Ed ecco di nuovo la rubrica settimanale Teaser Tuesday, creata dal blog Should Be Reading, che si divide in poche, semplici fasi:
1_ prendi il libro che stai leggendo
2_ apri una pagina a caso
3_ scrivi un breve brano (stando attenti a non spoilerare)
4_ scrivi titolo e autore
L'ultima delle sue mistificazioni (apice di tutte le menzogne!) è perfino incisa nel marmo - per espresso desiderio testamentario - della sua pietra tombale nel cimitero di Montmatre. Qui si legge ancora oggi la falsa indicazione: "Arrigo Beyle, milanese", come segno dell'ultima dimora di colui che era stato battezzato col nome francese Henri Beyle ed era nato (con suo grande disappunto) nell'amara città di provincia di Grenoble. Perfino alla morte ha voluto presentarsi sotto una maschera: anche per lei ha scelto un travestimento romantico.
Tuttavia, e malgrado tutto ciò, pochi uomini hanno confessato al mondo più verità sul proprio conto di questo maestro della simulazione. Stendhal sapeva, all'occorrenza, essere vero con la stessa accuratezza con cui gli piaceva mentire. Con una mancanza di riguardi che sbalordisce, quando addirittura non spaventa, e che solo in seguito avvince, ha osato esprimere per la prima volta, ad alta voce e senza mezzi termini, alcune delle esperienze più intime e alcune affermazioni introspettive che altri nascondono in fretta o ricacciano sulla soglia della coscienza: Stendhal fa, volontariamente e con scrupoloso rispetto dei fatti, una quantità di confessioni che di solito il pudore non si lascerebbe strappare nemmeno sotto tortura. Ha esattamente lo stesso coraggio, anzi la stessa sfrontatezza, nel dire la verità e nel mentire.
- Stendhal, Stefan Zweig
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