mercoledì 27 marzo 2013

La Macchina del Tempo


La Macchina del Tempo, di H.G. Wells.

Mentre leggevo Matched mi sono resa conto che non ho letto moltissimo del genere dispotico. Ho deciso di porre rimedio alla cosa, e per andare in ordine cronologico ho iniziato con un bel classico di H.G. Wells.

La trama è molto semplice: uno scienziato, il Viaggiatore del Tempo, ha costruito una macchina che gli permette di viaggiare nel passato e nel futuro. Quella che leggiamo è la trascrizione del suo racconto, di quello che ha trovato andando avanti migliaia di anni. E non si è trattato di grandi città, di grandi progessi tecnologici: quello che il viaggiatore trova è una terra morente, una società annientata dalla sua stessa esagerazione.
Si tratta di una critica feroce allo status quo, e incredibilmente attuale nonostante il libro sia molto vecchio, un'inquietante profezia su quello che succederà agli uomini (non tanto alla terra) se ci si ostina ad andare avanti così, e ho trovato molto interessante che la nascita dei Morlocchi e degli Eloi non sia dovuta tanto ad eventi violenti quanto ad una logica evoluzione.
Spoiler
Per la precisione: gli eloi sono l'evoluzione degli aristocratici, per così dire: serviti in tutto, senza necessità di intelletto o di sforzi fisici, gli umani si sono "involuti" in creature dal graziossimo aspetto, ma stupide e deboli. I Morlocchi, al contrario, sono l'evoluzione degli operai: costretti a lavorare sottoterra, hanno sviluppato un'intolleranza alla luce, e quando il mondo è collassato sono diventati crudeli cacciatori (di Eloi, tra l'altro) che vivono nel sottosuolo.
Insomma, non cose da poco.

All'inizio devo ammettere che è un po' lento: la spiegazione di come mai il viaggio nel tempo è possibile può essere interessante, ma è anche molto complicata. In più a momenti in cui succede pochino si alternano momenti in cui succede di tutto. E devo dire che non è che ci siano chissà quanti personaggi: gli unici sono il Viaggiatore del Tempo e Weena, e di nessuno dei due si sa poi molto.
La potenza del libro sta tutta nella condanna sociale, nel mondo ormai privo di speranza che Wells ha creato e nella sua immaginazione.

Immaginazione, perchè questo libro è stato scritto nel 1895. Wells aveva diciannove anni, e ha inventato il concetto di macchina del tempo: è da qui che viene non solo il termine in sé per sé, ma l'idea stessa di usare un macchinario per spostarsi nel tempo scegliendo in che periodo andare.

La mia mente è, tipo, esplosa.
Ad ogni modo, è un libro che ogni amante della fantascienza dovrebbe leggere. E dovrebbero leggerlo anche gli esordienti che usano la loro età come scudo dalle critiche.

4 commenti:

  1. Lo leggerò! Sono curiosa!
    Wow non sapevo da dove venisse il termine "macchina del tempo"! :)

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    1. E' una lettura interessante anche solo per quello :D

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  2. Non sapevo:
    1 - che fosse stato scritto nel 1895
    2 - che Wells aveva diciannove anni quando l'ha scritto. Ah.

    Grazie per questa bella recensione, lo metto subito tra i libri da leggere :)

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    1. Più che l'età a me ha colpito l'epoca *-* ha gettato i fondamenti per la narrativa coi viaggi nel tempo a fine ottocento °^°

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