domenica 28 luglio 2013

Il Principe


Il Principe, di Niccolò Machiavelli.

È buffo come a volte le coincidenze ti facciano fare la figura di una che programma le cose, sia pure in modo minimo. Poi ovviamente ti sputtani perchè non hai la faccia di bronzo di tua sorella:
Io: Mamma, sai in che libreria è Il Principe? Avevo voglia di leggerlo.
Madre: In quella del corridoio. Ma come mai lo leggi ora? Per l'anniversario?
Io: Eh?
Madre: Massì, Machiavelli l'ha scritto nel 1513, non ricordi?
Io: Onestamente non credo di averlo mai saputo.

Questo libro è veramente cortissimo, ma ci ho messo una vita a leggerlo perchè, al contrario di Cesare, non è "tradotto": scritto nel '500, ormai l'italiano era una realtà e per quanto arcaico se decidi di leggerlo ti devi arrangiare. Fare mente locale, per termini, epoca e stile.
Soprattutto se tuo padre ha comprato un'edizione economicissima che avrà tre note in croce.
Il Principe è quel libro che non ha una trama ma nonostante questo ti tiene incollato alle pagine: è interessantissimo. Non solo perchè è un manuale su come si mantiene il potere nel senso che ti rendi così efficiente che non ti fanno fuori perchè sarebbe più scomodo che tenerti in vita, ma anche per il preciso ritratto dell'epoca e dell'Italia. C'è storia, c'è sociologia.
È una finestra sul nostro passato, su una delle nostre epoche più caotiche ed affascinanti (almeno per me) e per questo imperdibile... il genere di libro che a scuola dovrebbero solo dire che esiste e lasciare che le persone lo scoprano quando arriva il momento giusto: è troppo peculiare, troppo strano come lettura, richiede un'impegno notevole, per essere letto per forza senza essere odiato.
Bisogna scoprirlo, perchè se lo leggi quando vuoi è come una macchina del tempo: non c'è un mediatore tra tu, lettore del 2000, e Machiavelli, uno dei più grandi politici della storia. È lui che scrive, e tu che leggi le sue parole. Parole destinate a Lorenzo de' Medici, di un genio per un genio, e tu lì, sulla tua polrona con la tua cioccolata, a leggere la filosofia di come si comanda e si governa, a leggere come queste teorie si applicano al passato e di conseguenza vedi anche come il passato veniva visto in un'epoca che per noi è il passato... un gioco di specchi da far venire il mal di testa.
Da fare almeno una volta nella vita.







Libro di agosto per la sfida di lettura: Tristano e Isotta, di Thomas.

5 commenti:

  1. Uh, lo lessi ai tempi del liceo, durante le vacanze estive! ^^ Impiegai anch'io parecchio a finirlo (più di quanto non fu il caso di far sapere alla mia prof di italiano, in ogni caso! XD) ma c'è da dire che non me ne sono mai pentita! ;D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. È un libro che lo incontri al momento giusto non ti fa pentire :D
      Per fortuna a noi al liceo non l'hanno fatto leggere, credo proprio che l'avrei odiato XD

      Elimina
  2. E' uscito ora con la Newton ed ero intenzionata a comprarlo. Neanch'io sapevo fosse il cinquecentenario! E' proprio il caso di leggerlo subito, allora! :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Approfittane, anche solo per averlo in casa :D

      Elimina
    2. Sì, lo prenderò sicuramente, se solo arrivassero i nuovi LIVE nella mia città, sono usciti più di dieci giorni fa! Uffa!

      Elimina