Rebels... sia pure con un po' di pregiudizio: in fin dei conti si tratta della serie che la sostituì brutalmente, senza che potesse avere una degna conclusione.

Mi spiego: quando la Disney comprò Star Wars procedette a cancellare tutto l'Universo Espanso prodotto fino a quel momento tra libri, videogiochi e fumetti (ora conosciuti con l'etichetta Legends), mantenendo in continuity soltanto i sei film e Clone Wars. Il messaggio era chiaro: dopo aver comprato il giocattolo, la Disney voleva iniziare a giocarci per conto suo con regole sue, quindi Dave Filoni ha dovuto abbandonare la sua prima serie per dedicarsi a una nuova, ambientata quattordici anni dopo Episodio III e cinque prima di Episodio IV.

Rebels è una serie che va ad ampliare l'universo narrativo ed è quella che, più di ogni altra, cerca di far entrare nella mente degli spettatori che Guerre Stellari non riguarda solo gli Skywalker, e che cose importante succedevano anche in loro assenza: i personaggi, qui,  non hanno niente a che fare con coloro che abbiamo imparato a conoscere nei capitoli principali della saga, se non di sfuggita, e di base è concesso vedere altro di quella galassia lontana lontana che ci ha fatto sognare.
Il nostro protagonista è Ezra Bridger, un ragazzino di quattordici anni che vive su Lothal, un pianeta le cui risorse stanno venendo consumate dall'Impero per la costruzione dei caccia TIE. Erza è un orfano, figlio di due dissidenti politici, e sopravvive di piccoli furti, ma la sua vera particolarità è quella di possedere - a sua insaputa - la Forza.
Inutile dire che uno come lui non può passare inosservato per sempre, e infatti finisce per attirare l'attenzione di Hera Syndulla, capitano della nave Spettro, e del suo equipaggio composto dalla mandaloriana esperta di armi, esplosivi ed arte Sabine Wren; il picchiatore da sfondamento Zeb (curiosità: il suo design è basato sul primo concept art di Chewbacca); il droide meno collaborativo dell'universo, Chopper (che è stato uno degli easter egg di Rogue One per farci sapere che c'erano anche loro), e Kanan Jarrus, un padawan sopravvissuto all'Ordine 66.
Sarà proprio lui ad accorgersi del talento di Ezra e a decidere, dopo qualche tentennamento, di provare ad addestrarlo.
La serie a me è piaciuta molto: si parte con avventure molto basilari, di quelle che fan sembrare l'Impero un po' una banda di incompetenti, con villain ridicoli e missioni della settimana da mettere in sottofondo mentre fai le faccende, poi però migliora.
Migliora perché, una volta consolidate le basi, Filoni ci ha dato sì i cameo fanservice ma si è anche dedicato ad esplorare l'ambientazione e ha creato collegamenti sia con Clone Wars che con i film. Ha approfondito la Forza e il Lato Oscuro, ha mostrato la nascita della Ribellione, gli sforzi di Mon Mothma e Bail Organa per riuscire a riunire tutte le cellule di sovversivi nate spontaneamente in un unico esercito. Ci ha fatto vedere gli Inquisitori e il modo in cui l'Impero dava la caccia ai bambini Force-sensitive per impedire la creazione di nuovi Jedi - o di ribelli con doti particolari.
Tra l'altro, e qui vado giù di spoiler per Clone Wars, in questa serie ci sono anche alcuni episodi che servono a dare una chiusura a chi non la ebbe: torna quindi il capitano Rex con un manipolo di cloni veterani, e il vero momento fanservice, quando abbiamo realizzato che il suo design è studiato apposta per poterlo piazzare su Endor ne Il ritorno dello Jedi (ed è stato confermato come canon!); abbiamo una conclusione definitiva per Darth Maul... ma soprattutto ne abbiamo una per Ahsoka ed Anakin: non puoi mettere l'Imperatore ossessionato da due potenziali Jedi senza scomodare Darth Vader, e così in quelle puntate ne approfittano per concludere quella che è stata un'esperienza importantissima per Anakin Skywalker, in un modo che rende ancora più potente e straordinario quello che farà Luke. Ma sono poche, perché Darth Vader è un magnete per l'attenzione dello spettatore, e come ho detto qui si parla di altro.
Ti fa passare dal "Sto guardando Rebels" a "Perché non c'è una serie su Darth Vader?" in un secondo e mezzo
I personaggi della serie sono costruiti bene, ci sono molte puntate dedicate a loro, al loro passato, al modo in cui diventano una famiglia che farebbe tutto l'uno per l'altro, che un po' dispiace sapere che sono destinati ad essere una side-story che ha solo sfiorato la main quest.
Ma parliamo di ciò di cui parlo sempre: ma i cattivi?
Allora, ne hanno uno originale su cui fanno anche un gran bel lavoro ma non posso dire niente perché spoiler. Ogni tanto si incrocia Tarkin, come ho detto Maul ha un piccolo arco narrativo, c'è pure qualche gloriosa apparizione dell'Imperatore. Ma principalmente abbiamo gli Inquisitori (gente addestrata nel Lato Oscuro che dà la caccia a chi possiede la Forza, utili quanto le guardie del corpo di Jason Momoa) e ufficiali vari e generici dell'Impero, più un sacco di gente ogni volta che si mette piede su Mandalore perché lì tutti scannano tutti.
Darth Vader, come ho detto, era doveroso metterlo ma impossibile tenerlo.
Quindi chi si poteva usare come cattivo principale per la serie?
Beh, con trent'anni di Universo Espanso alle spalle, qualcosa si potrà pur riprendere, no?
Il grande ammiraglio Thrawn.
Per chi non lo sapesse: Thrawn è stato uno dei villain principali nel vecchio universo espanso. Freddo, calcolatore, geniale, Thrawn era (ed è) l'unico alto ufficiale non umano dell'Impero, che ai tempi poteva creare un sacco di problemi potenzialmente letali per la Nuova Repubblica.
Chi meglio di lui per essere una minaccia mostruosa per i buoni, ma contemporaneamente 'giustificato' nel non essere presente durante la fine dell'Impero?
Thrawn è un cattivo fantastico, uno che riesce ad essere terrificante anche se inserito in uno show per bambini dove per contratto deve perdere sempre.
E ci tengo a fare un piccolo applauso al nuovo Universo Espanso di Guerre Stellari, perché questo personaggio è nato nei libri, e per introdurlo in versione cartacea nel nuovo canone hanno chiamato lo scrittore che lo creò, Timothy Zahn.
In soldoni, a me Rebels è piaciuta: per i personaggi, per le storie, per il modo in cui riesce a tenere al centro dell'attenzione personaggi che con la saga principale non c'entrano niente ma mettendo quei rimandi che ti colpiscono al cuore, e per il modo intelligente in cui ha sviluppato la trama in modo da poter chiudere tutte le storie... anche quelle precedenti.
Il finale, ve lo dico subito, per certi versi è anticlimatico; ma in fin dei conti come hanno detti ai piani alti a quel punto all'Imperatore era successa un'altra cosa che ha attirato tutta la sua attenzione.

5 commenti:

  1. Perdonami il commento totalmente off-topic, ma sono piegata in due dalle risate da almeno cinque minuti per il "utili quanto le guardie del corpo di Jason Momoa" e relativa immagine proprio perché lo stesso Jason Momoa potrebbe spezzare come stuzzicadenti le sue guardie del corpo. xD

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Le guardie del corpo di Jason Momoa sembrano i miniboss da sconfiggere per poter combattere contro di lui XD

      Elimina
  2. Non ho letto tutto perché non avendo ancora finito Clone Wars ho saltato la parte spoiler, ma mi è piaciuta un sacco la recensione! Già mi attraeva in generale più dell'altra serie, ora la voglio vedere anche di più! però purtroppo non è su Netflix! :(
    Comunque c'è tempo, devo prima finire l'altra!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Come sta andando con Clone Wars? Ti sta piacendo un po' o vai avanti per dovere? XD

      Elimina
    2. Va a rilento ma perché mi ci dedico poco, ma non direi che mi sto sforzando, anche perché sono così corte! :)

      Elimina