lunedì 11 maggio 2020

Il Priorato dell'Albero delle Arance

Il Priorato dell'Albero della Arance, di Samantha Shannon.

Alla fine l'ho letto anche io.

Il romanzo fantasy dell'anno. La casa di Berethnet ha regnato su Inys per mille anni ma ora sembra destinata a estinguersi se la regina Sabran IX non si sposerà e darà alla luce una figlia. I tempi sono difficili, gli assassini si nascondono nell'ombra della corte. A vegliare segretamente su Sabran c'è Ead Duryan, adepta di una società segreta che, grazie ai suoi incantesimi, protegge la sovrana. Ma la magia è ufficialmente proibita a Inys... Tra draghi, lotte per il potere e indimenticabili eroine, l'epico fantasy al femminile per il nuovo millennio.

Il Priorato dell'Albero delle Arance è un libro notevole sotto molti aspetti. Il primo è quello fisico: io ho l'edizione digitale, ma ho visto in libreria quella in copertina rigida e c'è ben poco da dire. Al massimo posso dire qualcosa di estremamente soggettivo, ossia che non l'ho bramata follemente perché non amo l'arancione, ma da un punto di vista oggettivo questa edizione è una delle tante dimostrazioni dell'impegno che la Mondadori sta mettendo nell'estetica dei suoi volumi.
Probabilmente è la CE che più ha capito - e meglio sfrutta - i social letterari, creando dei libri che sono dei bellissimi oggetti da collezione.

Ma torniamo a ciò che ha effettivamente scritto Samantha Shannon, che per sua fortuna unisce all'aspetto fisico anche dei contenuti notevoli.
Signori, siamo di fronte a qualcosa che ormai non siamo abituati a vedere, soprattutto non con una promozione simile dietro: un libro fantasy per adulti.
Non uno young adult, non un romance spacciato per fantasy: un fantasy vero, target adulto.
Sono commossa.
In realtà credo di non essere stata l'unica a sentire la mancanza di romanzi più maturi all'interno del panorama mainstream, perché da quando è uscito Il Priorato dell'Albero delle Arance ha mietuto consensi: tutti a incensare la sua trama complesso, il suo wolrdbuilding curato, i personaggi profondi, le tematiche profonde, lo stile eccellente. Tutto ciò, paradossalmente, gioca a sfavore del libro: Il Priorato non ha nulla di tutto ciò, almeno non ai livelli che viene detto. Solo, essendo una storia per adulti paragonata a un milione di storie per ragazzi che spesso - da Twilight in poi - hanno fatto a gara per essere la fotocopia del tormentone del momento, sembra un Nobel per la letteratura. Non è un male, anche perché ultimamente stanno venendo premiati titoli che o provano a riconoscere che lo YA è un genere dove si può anche cercare di non essere tutti uguali, o titoli per adulti. Anche se, a mio modesto avviso, stanno venendo premiati con un po' troppo entusiasmo, che io che sono vecchia poi mi faccio delle illusioni.

La storia che viene raccontata ne Il Priorato dell'Albero delle Arance è molto vasta: tanto per cominciare non siamo in una sola nazione, ma in un mondo intero. Abbiamo tante nazioni che si differenziano per cultura, geografia, religione, ma la cosa che più ho apprezzato è come - nel mezzo della diversità - si trovassero punti comuni: a mio avviso uno dei dettagli che rende questo worldbuilding credibile, sta nelle sue leggende. Il Senza Nome, il drago mostruoso che ha quasi distrutto il mondo, e i guerrieri che l'hanno fermato.
Questa storia la troviamo in tutti gli angoli di mondo che si vedono nel libro, identica nell'ossatura ma diversa nei dettagli, e sapete cosa mi ha ricordato? Il fatto che nel mondo vero, nella maggior parte delle religioni ad un certo punto ci sta il Diluvio Universale (da cui la teoria che qualcosa di catastrofico che aveva a che fare con l'acqua ad una certa sia successa davvero).
Il Priorato è pieno di queste piccole accortezze che ti fanno credere che il mondo che ci mostra è sempre esistito, non è un palco allestito per l'occasione.
Per contro, però, un'ambientazione così vasta non si sposa alla perfezione con un volume autoconclusivo, per quanto lungo: ci sono molti dettagli che, per quanto possano donare colore, non aggiungono assolutamente niente e appesantiscono la narrazione. Ad esempio si parla molto della peste draconica, una malattia mortale portata dai draghi malvagi, ma non serve a nulla, sostanzialmente viaggia sulla linea che separa un'informazione a caso che ci ha creduto troppo, e una sottotrama iniziata e poi troncata perché non c'era tempo.
Allo stesso modo, così come ci sono elementi del worldbuilding ben costruiti, ce ne sono altri parecchio abbozzati, e si nota quando si arriva in quei punti dove si naviga un po' a vista.

I personaggi sono praticamente tutti sopra la sufficienza: Samantha Shannon si è presa la briga di dare ad ognuno di loro un passato, pregi e difetti, ambizioni e sogni. Alcuni hanno fatto delle loro vite un casino inimmaginabile, altri si sono trovati prigionieri di macchinazioni altrui, sostanzialmente tutti cercando di avere un po' di controllo sul loro destino e sulle proprie azioni.
E anche qui, il problema si presenta quando la trama deve andare avanti per forza, e quindi ti trovi con personaggi che non si muovono più con la naturalezza di prima, o che si fidano subito perché non ci sono abbastanza pagine per far nascere la fiducia in modo coerente. Per dire, quando arriviamo alla parte finale della storia (momento in cui la Shannon pigia l'acceleratore su tutto) abbiamo un personaggio che nel giro di un dialogo: parte corrotto e cattivo, raggiunge l'illuminazione e vuota il sacco coi buoni, decide di redimersi, cambia idea e torna stronzo, si redime sul serio.
Sinceramente non ricordo se ho mai letto un intero arco narrativo concentrato in un dialogo.
La trama è abbastanza semplice: risveglio del mostro, potenziale fine del mondo, gruppo di eroi che deve fermarlo, ma viene infiocchettata abbastanza da risultare interessante durante la lettura. Soprattutto è divertente come i vari pezzi per capire cosa fare per impedire il disastro stiano in varie parti del mondo (così ha senso il girare come trottole), e come si debba scoprire cosa c'è di vero nella religione e nella mitologia per cercare di replicare quello che i grandi eroi hanno fatto la prima volta.
In questo caso il problema sta nel fatto che, in alcuni momenti, quando proprio è necessario che succeda qualcosa... potere del deus ex machina e dell'incredibile coincidenza, vieni a me. C'è un intero personaggio che palesemente esiste solo per fare lo spiegone sulle informazioni mancanti, e tirare fuori dal cilindro il MacGuffin o notizie relative ad esso.
E ho notato anche alcune situazioni che tendono a ripetersi, in particolare un personaggio che semplicemente non muore.

Insomma, si può dire che il problema maggiore che ho riscontrato durante la lettura de Il Priorato dell'Albero delle Arance è che fa molte cose molto bene, e quindi per contrasto quando c'è qualcosa di fatto meno bene si nota tantissimo e stona da morire.
Oh, e non aspettatevi di sapere qualcosa sul grande cattivo totale: è un drago grande, grosso, cattivo, che può distruggere il mondo e lo farà se ne avrà l'occasione. Fine delle informazioni a riguardo.

(però ci sono anche i draghi buoni, anche se avrebbero potuto essere più presenti)

6 commenti:

  1. Sono contenta che ti sia piaciuto! ^___^
    Io l'ho adorato (come ben sai), pur concordando completamente sul fatto che il libro ha dei difetti (e probabilmente hai ragione: si notano di più, proprio perché il resto è stato sviluppato così bene...).
    Spero che l'autrice scriva qualcos'altro ambientato in questo mondo: l'ambientazione è così vasta che potrebbero starci dentro tranquillamente altre dieci storie di questa portata, dopotutto! XD

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    1. Non so se ce ne starebbero altre dieci, al momento ci vedrei bene un prequel sulla prima guerra contro il Senza Nome :)

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  2. Prima o poi ce la farò a leggerlo anche io - nel frattempo mi guarda (e mi giudica) dall'alto del suo scaffale. u_u

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    1. Quell'orribile sensazione di essere giudicati malissimo dai libri che non abbiamo ancora letto... XD

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  3. Durante la quarantena ho beccato un giorno che questo libro era tipo a 2,99€ in ebook e quindi ce l'ho sul kindle da allora. Prima o poi.. forse lo leggerò XD

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    1. Dai, merita e in questo periodo i mattoni sono super indicati XD

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