Stavolta mi sono proprio innamorata. A quando il seguito?
Aliénore ha quindici anni e, all'improvvisa morte del padre, eredita la corona di uno dei territori più ricchi d'Europa: il ducato d'Aquitania. È cresciuta alla scuola del nonno, il potentissimo Guglielmo il Trovatore, famoso per le stravaganze, gli eccessi e l'immoralità dei comportamenti. Da lui Aliénore eredita non solo la stupefacente bellezza, ma anche la concezione della vita e i tratti del carattere, inclusa la spregiudicatezza e la forte sensualità. Come Guglielmo, è colta, intelligente, determinata, ama la vita e sa goderne i piaceri. Luigi, secondogenito del re di Francia, ha diciassette anni. È cresciuto in convento, sotto le cure assidue di Sugero, abate di Saint Denis. È animato da una religiosità profonda e, per certi aspetti, ossessiva. Desidera solo fuggire il mondo e le sue tentazioni, per chiudersi nella pace della clausura. Ma la morte improvvisa del fratello primogenito lo costringe ad assumersi responsabilità per le quali né lui si sente portato né gli altri lo reputano all'altezza. A Luigi, per ragioni politiche, viene imposto di sposare Aliénore d'Aquitania. Mai coppia fu peggio assortita, almeno all'apparenza. La regina irriverente è la storia del loro matrimonio, tempestoso, sorprendente e animato da continui colpi di scena.
La regina irriverente è un romanzo di narrativa storica con protagonista Eleonora d'Aquitania, che fu duchessa d'Aquitania e Guascogna, più contessa di Poitiers, per tutta la vita, mentre fu prima regina di Francia e poi d'Inghilterra.
Considerando che riuscì a sposare due re senza restare vedova e buttando all'aria i piani politici di chiunque, è chiaro che ci troviamo di fronte ad una donna straordinaria.
Di Carla Maria Russo ho letto altri libri: la duologia su Caterina Sforza l'ho trovata molto carina, mentre dal libro su Isabella d'Este e Lucrezia Borgia mi aspettavo di più.
Stavolta mi sono innamorata: la Russo ci racconta la prima parte della vita di Eleonora - l'infanzia e il matrimonio con Luigi VII - e ci mostra come la nostra eroina sia eccessiva in tutto.
Troppo bella, troppo intelligente per essere una donna, manipolatoria, abituata ad ottenere tutto ciò che vuole, non importa il prezzo.
Eleonora è viva, buca le pagine con una forza che - a quanto pare - trascende i secoli e la mano di chi la descrive: ha molti pregi, ma siccome il suo tratto distintivo è eccedere spesso e volentieri diventano difetti. È testarda, incapace di scendere a compromessi, pratica, altalenante nella diplomazia e pessima nella mediazione; si crea un sacco di nemici (che nella maggior parte dei casi è in grado di tenere sotto controllo), ama la cultura, la bellezza, il lusso, e soprattutto ha una sfera sessuale ben definita: non è solo la nascita dell'amor cortese, perché a Eleonora piace - e tanto - l'aspetto fisico dell'amore, e non ci vede niente di male nell'appagare i desideri della carne senza troppi pudori. La cosa migliore è che questo non viene dipinto in una luce negativa: l'autrice ha mostrato come il carattere di Eleonora sia considerato scandaloso ed immorale da tutti i suoi contemporanei, ma allo stesso tempo è riuscita a far passare il messaggio che non c'è assolutamente nulla da condannare o di cui sconvolgersi o di cui vergognarsi nell'essere una donna ed avere desideri, e appagarli senza troppi pensieri.
Fino a questo momento ho parlato di Eleonora, perché è la protagonista e attira l'attenzione, ma questo è un romanzo con molti personaggi: Luigi VII è dipinto come un ragazzo poco adatto ad essere re, secondogenito destinato alla vita di chiesa con una sincera vocazione, e poi costretto dal destino ad abbandonarla. A prima vista lui ed Eleonora sono la coppia peggiore del mondo, ma questa è anche una storia d'amore e cerca di farci vedere che gli opposti non sempre si respingono ma a volte si completano.
Ho adorato, poi, il vecchio Luigi VI, così come Sugero, e il loro rapporto d'amicizia così improbabile eppure così sincero.
Per quanto riguarda il resto: sugli avvenimenti nulla da dire: una vita del genere permette porta solo il dubbio di come scriverla, non cosa scrivere, mentre l'ambientazione... in Le nemiche la scarsa attenzione dedicata alle corti delle due protagoniste mi aveva delusa moltissimo, ma qui per fortuna non si ripete il dramma: i cambiamenti portati dalla nuova regina si vedono eccome, e considerando che fecero la storia era una cosa dovuta.
Insomma, La regina irriverente mi ha divertita un sacco: non è divulgazione, è narrativa storica nel senso migliore del termine, un romanzo di intrattenimento di quelli fatti bene, che ti lascia la curiosità di approfondire la storia della vera Eleonora.
Non mi capita spesso di leggere volumi di narrativa storica, ma dalla tua recensione questo mi sembra molto interessante!
RispondiEliminaLo è *^* secondo me è un buon volume per iniziare :)
EliminaEd anche questo finish è dritto dritto in wishlist!
RispondiEliminaFinisce... Io e il correttore automatico ci stiamo ancora prendendo le misure...
EliminaIl mio - per motivi a me ignoti - è fissato col correggermi 'tutti' in 'rutti'. Devo stare attentissima quando scrivo XD
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