lunedì 7 settembre 2020

The Guinevere Deception

The Guinevere Deception, di Kiersten White.

In tbr mi stanno rimanendo solo retelling arturiani, potrei attraversare un periodo di recensioni monotematiche.

There was nothing in the world as magical and terrifying as a girl. 
Princess Guinevere has come to Camelot to wed a stranger: the charismatic King Arthur. With magic clawing at the kingdom's borders, the great wizard Merlin conjured a solution - send in Guinevere to be Arthur's wife... and his protector from those who want to see the young king's idyllic city fail. The catch? Guinevere's real name - and her true identity - is a secret. She is a changeling, a girl who has given up everything to protect Camelot.
To keep Arthur safe, Guinevere must navigate a court in which the old - including Arthur's own family - demand things continue as they have been, and the new - those drawn by the dream of Camelot - fight for a better way to live. And always, in the green hearts of forests and the black depths of lakes, magic lies in wait to reclaim the land. Arthur's knights believe they are strong enough to face any threat, but Guinevere knows it will take more than swords to keep Camelot free. 
Deadly jousts, duplicitous knights, and forbidden romances are nothing compared to the greatest threat of all: the girl with the long black hair, riding on horseback through the dark woods toward Arthur. Because when your whole existence is a lie, how can you trust even yourself?

La cosa divertente di essere disorganizzati è iniziare le saghe prima di aver finito quelle ancora in corso: non solo devo ancora concludere l'altra serie della White, ma ho anche altre serie arturiane da portare avanti.
Tornando seri, uno dei motivi per cui ho deciso di dare la priorità a The Guinevere Deception rispetto ad altri libri, è che ero stanca e volevo leggere qualcosa di semplice ma con un minimo di garanzia sulla qualità.
Sono stata in parte esaudita: Kiersten White è un'autrice che sa scrivere, che spesso riesce a tirare fuori qualcosa di interessante anche in libri che non mi piacciono (vedi La buia discesa di Elizabeth Frankenstein), per cui non posso dire che, in questo caso, mi sono trovata di fronte ad un libro scritto male.
Ma non posso neanche dire di essermi trovata di fronte ad un libro che mi sia piaciuto.

Andiamo con ordine: The Guinevere Deception comincia poco prima del matrimonio tra Artù e Ginevra, con la ragazza che viene accompagnata dai cavalieri a Camelot. Già qui si comincia a capire che la White non si è limitata a raccontare con uno stile moderno una storia antica, ma che ha preso i suoi elementi e li ha rielaborati sul serio, a volte andando a riprendere quelle versioni che tutti sembrano aver dimenticato: abbiamo, per esempio, un Mordred che - come nelle prime versioni - è nipote di Artù e non suo figlio. Abbiamo Merlino che vede il passato e il futuro contemporaneamente.
Cose che ho sinceramente apprezzato, perché vengono raramente sfruttate.
Allo stesso modo, ci è permesso vedere i piccoli dettagli che - invece - differiscono: qualunque cosa sia successa con Uther, ma soprattutto si intuisce che la grande battaglia di Artù è stata una che ha contrapposto l'uomo e l'ordine alla magia e alle creature fatate.
L'antico che deve lasciare il posto al nuovo perché il mondo cambia, in un tema narrativo che qui, purtroppo, è solo accennato e che per me trova un suo senso perché ho già letto Streghe di una notte di mezza estate di Pratchett, e la verità è che Pratchett può essere usato per capire la vita e a volte anche gli altri libri.
Ma la storia è, chiaramente, quella di Guinevere, e viene affrontata in un modo assai peculiare: come scritto nella quarta, la nostra eroina non è Ginevra. Ginevra è il nome che ha preso, l'identità che è stata costruita, per poter proteggere Artù da una terribile minaccia. Così noi impariamo a conoscere Ginevra, ma senza sapere chi sia in realtà, e mentre lei nega tutta la sua identità, dal suo passato al suo nome. Una contraddizione dolorosa, che confonde la povera protagonista dato che i confini tra quella che è e quella che finge di essere diventano sempre più labili, e di cui noi lettori siamo dolorosamente consapevoli. Tutto il libro nella testa di Ginevra, ma senza che neanche lei riesca più a capire chi è, definendosi con la sua missione di protettrice nell'ombra e suo malgrado sempre più definita dal suo ruolo di moglie di Artù.
Diciamo che i primi capitoli si presentano benissimo, solo che dopo un po' i difetti iniziano a diventare via via sempre più evidenti.

Il primo coincide con il suo punto di forza: tanto Ginevra è un personaggio affascinante e con un interessante arco narrativo, tanto si inizia a notare che in pratica c'è solo lei. I personaggi secondari degni di nota sono pochissimi, Artù è molto generico, Mordred è più interessante perché ambiguo e mi è piaciuto quello che è stato fatto con Tristano ed Isotta. 
Merlino e Nimue hanno una sola scena, ma che scena, mentre Lancillotto... diciamo che il primo colpo di scena che riguarda questo particolare cavaliere si intuisce dopo due righe, mentre il secondo dovrebbe essere una roba che ti fa esplodere la testa ma nel mio caso specifico l'avevo già trovato in un libro del 2015 e la dinamica degli eventi è presa paro paro da Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco.
Il difetto più grave, però, sta nel ritmo: io capisco che questo volume è introduttivo, ma non succede assolutamente niente fino all'80% inoltrato.
Ad un certo punto ero così annoiata che sono andata a cercare le recensioni spoiler per motivarmi, per avere qualcosa che non vedevo l'ora che succedesse.
E che possibilmente non fosse il rapimento di Ginevra, perché è un episodio classico: sapevo che ci sarebbe stato, chi l'avrebbe rapita e anche chi l'avrebbe salvata.
A questo si aggiunge il problema dato dal fatto che la White, per motivi a me ignoti ma che magari saranno più chiari nel sequel, ha deciso che avrebbe tenuto tutto quello che riguarda l'ambientazione avvolto nel mistero. È come se non volesse rivelare nulla di ciò che rende questo retelling diverso ed originale, ed è una cosa che ho trovato frustrante perché sul serio, non puoi vendermi come colpo di scena che Meleagant rapisce Ginevra e che Lancillotto la salva, ma non dirmi niente della misteriosa Regina sconfitta da Artù, e dirmi pochissimo su come funziona la magia.
O magari darmi una mappa, che io come funzionano i confini di Camelot ancora non l'ho capito.

Quindi, in definitiva, non so che pensare di questo libro perché ha molti aspetti positivi, ma in definitiva leggerlo è stato molto frustrante e a tratti noioso.
Si riprende nel finale, ma ci sono arrivata che quasi non me ne importava più nulla.
Leggerò il seguito? Probabilmente sì, perché ci sono cose che desidero sapere come continueranno, ma spero vivamente che la trama non si areni di nuovo come avvenuto in questo.

7 commenti:

  1. Mi ha sempre abbastanza intrigata questo libro, ma mai abbastanza da fare il passo definitivo e leggerlo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Per me molto dipenderà dal resto della serie, come primo volume non è il massimo :/

      Elimina
  2. Ciao Katerina! Mi dispiace che tu l'abbia trovato noioso! Non leggo in lingua, quindi non affronterei mai questa lettura. Però dell'autrice mi piacerebbe leggere "La buia discesa di Elizabeth Frankenstein"! :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Spero che nei prossimi volumi si riprenda un po' XD
      La buia discesa di Elizabeth Frankenstein è molto particolare, anche se a me non è piaciuto ^^;;;

      Elimina
  3. Una delle cose che amo più di questo blog è che mi fa assaporare dei libri che non avrei mai scoperto da sola, ma anche libri che, onestamente parlando, non leggerò mai perché non sono del tutto nelle mie corde e sono già sommersa di non letti, però mi incuriosiscono e mi consolo del fatto che, appunto, non credo li leggerò mai, pensando che se tu continuerai la saga, anche io la continuerò per tramite tuo! :D
    Questo è uno di quei libri! E le immagini che hai messo nel post sono bellissime!

    RispondiElimina
  4. questo libro - e in generale questa autrice - mi ha sempre incuriosito, ma non tanto da leggerlo in inglese. Comunque nonostante ti abbia lasciato emozioni abbastanza contrastanti, mi sembra molto interessante!

    RispondiElimina