A reader lives a thousand lives before he dies. The man who never reads lives only one.
giovedì 28 settembre 2017
Niente
Niente, di Janne Teller.
Non conoscevo questo libro, e neanche la sua autrice. Non credo che lo avrei mai letto senza la recensione di Denise, che mi ha incuriosita a tal punto da farmelo prendere su IBS appena possibile.
Il libro mi avrà soddisfatta? Scopritelo sotto il cut.
martedì 26 settembre 2017
Teaser Tuesday #169
Ed ecco di nuovo la rubrica settimanale Teaser Tuesday, creata dal blog Should Be Reading, che si divide in poche, semplici fasi:
1_ prendi il libro che stai leggendo
2_ apri una pagina a caso
3_ scrivi un breve brano (stando attenti a non spoilerare)
4_ scrivi titolo e autore
La prezzatrice saltellava con un clac da un barattolo all'altro. Terza fila, quarta fila, ancora una scatola. Mia madre, inginocchiata sul pavimento, stava prezzando delle conserve.
"Ah, sei già tornato?"
"Sono già stato a scuola."
Si tirò su aggrappandosi al montante dello scaffale.
Mi domandò: "E allora?"
"Che ne so? Fra poco vado in ospedale."
Si spostò tra gli scaffali, tirò fuori gli scatoloni e li piegò strada facendo. Io la seguivo con passo lento.
Mia madre disse: "La signora Wittlinger dice che non è più in ospedale."
Era la madre di Frieder.
Commentai: "Dove vuoi che sia? Non lo possono mica mandare a casa!"
Di colpo intuii che Frieder era probabilmente al manicomio, allo Schwarzer Holz. Mi venne da pensare: "Se vai avanti così finisci allo Schwarzer Holz!" Ttutti conscevamo quella minaccia. Mia madre prese una confezione di biscotti al burro, una rete di mandarini, andò alla cassa e pagò.
"Così gli puoi portare qualcosa."
- La nostra casa, Bov Bjerg
1_ prendi il libro che stai leggendo
2_ apri una pagina a caso
3_ scrivi un breve brano (stando attenti a non spoilerare)
4_ scrivi titolo e autore
La prezzatrice saltellava con un clac da un barattolo all'altro. Terza fila, quarta fila, ancora una scatola. Mia madre, inginocchiata sul pavimento, stava prezzando delle conserve.
"Ah, sei già tornato?"
"Sono già stato a scuola."
Si tirò su aggrappandosi al montante dello scaffale.
Mi domandò: "E allora?"
"Che ne so? Fra poco vado in ospedale."
Si spostò tra gli scaffali, tirò fuori gli scatoloni e li piegò strada facendo. Io la seguivo con passo lento.
Mia madre disse: "La signora Wittlinger dice che non è più in ospedale."
Era la madre di Frieder.
Commentai: "Dove vuoi che sia? Non lo possono mica mandare a casa!"
Di colpo intuii che Frieder era probabilmente al manicomio, allo Schwarzer Holz. Mi venne da pensare: "Se vai avanti così finisci allo Schwarzer Holz!" Ttutti conscevamo quella minaccia. Mia madre prese una confezione di biscotti al burro, una rete di mandarini, andò alla cassa e pagò.
"Così gli puoi portare qualcosa."
- La nostra casa, Bov Bjerg
sabato 23 settembre 2017
Ducktales
Non ho ricordi precisi della storica serie Ducktales, più che la trama ricordo gli adesivi che io e mia sorella attaccammo ad un vecchio armadio. Ne segue che il reboot mi interessava il giusto e l'onesto (ossia niente o quasi), tant'è che l'episodio pilota non l'ho guardato ad agosto ma lunedì, quando volevo vedere qualcosa di leggero senza impegno e tutti ne avevano parlato bene.
Sono stata molto, molto ingenua: come hanno fatto a sopravvivere quelli che l'hanno visto ad agosto?
Io devo aspettare un paio di giorni prima che esca la prossima puntata, e non sto nella pelle!
La trama di questo primo doppio episodio è puramente introduttiva: Paperino è il solito disoccupato cronico, ma più che in altre versioni sembra disposto ad accettare un lavoro - uno qualunque - per potersi occupare dei nipotini Qui, Quo e Qua. È anche incredibilmente apprensivo, con somma disperazione dei ragazzini che sono invece curiosi ed avventurosi.
Paperone è il solito scorbutico, ricchissimo e - soprattutto - annoiato: si è lasciato avventure ed esplorazioni alle spalle, isolandosi dal mondo. In pratica interagisce solo con la governante Beakley, e forse con la di lei nipotina Gaia.
Le cose cambiano quando Paperino si trova senza babysitter proprio il giorno di un colloquio, e in mancanza di alternative affida i nipoti a Paperone: i tre iperattivi bambini - assieme all'altrettanto vivace Gaia - non solo combinano un sacco di guai, ma ricordano al vecchio zio quanto gli piacessero le avventure, col risultato che (con la scusa di insegnargli a sopravvivere) Paperone decide di rimettersi in gioco portandoseli dietro.
Possibilmente senza dire niente all'iperprotettivo zio.
I punti di forza di questi due episodi sono molteplici: a livello tecnico ho amato che fosse in 2D e non una mostruosità in 3D, ci sono moltissime citazioni e la sceneggiatura è buona. La rielaborazione dei personaggi, poi, è davvero azzeccata: Qui, Quo e Qua hanno una caratterizzazione distinta; non solo sembra che gli stiano dando delle personalità diverse tra loro, ma hanno addirittura storyline separate e interagiscono con gli altri personaggi singolarmente. Considerando che in genere si completano le frasi e hanno la stessa espressione è un bel passo avanti.
Anche Gaia è migliorata: di lei ricordo solo che era noiosissima (più che un personaggio in cui potevano identificarsi le bambine sembrava fatta per permettere ai bambini costretti a portarsi appresso le sorelline di immedesimarsi), e mi sa che non sono tanto lontata dalla verità dato che ad un certo punto si vede la bambola del suo vecchio design trafitta da una freccia. In questa versione è più alla pari coi nipotini, e ho amato che nessuno abbia detto che è un maschiaggio: che sia una bambina a cui piacciono le avventure e su certe cose più competente degli amichetti maschi è considerato così normale da non dover essere neanche commentato.
Ma le cose che più ho apprezzato sono due, e strettamente collegate: tanto per cominciare pare proprio che Paperino sarà uno dei personaggi principali, che sembra scontato ma nella vecchia serie lui non c'era se non in una manciata di episodi. E per finire... questo reboot avrà sì l'avventura, ma la tematica principale sarà la famiglia e già dal primo episodio si capisce che gli autori erano seri quando l'hanno detto: Paperino e Paperone non si parlano da dieci anni ed è chiaro che è stato qualcosa di gravissimo a portare alla rottura, al punto che Paperino non solo non vuole nemmeno vedere lo zio, ma non ha neanche mai detto ai nipoti che Paperone è loro parente.
È evidente ogni volta che si incontrano che c'è un vissuto tra i due, e il fatto che ci sia una trama orizzontale mi piace, così come il fatto che sembri essere qualcosa di drammatico (non posso farci niente, ho un debole per le trame orizzontali drammatiche), e la scena finale... come si fa a non vedersi tutta la serie dopo aver visto quella?
In definitiva questo primo episodio si presenta come l'argomento a favore dei reboot: è così che dovrebbero essere fatti, sempre.
Nota: per adesso l'unico lato negativo che ho trovato sono i doppiatori dei bambini: è troppo evidente che sono tutti adulti. Però c'è David Tennant che doppia Paperone ed è una cosa meravigliosa come Luke Evans che interpreta Gaston.
Sono stata molto, molto ingenua: come hanno fatto a sopravvivere quelli che l'hanno visto ad agosto?
Io devo aspettare un paio di giorni prima che esca la prossima puntata, e non sto nella pelle!
Paperone è il solito scorbutico, ricchissimo e - soprattutto - annoiato: si è lasciato avventure ed esplorazioni alle spalle, isolandosi dal mondo. In pratica interagisce solo con la governante Beakley, e forse con la di lei nipotina Gaia.
Le cose cambiano quando Paperino si trova senza babysitter proprio il giorno di un colloquio, e in mancanza di alternative affida i nipoti a Paperone: i tre iperattivi bambini - assieme all'altrettanto vivace Gaia - non solo combinano un sacco di guai, ma ricordano al vecchio zio quanto gli piacessero le avventure, col risultato che (con la scusa di insegnargli a sopravvivere) Paperone decide di rimettersi in gioco portandoseli dietro.
Possibilmente senza dire niente all'iperprotettivo zio.
I punti di forza di questi due episodi sono molteplici: a livello tecnico ho amato che fosse in 2D e non una mostruosità in 3D, ci sono moltissime citazioni e la sceneggiatura è buona. La rielaborazione dei personaggi, poi, è davvero azzeccata: Qui, Quo e Qua hanno una caratterizzazione distinta; non solo sembra che gli stiano dando delle personalità diverse tra loro, ma hanno addirittura storyline separate e interagiscono con gli altri personaggi singolarmente. Considerando che in genere si completano le frasi e hanno la stessa espressione è un bel passo avanti.
Anche Gaia è migliorata: di lei ricordo solo che era noiosissima (più che un personaggio in cui potevano identificarsi le bambine sembrava fatta per permettere ai bambini costretti a portarsi appresso le sorelline di immedesimarsi), e mi sa che non sono tanto lontata dalla verità dato che ad un certo punto si vede la bambola del suo vecchio design trafitta da una freccia. In questa versione è più alla pari coi nipotini, e ho amato che nessuno abbia detto che è un maschiaggio: che sia una bambina a cui piacciono le avventure e su certe cose più competente degli amichetti maschi è considerato così normale da non dover essere neanche commentato.
Ma le cose che più ho apprezzato sono due, e strettamente collegate: tanto per cominciare pare proprio che Paperino sarà uno dei personaggi principali, che sembra scontato ma nella vecchia serie lui non c'era se non in una manciata di episodi. E per finire... questo reboot avrà sì l'avventura, ma la tematica principale sarà la famiglia e già dal primo episodio si capisce che gli autori erano seri quando l'hanno detto: Paperino e Paperone non si parlano da dieci anni ed è chiaro che è stato qualcosa di gravissimo a portare alla rottura, al punto che Paperino non solo non vuole nemmeno vedere lo zio, ma non ha neanche mai detto ai nipoti che Paperone è loro parente.
È evidente ogni volta che si incontrano che c'è un vissuto tra i due, e il fatto che ci sia una trama orizzontale mi piace, così come il fatto che sembri essere qualcosa di drammatico (non posso farci niente, ho un debole per le trame orizzontali drammatiche), e la scena finale... come si fa a non vedersi tutta la serie dopo aver visto quella?
In definitiva questo primo episodio si presenta come l'argomento a favore dei reboot: è così che dovrebbero essere fatti, sempre.
Nota: per adesso l'unico lato negativo che ho trovato sono i doppiatori dei bambini: è troppo evidente che sono tutti adulti. Però c'è David Tennant che doppia Paperone ed è una cosa meravigliosa come Luke Evans che interpreta Gaston.
mercoledì 20 settembre 2017
Il principe prigioniero
Il Principe Prigioniero, di C.S. Pacat.
Un libro che impazza ovunque, recensioni entusiaste in tutte le lingue.
Indovinate chi non capisce perchè?
Forse spoiler: secondo me sono cose molto ovvie, ma non si sa mai.
Un libro che impazza ovunque, recensioni entusiaste in tutte le lingue.
Indovinate chi non capisce perchè?
Forse spoiler: secondo me sono cose molto ovvie, ma non si sa mai.
martedì 19 settembre 2017
Teaser Tuesday #168
Ed ecco di nuovo la rubrica settimanale Teaser Tuesday, creata dal blog Should Be Reading, che si divide in poche, semplici fasi:
1_ prendi il libro che stai leggendo
2_ apri una pagina a caso
3_ scrivi un breve brano (stando attenti a non spoilerare)
4_ scrivi titolo e autore
Mi resi conto di quanto diventassero preziosi luoghi e persone nel momento in cui la possibilità di non rivederli più diventava una certezza. Nessuna serata trascorsa sul fiume aveva mai avuto il fascino di quella sera, che poteva davvero essere l'ultima di quelle incantevoli serate. Era tutto bellissimo... la curva leggera e i massicci salici, le ombre profonde e verdi nell'acqua sotto la sponda, le efemere azzurre e brillanti che facevano capriole in aria per poi tuffarsi nell'acqua, scintillando come gioielli esotici sotto i caldi raggi del sole al tramonto.
Sdraiate a pancia in su nella luce del sole, parlammo delle nostre ambizioni letterarie, della guerra, di diventare infermiere, di andarcene dal college per un po' e forse non tornare mai più. La deliziosa estate di Oxford mi riempì di rimpianti. Quell'anno avrei voluto fare cose meravigliose, costruire le basi di una notorietà che sarebbe cresciuta sempre di più e durata tutta la vita... e invece si erano intromessi la guerra e l'amore, a contendersi i miei fiduciosi sogni irrealizzati. Per me, così come per Roland, dal 1914 tutto ciò per cui avevo lottato aveva iniziato a trasformarsi in polvere e cenere.
- Generazione perduta, Vera Brittain
1_ prendi il libro che stai leggendo
2_ apri una pagina a caso
3_ scrivi un breve brano (stando attenti a non spoilerare)
4_ scrivi titolo e autore
Mi resi conto di quanto diventassero preziosi luoghi e persone nel momento in cui la possibilità di non rivederli più diventava una certezza. Nessuna serata trascorsa sul fiume aveva mai avuto il fascino di quella sera, che poteva davvero essere l'ultima di quelle incantevoli serate. Era tutto bellissimo... la curva leggera e i massicci salici, le ombre profonde e verdi nell'acqua sotto la sponda, le efemere azzurre e brillanti che facevano capriole in aria per poi tuffarsi nell'acqua, scintillando come gioielli esotici sotto i caldi raggi del sole al tramonto.
Sdraiate a pancia in su nella luce del sole, parlammo delle nostre ambizioni letterarie, della guerra, di diventare infermiere, di andarcene dal college per un po' e forse non tornare mai più. La deliziosa estate di Oxford mi riempì di rimpianti. Quell'anno avrei voluto fare cose meravigliose, costruire le basi di una notorietà che sarebbe cresciuta sempre di più e durata tutta la vita... e invece si erano intromessi la guerra e l'amore, a contendersi i miei fiduciosi sogni irrealizzati. Per me, così come per Roland, dal 1914 tutto ciò per cui avevo lottato aveva iniziato a trasformarsi in polvere e cenere.
- Generazione perduta, Vera Brittain
lunedì 18 settembre 2017
Castelli d'Italia #165
La villa medicea La Petraia si trova a Firenze, ed è considerata una delle più belle ville medicee. Fu costruita nel XIV secolo ed inizialmente apparteneva ai Brunelleschi, che la vendettero nel 1422 alla famiglia Strozzi. In seguito fu dei Salutati e, nel 1544, fu venduta a Cosimo I de' Medici, ma solo nel 1587 iniziò la vera e propria trasformazione da fortilizio a dimora signorile. Nel corso degli anni la villa ebbe una funzione principalmente di residenza, a differenza - ad esempio - della villa di Castello che era di rappresentanza. Tuttavia verso la fine del '700 la villa aveva perso importanza ed era stata spogliata, furono perciò i Lorena a riarredarla e a restaurarla. In seguito divenne residenza di Vittorio Emanuele II di Savoia, e nel 1919 fu donata allo Stato Italiano.
venerdì 15 settembre 2017
MID YEAR freak out book tag
Era da tantissimo tempo che non facevo un tag, quando all'improvviso ho trovato questo sul blog Drops of colors: dieci domande per fare un bilancio delle letture compiute fino a questo momento, perfetto per una procastinatrice professionista come me. Si può dire che questo tag ha una "data di scadenza", visto che serve a tirare un po' di somme di metà anno quindi o lo facevo ora, o mi toccava farlo l'anno prossimo.
mercoledì 13 settembre 2017
Revival
Revival, di Stephen King.
Per quanto strano possa sembrare, Stephen King è un autore che ho conosciuto alla fine dell’infanzia e nella prima adolescenza: lo leggeva mia madre, e io – alla veneranda età di undici anni – lo leggevo di nascosto quando andava a fare la spesa e si portava dietro mia sorella. Di conseguenza King è stato uno degli autori che ho abbandonato una volta raggiunta la maturità e solo ultimamente, complice una ventata di nostalgia portata dal trailer di It, ho ricominciato a leggerlo. Ho riletto It, appunto, e mi è venuta voglia di qualcosa di nuovo. Ho preso Revival per la profondissima ragione che è stato il primo che mi sono trovata sotto mano.
Per quanto strano possa sembrare, Stephen King è un autore che ho conosciuto alla fine dell’infanzia e nella prima adolescenza: lo leggeva mia madre, e io – alla veneranda età di undici anni – lo leggevo di nascosto quando andava a fare la spesa e si portava dietro mia sorella. Di conseguenza King è stato uno degli autori che ho abbandonato una volta raggiunta la maturità e solo ultimamente, complice una ventata di nostalgia portata dal trailer di It, ho ricominciato a leggerlo. Ho riletto It, appunto, e mi è venuta voglia di qualcosa di nuovo. Ho preso Revival per la profondissima ragione che è stato il primo che mi sono trovata sotto mano.
martedì 12 settembre 2017
Teaser Tuesday #167
Ed ecco di nuovo la rubrica settimanale Teaser Tuesday, creata dal blog Should Be Reading, che si divide in poche, semplici fasi:
1_ prendi il libro che stai leggendo
2_ apri una pagina a caso
3_ scrivi un breve brano (stando attenti a non spoilerare)
4_ scrivi titolo e autore
"Quando vidi il dolore che ti aveva provocato la morte di Occhi-di-notte, pensai che non avrei mai voluto provare una cosa del genere. E quando Rete ha perso Incognita, mi sono detta che ero stata saggia a evitare di condividere il mio cuore con un animale, sapendo che alla fine avrei dovuto sopportare lo strazio della perdita." Spostò lo sguardo da Rete, intento a versare il tè per tutti, e incontrò i miei occhi increduli. "Però poi ho visto la felicità di Rete nell'unirsi a Sorvolo. Sono sola da molto tempo, e non vado ringiovanendo. Dovrò portarmi questo rimpianto nella tomba, il fatto di non aver compreso appieno la magia che possedevo?"
Fece una pausa. Nei suoi occhi c'erano echi di rabbia e di sofferenza. "Sì. Ho lo Spirito. E tu lo sapevi, Fitz, vero? Molto prima che io lo sospettassi. E sapevi che lo Spirito che ha messo in pericolo Devoto quando era un ragazzo veniva da me."
Scelsi con cura le parole con cui rispondere. "Mia signora, penso sia probabile che venisse da suo padre quanto da te. E, in ultima analisi, non importa da dove venisse. Anche adesso, possedere lo Spirito può portare... "
"A me importava." Ribattè a bassa voce. "E importa ancora. Quello che all'epoca ho sentito fra me e Occhi-di-notte non era immaginario. Se, durante il nostro soggiorno nelle Montagne, ne fossi stata consapevole, gli avrei fatto sapere cosa significava per me quel sostegno."
"Lo sapeva", mi affrettai a rassocurarla. "Lo sapeva, non temere."
Vidi il suo petto alzarsi e abbassarsi contenendo a stento l'emozione. La sua severa educazione delle Montagne fu l'unica ragione per cui non inveì contro di me. Parlò invece con calma. "A volte ringraziare qualcuno è più importante per la persona che porge il ringraziamento che per quella che lo riceve."
- L'assassino: la vendetta, Robin Hobb
1_ prendi il libro che stai leggendo
2_ apri una pagina a caso
3_ scrivi un breve brano (stando attenti a non spoilerare)
4_ scrivi titolo e autore
"Quando vidi il dolore che ti aveva provocato la morte di Occhi-di-notte, pensai che non avrei mai voluto provare una cosa del genere. E quando Rete ha perso Incognita, mi sono detta che ero stata saggia a evitare di condividere il mio cuore con un animale, sapendo che alla fine avrei dovuto sopportare lo strazio della perdita." Spostò lo sguardo da Rete, intento a versare il tè per tutti, e incontrò i miei occhi increduli. "Però poi ho visto la felicità di Rete nell'unirsi a Sorvolo. Sono sola da molto tempo, e non vado ringiovanendo. Dovrò portarmi questo rimpianto nella tomba, il fatto di non aver compreso appieno la magia che possedevo?"
Fece una pausa. Nei suoi occhi c'erano echi di rabbia e di sofferenza. "Sì. Ho lo Spirito. E tu lo sapevi, Fitz, vero? Molto prima che io lo sospettassi. E sapevi che lo Spirito che ha messo in pericolo Devoto quando era un ragazzo veniva da me."
Scelsi con cura le parole con cui rispondere. "Mia signora, penso sia probabile che venisse da suo padre quanto da te. E, in ultima analisi, non importa da dove venisse. Anche adesso, possedere lo Spirito può portare... "
"A me importava." Ribattè a bassa voce. "E importa ancora. Quello che all'epoca ho sentito fra me e Occhi-di-notte non era immaginario. Se, durante il nostro soggiorno nelle Montagne, ne fossi stata consapevole, gli avrei fatto sapere cosa significava per me quel sostegno."
"Lo sapeva", mi affrettai a rassocurarla. "Lo sapeva, non temere."
Vidi il suo petto alzarsi e abbassarsi contenendo a stento l'emozione. La sua severa educazione delle Montagne fu l'unica ragione per cui non inveì contro di me. Parlò invece con calma. "A volte ringraziare qualcuno è più importante per la persona che porge il ringraziamento che per quella che lo riceve."
- L'assassino: la vendetta, Robin Hobb
martedì 5 settembre 2017
In my mailbox #23
Ed ecco qua mesi e mesi di acquisti, col risultato che la situazione sembra molto più tragica di quanto non sia.
Ciò non toglie che abbia fatto voto di non comprare libri cartacei mai più, visto che ho esaurito il posto dove metterli (ma vediamo quanto ci metterò ad infrangerlo).
Disclaimer: rubrica creata da Kristi di The Story Siren.
Disclaimer: rubrica creata da Kristi di The Story Siren.
Poteva andare peggio, dai. |
lunedì 4 settembre 2017
Castelli d'Italia #164
La rocca Manfrediana e Veneziana di Brisighella (conosciuta anche coi nomi separati, ossia rocca Manfrediana, rocca Venezia, o rocca di Brisinghella) si trova in provincia di Ravenna, a Brisighella.
Le sue origini risalgono al XIV secolo: la sua costruzione fu iniziata da Francesco Manfredi, e rimase di proprietà della famiglia fino al 1500, quando passò a Cesare Borgia per tre anni. In seguito, dal 1503 al 1509, appartenne alla Repubblica di Venezia che le diede l'aspetto odierno, mentre dopo entrò a far parte dello Stato Pontificio fino a quando la Romagna non si unì al Regno d'Italia.
Nel XIX secolo è stata restaurata, e oggi ospita un percorso che illustra il rapporto tra uomo e gesso, materiale che ha caratterizzato l'economia del borgo.
Le sue origini risalgono al XIV secolo: la sua costruzione fu iniziata da Francesco Manfredi, e rimase di proprietà della famiglia fino al 1500, quando passò a Cesare Borgia per tre anni. In seguito, dal 1503 al 1509, appartenne alla Repubblica di Venezia che le diede l'aspetto odierno, mentre dopo entrò a far parte dello Stato Pontificio fino a quando la Romagna non si unì al Regno d'Italia.
Nel XIX secolo è stata restaurata, e oggi ospita un percorso che illustra il rapporto tra uomo e gesso, materiale che ha caratterizzato l'economia del borgo.
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