Di base appena cambia la temperatura (dall'alto verso il basso, dal basso verso l'alto, o semplicemente se cambio sciarpa) inizio ad avere il naso tappato e a tossire.
In questo periodo non è molto rassicurante.
E la quarantena?
È strano. Noi siamo abituati a gestire le emergenze sociali, però in un contesto di normalità mentre ora stiamo gestendo le emergenze dentro l'emergenza.
Non siamo medici, ma siamo quelli che vengono chiamati quando persone non autosufficienti si trovano in quarantena a casa sole perché chi si occupa di loro è in ospedale positivo al covid-19.
Siamo quelli che vengono chiamati quando le pattuglie trovano un senzatetto, e metà dei dormitori è piena e l'altra metà chiusa.
Siamo quelli che vengono chiamati quando i nuclei a rischio, dovendo stare insieme 24/24, esplodono.
C'è stata una giornata, in particolare, così tremenda che ad un certo punto mi ha riattaccato in faccia il 118.
Sono stati giorni, settimane, molto destabilizzanti.
Ma basta parlare di lavoro: tutto il resto come va? La bella notizia è che finalmente sto ritrovando l'equilibrio necessario per leggere, per cui confido di riuscire, nei prossimi giorni, a trovare anche quello necessario per mettermi seduta e scrivere qualche recensione.
Perché alla fine ne usciremo sani di mente non pensando costantemente a come la nostra vita non è più come prima, ma cercando di ritrovare i nostri spazi.
E creandone di nuovi: dai che è la volta buona che finisco The Last of Us... e intanto spero che Amazon consideri il pre-order di Final Fantasy VII Remake una spedizione necessaria: quel gioco mi serve per vivere.