A reader lives a thousand lives before he dies. The man who never reads lives only one.
mercoledì 27 marzo 2013
La Macchina del Tempo
La Macchina del Tempo, di H.G. Wells.
Mentre leggevo Matched mi sono resa conto che non ho letto moltissimo del genere dispotico. Ho deciso di porre rimedio alla cosa, e per andare in ordine cronologico ho iniziato con un bel classico di H.G. Wells.
La trama è molto semplice: uno scienziato, il Viaggiatore del Tempo, ha costruito una macchina che gli permette di viaggiare nel passato e nel futuro. Quella che leggiamo è la trascrizione del suo racconto, di quello che ha trovato andando avanti migliaia di anni. E non si è trattato di grandi città, di grandi progessi tecnologici: quello che il viaggiatore trova è una terra morente, una società annientata dalla sua stessa esagerazione.
Si tratta di una critica feroce allo status quo, e incredibilmente attuale nonostante il libro sia molto vecchio, un'inquietante profezia su quello che succederà agli uomini (non tanto alla terra) se ci si ostina ad andare avanti così, e ho trovato molto interessante che la nascita dei Morlocchi e degli Eloi non sia dovuta tanto ad eventi violenti quanto ad una logica evoluzione.
Spoiler
Per la precisione: gli eloi sono l'evoluzione degli aristocratici, per così dire: serviti in tutto, senza necessità di intelletto o di sforzi fisici, gli umani si sono "involuti" in creature dal graziossimo aspetto, ma stupide e deboli. I Morlocchi, al contrario, sono l'evoluzione degli operai: costretti a lavorare sottoterra, hanno sviluppato un'intolleranza alla luce, e quando il mondo è collassato sono diventati crudeli cacciatori (di Eloi, tra l'altro) che vivono nel sottosuolo.
Insomma, non cose da poco.
All'inizio devo ammettere che è un po' lento: la spiegazione di come mai il viaggio nel tempo è possibile può essere interessante, ma è anche molto complicata. In più a momenti in cui succede pochino si alternano momenti in cui succede di tutto. E devo dire che non è che ci siano chissà quanti personaggi: gli unici sono il Viaggiatore del Tempo e Weena, e di nessuno dei due si sa poi molto.
La potenza del libro sta tutta nella condanna sociale, nel mondo ormai privo di speranza che Wells ha creato e nella sua immaginazione.
Immaginazione, perchè questo libro è stato scritto nel 1895. Wells aveva diciannove anni, e ha inventato il concetto di macchina del tempo: è da qui che viene non solo il termine in sé per sé, ma l'idea stessa di usare un macchinario per spostarsi nel tempo scegliendo in che periodo andare.
La mia mente è, tipo, esplosa.
Ad ogni modo, è un libro che ogni amante della fantascienza dovrebbe leggere. E dovrebbero leggerlo anche gli esordienti che usano la loro età come scudo dalle critiche.
martedì 26 marzo 2013
Teaser Tuesday #22
Ed ecco di nuovo la rubrica settimanale Teaser Tuesday, creata dal blog Should Be Reading, che si divide in poche, semplici fasi:
1_ prendi il libro che stai leggendo
2_ apri una pagina a caso
3_ scrivi un breve brano (stando attenti a non spoilerare)
4_ scrivi titolo e autore
La gente non rispettava Miss Level. La trovavano simpatica, senza chiedersi il perchè, ma niente di più. Madame Weatherwax aveva ragione, ma a Tiffany non andava giù.
"Allora perchè tu e Miss Tick mi avete mandato da lei?" domandò.
"Perchè a lei piacciono le persone e se ne prende cura." rispose la strega, camminando avanti. "Anche quelle stupide, meschine e bavose, le madri con i bambini piagnoni, gli inetti e gli sciocchi e gli stolti che la trattano come una specie di serva. Ecco quello che io chiamo magia: vedere tutto questo, occuparsene, e continuare ad andare avanti. E' rimanere alzate tutta la notte con un povero vecchio che sta per lasciare il mondo, alleviandogli il dolore come si può, mitigandone il terrore, vedendolo partire sicuro... e poi pulirlo, lavarlo, metterlo in ordine per il funerale, e aiutare la povera vedova a disfare il letto e lavare le lenzuola - cosa che, lasciatelo dire, non fa per i deboli di cuore - e rimanere alzate la notte seguente per vegliare la salma prima del funerale, e poi tornare a casa e sedersi cinque minuti prima che qualche maschio furibondo venga a bussarti alla porta perchè la moglie ha difficoltà a partorire il primogenito e l'ostetrica è allo stremo, e quindi alzarsi e prendere la borsa e uscire di nuovo... Noi facciamo tutto questo, a modo nostro, e lei lo fa meglio di me, se proprio devo mettermi una mano sulla coscienza. E' questo il cuore, la radice, l'anima e il centro della stregoneria."
- Un cappello pieno di stelle, Terry Pratchett
1_ prendi il libro che stai leggendo
2_ apri una pagina a caso
3_ scrivi un breve brano (stando attenti a non spoilerare)
4_ scrivi titolo e autore
La gente non rispettava Miss Level. La trovavano simpatica, senza chiedersi il perchè, ma niente di più. Madame Weatherwax aveva ragione, ma a Tiffany non andava giù.
"Allora perchè tu e Miss Tick mi avete mandato da lei?" domandò.
"Perchè a lei piacciono le persone e se ne prende cura." rispose la strega, camminando avanti. "Anche quelle stupide, meschine e bavose, le madri con i bambini piagnoni, gli inetti e gli sciocchi e gli stolti che la trattano come una specie di serva. Ecco quello che io chiamo magia: vedere tutto questo, occuparsene, e continuare ad andare avanti. E' rimanere alzate tutta la notte con un povero vecchio che sta per lasciare il mondo, alleviandogli il dolore come si può, mitigandone il terrore, vedendolo partire sicuro... e poi pulirlo, lavarlo, metterlo in ordine per il funerale, e aiutare la povera vedova a disfare il letto e lavare le lenzuola - cosa che, lasciatelo dire, non fa per i deboli di cuore - e rimanere alzate la notte seguente per vegliare la salma prima del funerale, e poi tornare a casa e sedersi cinque minuti prima che qualche maschio furibondo venga a bussarti alla porta perchè la moglie ha difficoltà a partorire il primogenito e l'ostetrica è allo stremo, e quindi alzarsi e prendere la borsa e uscire di nuovo... Noi facciamo tutto questo, a modo nostro, e lei lo fa meglio di me, se proprio devo mettermi una mano sulla coscienza. E' questo il cuore, la radice, l'anima e il centro della stregoneria."
- Un cappello pieno di stelle, Terry Pratchett
lunedì 25 marzo 2013
Castelli d'Italia #9
Il castello aveva inoltre dei trabocchetti, ben tre (due nel loggiato e uno in una torre) composti da una botola provvista di molla che faceva cadere i malcapitati su coltelli affilati, e si dice che Cristina Pallavicini ne avesse uno nella sua stanza per liberarsi dei molti amanti.
Pare anche che nel castello abbia alloggiato Dante durante l'esilio.
venerdì 22 marzo 2013
In the Flesh
Ultimamente sto guardando o leggendo cose che hanno a che fare con gli zombies.
E dire che a me gli zombies non piacciono neanche. O meglio, mi fanno paura. Parecchia paura.
Forse, considerando che si tratta di horror, che mi facciano paura vuol dire che fanno il loro lavoro e hanno colto nel segno.
In the Flesh è la seconda serie televisiva inglese che vedo trattare l'argomento (la prima è il geniale Dead Set), e lo fa in modo molto diverso.
In effetti, si può dire che è Warm Bodies per bimbi grandi: nel 2009 i morti sono risorti affamati di carne e cervello umani, ma dopo quattro anni la situazione sembra stabilizzata: è stato trovato un trattamento medico.
Grazie a una terapia sia medicinale che psicologica, i non morti sono in grado di ricominciare a pensare e provare sentimenti umani. La serie inizia quando, dopo la cura, inizia la parte della reintegrazione nella società.
Il protagonista è Kieran, un ragazzo affetto da "sindrome di morte parziale", alla vigilia del suo rientro in famiglia.
Il primo episodio riesce benissimo a mostrare il disagio che pervade questo nuovo mondo: tutti sono in qualche modo danneggati da quanto vissuto.
Lo sono i "vivi", che hanno visto il mondo cadere a pezzi e hanno lottato per riprenderselo. Lo sono i "morti", che hanno massacrato persone per anni e se lo ricordano.
In questa puntata si vede come le persone non siano così felici all'idea di riaccogliere a braccia aperte i cadaveri rianimati con cui portavano avanti una guerra mortale fino a poco tempo prima e nel caso del protagonista la situazione è esasperata dal vivere in una piccola comunità rurale: isolati e abbandonati a sé stessi nel momento di maggior bisogno, gli ex combattenti non sono per niente entusiasti di vedersi piombare in casa i morti curati.
Dall'altro lato ci sono i defunti: è lampante che sono vittime predestinate perchè diversi, perchè hanno fatto cose orribili ed è difficile non considerarli responsabili.
Costretti ad assumere medicinali per assomigliare il più possibile ad un'umanità che non sembra disposta a riprenderli, bloccati letteralmente a metà tra due mondi, sono già affascinati dal movimento di ribellione e dalla droga che annulla gli effetti della medicina
I personaggi sono ben delineati: Kieran e il suo straniamento, i suoi genitori così spaventati ma determinati a proteggerlo, la sorella Jem (che ha combattuto contro gli zombies). Ma anche i "cattivi", i guerriglieri disposti ad uccidere i morti curati perchè tanto un morto è un morto.
Che cavolo, è stata la prima volta che la morte di uno zombie mi ha letteralmente spezzato il cuore... si prospetta un telefilm molto, molto triste.
E sta seriamente entrando tra le mie serie preferite, e ho visto un episodio e basta (saranno tre, per la cronaca).
E dire che a me gli zombies non piacciono neanche. O meglio, mi fanno paura. Parecchia paura.
Forse, considerando che si tratta di horror, che mi facciano paura vuol dire che fanno il loro lavoro e hanno colto nel segno.
In the Flesh è la seconda serie televisiva inglese che vedo trattare l'argomento (la prima è il geniale Dead Set), e lo fa in modo molto diverso.
In effetti, si può dire che è Warm Bodies per bimbi grandi: nel 2009 i morti sono risorti affamati di carne e cervello umani, ma dopo quattro anni la situazione sembra stabilizzata: è stato trovato un trattamento medico.
Grazie a una terapia sia medicinale che psicologica, i non morti sono in grado di ricominciare a pensare e provare sentimenti umani. La serie inizia quando, dopo la cura, inizia la parte della reintegrazione nella società.
Il protagonista è Kieran, un ragazzo affetto da "sindrome di morte parziale", alla vigilia del suo rientro in famiglia.
Il primo episodio riesce benissimo a mostrare il disagio che pervade questo nuovo mondo: tutti sono in qualche modo danneggati da quanto vissuto.
Lo sono i "vivi", che hanno visto il mondo cadere a pezzi e hanno lottato per riprenderselo. Lo sono i "morti", che hanno massacrato persone per anni e se lo ricordano.
In questa puntata si vede come le persone non siano così felici all'idea di riaccogliere a braccia aperte i cadaveri rianimati con cui portavano avanti una guerra mortale fino a poco tempo prima e nel caso del protagonista la situazione è esasperata dal vivere in una piccola comunità rurale: isolati e abbandonati a sé stessi nel momento di maggior bisogno, gli ex combattenti non sono per niente entusiasti di vedersi piombare in casa i morti curati.
Dall'altro lato ci sono i defunti: è lampante che sono vittime predestinate perchè diversi, perchè hanno fatto cose orribili ed è difficile non considerarli responsabili.
Costretti ad assumere medicinali per assomigliare il più possibile ad un'umanità che non sembra disposta a riprenderli, bloccati letteralmente a metà tra due mondi, sono già affascinati dal movimento di ribellione e dalla droga che annulla gli effetti della medicina
I personaggi sono ben delineati: Kieran e il suo straniamento, i suoi genitori così spaventati ma determinati a proteggerlo, la sorella Jem (che ha combattuto contro gli zombies). Ma anche i "cattivi", i guerriglieri disposti ad uccidere i morti curati perchè tanto un morto è un morto.
Che cavolo, è stata la prima volta che la morte di uno zombie mi ha letteralmente spezzato il cuore... si prospetta un telefilm molto, molto triste.
E sta seriamente entrando tra le mie serie preferite, e ho visto un episodio e basta (saranno tre, per la cronaca).
I am a Partially Deceased Syndrome sufferer. And what I did in my untreated state was not my fault.
giovedì 21 marzo 2013
L'Intrepida Tiffany e i Piccoli Uomini Liberi
L'Intrepida Tiffany e i Piccoli Uomini Liberi, di Terry Pratchett.
Per qualche motivo non ho mai letto i libri per ragazzi di Terry Pratchett, il che è strano perchè per me quell'uomo è fondamentalmente un dio. Comunque, non leggerli è un errore: questo librino qui è divertente, intelligente, tenero e pieno di citazioni.
martedì 19 marzo 2013
Teaser Tuesday #21
Ed ecco di nuovo la rubrica settimanale Teaser Tuesday, creata dal blog Should Be Reading, che si divide in poche, semplici fasi:
1_ prendi il libro che stai leggendo
2_ apri una pagina a caso
3_ scrivi un breve brano (stando attenti a non spoilerare)
4_ scrivi titolo e autore
Tutti sono più felici se possono guardare qualcuno dall'alto in basso oltre che dal basso in alto, soprattutto se provano fastidio in entrambe le situazioni. Questa non è solo la strategia di sopravvivenza del maschio beta, ma anche la base del capitalismo, della democrazia e di quasi tutte le religioni.
Dopo aver interrogato il commesso per quindici minuti riguardo la vitalità delle tartarughe, e dopo essere stato rassicurato che probabilmente sarebbero sopravvissute a un attacco nucleare finchè avessero avuto qualche insetto da mangiare, Charlie staccò un assegno e si mise a piangere.
<<Si sente bene, signor Asher?>>.
<<Scusi. E' solo che sono arrivato all'ultimo assegno del libretto.>>.
<<E la sua banca non gliene ha dato uno nuovo?>>.
<<No, cioè sì, me l'ha dato; ma questo è l'ultimo in cui aveva scritto mia moglie. Adesso che sono arrivato alla fine, non vedrò mai più la sua scrittura quando ne stacco uno.>>.
<<Mi dispiace>> disse il commesso. Fino a quel momento, aveva creduto che la parte più difficile della giornata consistesse nel consolare un tizio a cui erano morti due criceti.
- Un lavoro sporco, Christopher Moore
1_ prendi il libro che stai leggendo
2_ apri una pagina a caso
3_ scrivi un breve brano (stando attenti a non spoilerare)
4_ scrivi titolo e autore
Tutti sono più felici se possono guardare qualcuno dall'alto in basso oltre che dal basso in alto, soprattutto se provano fastidio in entrambe le situazioni. Questa non è solo la strategia di sopravvivenza del maschio beta, ma anche la base del capitalismo, della democrazia e di quasi tutte le religioni.
Dopo aver interrogato il commesso per quindici minuti riguardo la vitalità delle tartarughe, e dopo essere stato rassicurato che probabilmente sarebbero sopravvissute a un attacco nucleare finchè avessero avuto qualche insetto da mangiare, Charlie staccò un assegno e si mise a piangere.
<<Si sente bene, signor Asher?>>.
<<Scusi. E' solo che sono arrivato all'ultimo assegno del libretto.>>.
<<E la sua banca non gliene ha dato uno nuovo?>>.
<<No, cioè sì, me l'ha dato; ma questo è l'ultimo in cui aveva scritto mia moglie. Adesso che sono arrivato alla fine, non vedrò mai più la sua scrittura quando ne stacco uno.>>.
<<Mi dispiace>> disse il commesso. Fino a quel momento, aveva creduto che la parte più difficile della giornata consistesse nel consolare un tizio a cui erano morti due criceti.
- Un lavoro sporco, Christopher Moore
lunedì 18 marzo 2013
Castelli d'Italia #8
La rocca di San Leo si trova in provincia di Rimini, e la prima costruzione risale addirittura ad epoca romana. Fu molto contesa per tutto il medioevo, e il suo dominio, dal 1300 in poi, si alternò tra i Malatesti e i Montefeltro. Nel 1441 la rocca fu riedificata da Francesco di Giorgio Martini.
Nel 1502 fu conquistata da Cesare Borgia, per poi essere ripresa dai Montefeltro alla morte di Alessandro VI. Dal 1527 al 1631 la fortezza fu di proprietà dei Della Rovere, poi del Ducato di Orbino che ne fece una prigione e lo rimase fino al 1906.
Attualmente ospita un museo.
giovedì 14 marzo 2013
Il Gattopardo
Il Gattopardo, di Giuseppe Tomasi di Lampedusa.
Del Gattopardo conoscevo, di fama, il film. Non l'ho mai visto intero, solo la scena del ballo, e sapevo soltanto che viene considerato il nostro Via col Vento, visto che è ambientato più o meno nello stesso periodo e parla della fine di un epoca.
Ora che l'ho letto mi sa tanto che mi toccherà guardarlo.
mercoledì 13 marzo 2013
Liebster Blog Award
Ringrazio tantissimo Annie di La Tana di una Booklover per aver nominato il blog al Liebster Award :D
Il premio, nato in Germania, viene assegnato ai blogger meritevoli con meno di 200 followers.
Ecco le regole:
- chi ricede il premio deve ringraziare chi gliel'ha assegnati citandolo nel post
- rispondere alle undici domande poste dal blog che ti ha premiato
- scrivere undici cose su di te
- premiare undici blog che hanno meno di 200 followers
- formulare altre undici domande, cui gli altri blogger dovranno rispondere
- informare i blog del premio
Le risposte alle undici domande
1. Puoi citare la tua frase preferita dal tuo libro preferito?
Ne ho tante che mi piacciono, quindi ne metto una che adoro da anni.
"Ammiro chi resiste, chi ha fatto del verbo resistere carne, sudore, sangue, e ha dimostrato senza grandi gesti che è possibile vivere, e vivere in piedi, anche nei momenti peggiori."
- Le Rose di Atacama, Luis Sepùlveda
2. Secondo te è meglio che da un libro venga tratto un film o una serie tv?
Dipende dal libro: fare un film su Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco sarebbe stato impossibile, ma un telefilm su Hunger Games sarebbe stato eccessivo.
3. Se potessi vivere in prima persona la storia raccontata in un romanzo, quale sceglieresti?
La Storia Infinita di Michael Ende. Quanto ci ho sperato da bambina.
4. Il tuo classico preferito?
I Miserabili di Victor Hugo.
5. Il Libro che hai letto nello scorso mese che ti è piaciuto di più.
Colpa delle Stelle di John Green.
6. Un ingrediente che secondo te non può mancare in un buon libro.
Lo stile (linguaggio, costruzione della frase, gestione del punto di vista... ).
7. Devi partire per un lungo periodo e hai poco spazio in valigia. Quali sono i tre libri che porteresti con te?
Hogfather di Terry Pratchett; La bambina che salvava i libri di Markus Zusask e I ragazzi di Anansi di Neil Gaiman.
8. Sarà capitato anche a te di "innamorarti" di un personaggio di cui hai letto. Chi era?
Chi erano. Sono parecchi, ma il primo è stato Sorensen Carlisle di La Figlia della Luna (Margareth Mahy).
9. Il nome di un attore/attrice che vedresti benissimo come interprete di uno dei tuoi personaggi preferiti.
Oddio. Come aspetto fisico direi che Jean Marsh è perfetta per Esme Watherwax (ciclo delle streghe di Mondo Disco), ma non l'ho mai vista recitare.
10. Qual è la tua saga/trilogia preferita.
Mondo Disco di Terry Pratchett.
Undici cose su di me:
1. Mi piacciono i gatti ad un livello malsano.
2. Mio padre leggeva Pinocchio a me e mia sorella, ma anche se è uno dei miei libri preferiti non l'ho mai riletto da sola.
3. Sono una cosplayer.
4. Adoro i camini: starei davanti ad un fuoco acceso anche il 15 agosto.
5. Non mi piace il mare.
6. Mi piacciono i videogiochi.
7. Ho paura degli aghi.
8. Sono aracnofobica.
9. Tendo a portarmi dietro un libro anche se so che non avrò la possibilità di leggerlo.
10. Detesto la saga di Twilight.
11. Studio per diventare assistente sociale.
Le mie domande.
1. Quale libro ti ha fatto innamorare della lettura?
2. Quale libro ti sei "pentito" di aver letto?
3. Qual è il libro più vecchio che hai letto?
4. Cartaceo, e-reader, o entrambi?
5. C'è un libro che ti è piaciuto, e quando l'hai riletto no?
6. Preferisci le saghe o i volumi autoconclusivi?
7. Ci sono autori di cui compri libri a scatola chiusa?
8. In un libro è meglio la prima persona o la terza?
9. Quale reputi il miglior film tratto da un libro?
10. E il peggiore?
11. C'è un personaggio che consideri un modello?
Ed ora i blog a cui passo il premio. Tranne quelli che ho visto l'hanno già ricevuto.
- Laumes' Journey
- Kyalai in Wonderland
- Mille e un libro
- Cercatori di libri
- I libri ci fanno volare
- Appoggiato sul comodino
Il premio, nato in Germania, viene assegnato ai blogger meritevoli con meno di 200 followers.
Ecco le regole:
- chi ricede il premio deve ringraziare chi gliel'ha assegnati citandolo nel post
- rispondere alle undici domande poste dal blog che ti ha premiato
- scrivere undici cose su di te
- premiare undici blog che hanno meno di 200 followers
- formulare altre undici domande, cui gli altri blogger dovranno rispondere
- informare i blog del premio
Le risposte alle undici domande
1. Puoi citare la tua frase preferita dal tuo libro preferito?
Ne ho tante che mi piacciono, quindi ne metto una che adoro da anni.
"Ammiro chi resiste, chi ha fatto del verbo resistere carne, sudore, sangue, e ha dimostrato senza grandi gesti che è possibile vivere, e vivere in piedi, anche nei momenti peggiori."
- Le Rose di Atacama, Luis Sepùlveda
2. Secondo te è meglio che da un libro venga tratto un film o una serie tv?
Dipende dal libro: fare un film su Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco sarebbe stato impossibile, ma un telefilm su Hunger Games sarebbe stato eccessivo.
3. Se potessi vivere in prima persona la storia raccontata in un romanzo, quale sceglieresti?
La Storia Infinita di Michael Ende. Quanto ci ho sperato da bambina.
4. Il tuo classico preferito?
I Miserabili di Victor Hugo.
5. Il Libro che hai letto nello scorso mese che ti è piaciuto di più.
Colpa delle Stelle di John Green.
6. Un ingrediente che secondo te non può mancare in un buon libro.
Lo stile (linguaggio, costruzione della frase, gestione del punto di vista... ).
7. Devi partire per un lungo periodo e hai poco spazio in valigia. Quali sono i tre libri che porteresti con te?
Hogfather di Terry Pratchett; La bambina che salvava i libri di Markus Zusask e I ragazzi di Anansi di Neil Gaiman.
8. Sarà capitato anche a te di "innamorarti" di un personaggio di cui hai letto. Chi era?
Chi erano. Sono parecchi, ma il primo è stato Sorensen Carlisle di La Figlia della Luna (Margareth Mahy).
9. Il nome di un attore/attrice che vedresti benissimo come interprete di uno dei tuoi personaggi preferiti.
Oddio. Come aspetto fisico direi che Jean Marsh è perfetta per Esme Watherwax (ciclo delle streghe di Mondo Disco), ma non l'ho mai vista recitare.
10. Qual è la tua saga/trilogia preferita.
Mondo Disco di Terry Pratchett.
Undici cose su di me:
1. Mi piacciono i gatti ad un livello malsano.
2. Mio padre leggeva Pinocchio a me e mia sorella, ma anche se è uno dei miei libri preferiti non l'ho mai riletto da sola.
3. Sono una cosplayer.
4. Adoro i camini: starei davanti ad un fuoco acceso anche il 15 agosto.
5. Non mi piace il mare.
6. Mi piacciono i videogiochi.
7. Ho paura degli aghi.
8. Sono aracnofobica.
9. Tendo a portarmi dietro un libro anche se so che non avrò la possibilità di leggerlo.
10. Detesto la saga di Twilight.
11. Studio per diventare assistente sociale.
Le mie domande.
1. Quale libro ti ha fatto innamorare della lettura?
2. Quale libro ti sei "pentito" di aver letto?
3. Qual è il libro più vecchio che hai letto?
4. Cartaceo, e-reader, o entrambi?
5. C'è un libro che ti è piaciuto, e quando l'hai riletto no?
6. Preferisci le saghe o i volumi autoconclusivi?
7. Ci sono autori di cui compri libri a scatola chiusa?
8. In un libro è meglio la prima persona o la terza?
9. Quale reputi il miglior film tratto da un libro?
10. E il peggiore?
11. C'è un personaggio che consideri un modello?
Ed ora i blog a cui passo il premio. Tranne quelli che ho visto l'hanno già ricevuto.
- Laumes' Journey
- Kyalai in Wonderland
- Mille e un libro
- Cercatori di libri
- I libri ci fanno volare
- Appoggiato sul comodino
martedì 12 marzo 2013
Teaser Tuesday #20
Ed ecco di nuovo la rubrica settimanale Teaser Tuesday, creata dal blog Should Be Reading, che si divide in poche, semplici fasi:
1_ prendi il libro che stai leggendo
2_ apri una pagina a caso
3_ scrivi un breve brano (stando attenti a non spoilerare)
4_ scrivi titolo e autore
Tiffany aveva lanciato un cerchietto, e quell'unica probabilità su un milione di vincere era toccata a lei. Il proprietario della bancarella non era stato granchè felice di veder cadere quel cerchio sulla pastorella che era l'oggetto più bello esposto sul banco. Alle dure parole del signor Aching, però, la consegnò a Tiffany che la tenne stretta a sé sul carro per tutto il viaggio di ritorno, sotto le stelle che cominciavano a spuntare.
Il mattino seguente la regalò a nonnina Aching. La vecchia la prese con cura fra le mani rugose e rimase a fissarla per un po'.
Adesso Tiffany aveva la certezza di aver commesso una crudeltà.
Nonnina Aching, probabilmente, non aveva mai sentito parlare di pastorelle. Al Gesso, chi badava alle pecore veniva chiamato pastore e basta, non c'erano sfumature. Ma quella bellissima creatura era quanto di più lontano potesse esserci da Nonnina Aching.
La pastorella di porcellana portava un vestito lungo d'altri tempi, con delle protuberanze laterali che davano l'impressione che avesse delle bisacce infilate nell mutande. Su tutto il vestito c'erano fiocchi azzurri, e anche sulla vistosissima cuffia di paglia e sul bastone, che era molto più nodoso di qualsiasi bastone da pastore Tiffany avesse mai visto. C'erano fiocchetti azzurri persino sul grazioso piedino che sbucava da sotto l'orlo increspato del vestito. Di certo quella pastorella non aveva mai calzato vecchi e pesanti scarponi imbottiti di lana, né si era mai inerpicata su per le colline sotto un vento impetuoso e i chicchi di grandine che sferzavano come chiodi.
- L'intrepida Tiffany e i Piccoli Uomini Liberi, Terry Pratchett
1_ prendi il libro che stai leggendo
2_ apri una pagina a caso
3_ scrivi un breve brano (stando attenti a non spoilerare)
4_ scrivi titolo e autore
Tiffany aveva lanciato un cerchietto, e quell'unica probabilità su un milione di vincere era toccata a lei. Il proprietario della bancarella non era stato granchè felice di veder cadere quel cerchio sulla pastorella che era l'oggetto più bello esposto sul banco. Alle dure parole del signor Aching, però, la consegnò a Tiffany che la tenne stretta a sé sul carro per tutto il viaggio di ritorno, sotto le stelle che cominciavano a spuntare.
Il mattino seguente la regalò a nonnina Aching. La vecchia la prese con cura fra le mani rugose e rimase a fissarla per un po'.
Adesso Tiffany aveva la certezza di aver commesso una crudeltà.
Nonnina Aching, probabilmente, non aveva mai sentito parlare di pastorelle. Al Gesso, chi badava alle pecore veniva chiamato pastore e basta, non c'erano sfumature. Ma quella bellissima creatura era quanto di più lontano potesse esserci da Nonnina Aching.
La pastorella di porcellana portava un vestito lungo d'altri tempi, con delle protuberanze laterali che davano l'impressione che avesse delle bisacce infilate nell mutande. Su tutto il vestito c'erano fiocchi azzurri, e anche sulla vistosissima cuffia di paglia e sul bastone, che era molto più nodoso di qualsiasi bastone da pastore Tiffany avesse mai visto. C'erano fiocchetti azzurri persino sul grazioso piedino che sbucava da sotto l'orlo increspato del vestito. Di certo quella pastorella non aveva mai calzato vecchi e pesanti scarponi imbottiti di lana, né si era mai inerpicata su per le colline sotto un vento impetuoso e i chicchi di grandine che sferzavano come chiodi.
- L'intrepida Tiffany e i Piccoli Uomini Liberi, Terry Pratchett
lunedì 11 marzo 2013
Les Revenants
Chi l'avrebbe detto che i francesi erano capaci di fare telefilm? Sono incappata in Les Revenants per caso e dopo aver letto recensioni entusiaste l'ho recuperata... in fin dei conti sono solo otto episodi, che sarà mai.
E adesso, dopo essermi praticamente fatta la maratona, sono qui a chiedermi come farò ad aspettare fino all'autunno 2014, quando andrà in onda la seconda stagione.
Ma di che parla questo telefilm? Beh, in un'isolata cittadina francese, immersa nei boschi e con accanto una diga, i morti cominciano a tornare. Ma non sono così; sono più di questo tipo: confusi, affamati (di cibo normale), non sanno di essere morti da anni e vogliono ricominciare esattamente da dove hanno lasciato.
Questa premessa apre la strada a conflitti enormi: per i morti è uno shock scoprire non solo cosa gli è successo, ma anche che il mondo è andato avanti senza di loro e non hanno più un posto; e per i vivi... se veder tornare a casa un figlio prematuramente scomparso è la risposta alla preghiera di una madre, ritrovarsi faccia a faccia col fidanzato defunto dopo esserti rifatti una vita può essere un tantino più stressante. Insomma, non c'è un idilliaco ritorno quanto la totale distruzione della pace faticosamente trovata dopo il lutto... perchè i vivi sono cambiati, e i morti no. E spesso si portano dietro segreti.
Poi certo, non è una serie psicologica e finita lì: Les Revenants è il figlio che Twin Peaks e The Walking Dead hanno avuto in Francia: è inquietante, e succedono cose strane. L'acqua della diga scende a una velocità allarmante sneza nessun motivo, gli animali si suicidano e le persone pure, l'elettricità va e viene.
Più il dettaglio che tornano i morti, senza che nessuno sappia come, o perchè.
L'atmosfera è perfetta: a buone intepretazioni si aggiunge una meravigliosa colonna sonora, di quelle che ti si piantano in testa per non uscire più (la opening è stupenda), e il ritmo lento non pesa affatto.
Molto bella la sceneggiatora, che in otto episodi fa miracoli, riuscendo a far crescere non solo i personaggi ma anche la situazione della città nell'insieme.
Purtroppo la prima stagione non risponde a nessuna domanda. Anzi, ne fa sorgere di nuove: da qui la gioia per il rinnovo e la disperazione perchè la seconda serie non andrà in onda domani.
Consigliatissima.
Castelli d'Italia #7
Il castello Estense, o di San Michele, fu costruito a Ferrara nel 1385. All'inizio era stato concepito come fortezza, ma alla fine divenne principalmente una reggia.
Nel 1874 il castello fu comprato dall'amministrazione provinciale di Ferrara. Durante la Seconda Guerra Mondiale fu danneggiato dai bombardamenti, le parti andate distrutte furono fedelmente ricostruite nel 1946.
domenica 10 marzo 2013
Matched
Matched, di Ally Condie.
Non sono esattamente la più grande lettrice di distopia esistente al mondo. Ho letto giusto i tre classici: 1984; Il Mondo Nuovo e Fahrenheit 451. Alcuni libri, come Io Sono Leggenda, ho scoperto a posteriori che possono essere considerati dispotici.
E al cinema non sono mai andata oltre Il Pianeta delle Scimmie, V per Vendetta ed Equilibrium.
Ma devo dire che Matched mi intrigava abbastanza, così alla fine l'ho letto anche se so benissimo che le possibilità che uno young adult mi piaccia sono scarsine.
Non sono esattamente la più grande lettrice di distopia esistente al mondo. Ho letto giusto i tre classici: 1984; Il Mondo Nuovo e Fahrenheit 451. Alcuni libri, come Io Sono Leggenda, ho scoperto a posteriori che possono essere considerati dispotici.
E al cinema non sono mai andata oltre Il Pianeta delle Scimmie, V per Vendetta ed Equilibrium.
Ma devo dire che Matched mi intrigava abbastanza, così alla fine l'ho letto anche se so benissimo che le possibilità che uno young adult mi piaccia sono scarsine.
mercoledì 6 marzo 2013
Vikings
Ho guardato Vikings per sbaglio.
Voglio dire, sapevo che stava per uscire una serie sui vichinghi, ma per qualche motivo credevo fosse della Starz. E non ho mai visto trailer, andando sulla fiducia.
Poi ho visto il primo episodio, ho deciso di scriverci qualcosa sopra, e ho scoperto un paio di cosette: il canale non è Starz, ma History. Ci hanno lavorato persone che hanno lavorato anche a The Borgias. Il sonoro del trailer sembra il sonoro di tre trailer diversi mescolati insieme.
In definitiva, sono molto contenta di non aver saputo tutto questo prima di vederlo, perchè in tal caso non sono sicura che l'avrei guardato: va bene il trash, va bene il guilty pleasure, ma c'è un limite a tutto. E mi sarei persa un gran bel primo episodio.
Vikings si propone di raccontare le vicende di Ragnar Lodbrok, leggendario eroe nordico a metà tra la figura storica e il mito.
Il primo episodio è puramente introduttivo: ci viene mostrata la curiosità di Ragnar, il suo desiderio di avere di più. È un protagonista carismatico, e soprattutto lascia intravedere la sua apertura mentale... ed è importante perchè diciamocelo, essere un guerriero cazzuto in un mondo di guerrieri cazzuti non ti rende esattamente materiale da leader. Devi avere una marcia in più.
La resa dell'epoca è buona, la gente è sporca quando deve esserlo, e ho apprezzato un sacco che i figli di Ragnar e Lagherta siano abbastanza grandicelli anche se i genitori sono giovani. Mi lascia più perplessa che siano solo due.
Scene di guerra per ora poche, anche se quella all'inizio lascia ben sperare per il futuro, e mi piacciono gli elementi mistici, che non si capisce bene se ci sono davvero o se è Ragnar ad essere lievemente fuori di testa.
Sono assolutamente splendidi i paesaggi.
Sul cast ancora non mi pronuncio, ma per adesso mi sono piaciuti tutti, e non vedo l'ora di vederli nei prossimi episodi... e speriamo che abbiano il coraggio di andare fino in fondo, col modus operandi dei nostri eroi: parliamo di gente che per vivere razziava e la cui concezione di paradiso era ci meneremo di qui all'eternità. Non possono farli carini e coccolosi solo perchè sono i protagonisti.
Intanto, il canale ha compiuto una scelte al giorno d'oggi assolutamente audace e scioccante: quarantacinque minuti e neanche una tetta. Ammiro il loro coraggio, e non sono ironica.
Ci sono un paio di lati negativi: la lentezza è il primo. Anche se ben lontano dall'essere noioso, in questo episodio succede pochino, ma perlomeno lascia vedere il grosso potenziale. E ho notato anche una certa ingenuità nell'inserire alcuni elementi, tipo la latente rivalità tra Rollo e Ragnar che sicuramente esploderà prima del finale.
Un'altro l'hanno notato i madrelingua: a quanto pare gli attori hanno ognuno il suo accento, ma l'unica cosa che ho notato io è che che si sente che Gustaf Skarsgård è svedese: come dice Ragnar lui non lo dice nessuno.
Voglio dire, sapevo che stava per uscire una serie sui vichinghi, ma per qualche motivo credevo fosse della Starz. E non ho mai visto trailer, andando sulla fiducia.
Poi ho visto il primo episodio, ho deciso di scriverci qualcosa sopra, e ho scoperto un paio di cosette: il canale non è Starz, ma History. Ci hanno lavorato persone che hanno lavorato anche a The Borgias. Il sonoro del trailer sembra il sonoro di tre trailer diversi mescolati insieme.
In definitiva, sono molto contenta di non aver saputo tutto questo prima di vederlo, perchè in tal caso non sono sicura che l'avrei guardato: va bene il trash, va bene il guilty pleasure, ma c'è un limite a tutto. E mi sarei persa un gran bel primo episodio.
Vikings si propone di raccontare le vicende di Ragnar Lodbrok, leggendario eroe nordico a metà tra la figura storica e il mito.
Il primo episodio è puramente introduttivo: ci viene mostrata la curiosità di Ragnar, il suo desiderio di avere di più. È un protagonista carismatico, e soprattutto lascia intravedere la sua apertura mentale... ed è importante perchè diciamocelo, essere un guerriero cazzuto in un mondo di guerrieri cazzuti non ti rende esattamente materiale da leader. Devi avere una marcia in più.
La resa dell'epoca è buona, la gente è sporca quando deve esserlo, e ho apprezzato un sacco che i figli di Ragnar e Lagherta siano abbastanza grandicelli anche se i genitori sono giovani. Mi lascia più perplessa che siano solo due.
Scenary Porn |
Sono assolutamente splendidi i paesaggi.
Sul cast ancora non mi pronuncio, ma per adesso mi sono piaciuti tutti, e non vedo l'ora di vederli nei prossimi episodi... e speriamo che abbiano il coraggio di andare fino in fondo, col modus operandi dei nostri eroi: parliamo di gente che per vivere razziava e la cui concezione di paradiso era ci meneremo di qui all'eternità. Non possono farli carini e coccolosi solo perchè sono i protagonisti.
Intanto, il canale ha compiuto una scelte al giorno d'oggi assolutamente audace e scioccante: quarantacinque minuti e neanche una tetta. Ammiro il loro coraggio, e non sono ironica.
Ci sono un paio di lati negativi: la lentezza è il primo. Anche se ben lontano dall'essere noioso, in questo episodio succede pochino, ma perlomeno lascia vedere il grosso potenziale. E ho notato anche una certa ingenuità nell'inserire alcuni elementi, tipo la latente rivalità tra Rollo e Ragnar che sicuramente esploderà prima del finale.
Un'altro l'hanno notato i madrelingua: a quanto pare gli attori hanno ognuno il suo accento, ma l'unica cosa che ho notato io è che che si sente che Gustaf Skarsgård è svedese: come dice Ragnar lui non lo dice nessuno.
martedì 5 marzo 2013
Teaser Tuesday #19
Ed ecco di nuovo la rubrica settimanale Teaser Tuesday, creata dal blog Should Be Reading, che si divide in poche, semplici fasi:
1_ prendi il libro che stai leggendo
2_ apri una pagina a caso
3_ scrivi un breve brano (stando attenti a non spoilerare)
4_ scrivi titolo e autore
Non era cambiato al punto di non sentire la mancanza della cerimonia del tè, così cara a tutti i giapponesi. Anche Jill rimpiangeva che quell'erba fosse così scarsa. Come molti altri della sua nazione, aveva l'impressione che mancasse qualcosa d'importante, se non poteva prendere il tè all'orario appropriato.
Piscator immerse un bicchiere in una grande conca di vetro piena di fioriditeschio e glielo porse. Jill lo sorseggiò, mentre lui le diceva quant'era felice della sua presenza. E lo diceva come se lo pensasse veramente. Jill si accorse di provare un maggiore calore umano nei suoi confronti, beché rammentasse che proveniva da una cultura che condizionava i maschi a considerare le femmine come oggetti di piacere e animali da lavoro. Poi si disse - per la diecimilesima volta? - che non doveva avere pregiudizi anche lei come gli altri. Doveva accertare i fatti e studiarli, prima di giudicare.
- Il Grande Disegno, Philip José Farmer
1_ prendi il libro che stai leggendo
2_ apri una pagina a caso
3_ scrivi un breve brano (stando attenti a non spoilerare)
Non era cambiato al punto di non sentire la mancanza della cerimonia del tè, così cara a tutti i giapponesi. Anche Jill rimpiangeva che quell'erba fosse così scarsa. Come molti altri della sua nazione, aveva l'impressione che mancasse qualcosa d'importante, se non poteva prendere il tè all'orario appropriato.
Piscator immerse un bicchiere in una grande conca di vetro piena di fioriditeschio e glielo porse. Jill lo sorseggiò, mentre lui le diceva quant'era felice della sua presenza. E lo diceva come se lo pensasse veramente. Jill si accorse di provare un maggiore calore umano nei suoi confronti, beché rammentasse che proveniva da una cultura che condizionava i maschi a considerare le femmine come oggetti di piacere e animali da lavoro. Poi si disse - per la diecimilesima volta? - che non doveva avere pregiudizi anche lei come gli altri. Doveva accertare i fatti e studiarli, prima di giudicare.
- Il Grande Disegno, Philip José Farmer
lunedì 4 marzo 2013
Castelli d'Italia #6
Del castello di Poppi, o dei Conti Guidi, si trova traccia fin dal 1191, ma fu ristrutturato per ordine di Simone e Guido Duidi nel 1274. Fu teatro di un importante evento storico, visto che la battaglia di Campaldino si è svolta lì davanti.
E' quasi completamente affrescato e al suo interno ci sono i tre cicli sulle Storie di San Giovanni Battista, San Giovanni Evangelista e dalla vita di Maria.
venerdì 1 marzo 2013
Maskerade
Maskerade, di Terry Pratchett.
Ragionando, credo che uno dei motivi per cui adoro Terry Pratchett sia la sua capacità di scrivere personaggi femminili. Certo, all'inizio erano solo ed unicamente una parodia di quello che si trovava nel fantasy, alias fanciulle svestite il cui scopo era mettersi con il personaggio maschile più improbabile... poi sono arrivate le streghe e tutto è cambiato. E ha continuato in crescendo.
La realtà è che non sono molti i libri dove tutti i personaggi importanti sono donne, che magari hanno così tanto da fare da non avere il tempo di impegolarsi in una storia d'amore (Streghe all'Estero). E ancora meno sono quelli scritti da un uomo.
Terry Pratchett rispetta le donne. Rispetta la nostra capacità di avere pregi e difetti, di poter essere complete anche senza il supporto di un uomo, di meritarci un posto da protagonista anche se non siamo bellissime, non siamo giovani e non abbiamo le caratteristiche tipo dell'eroina. Perchè siamo persone, e pertanto speciali a prescindere.
Le streghe, Susan, Angua, Cheery, Adora... sono splendidi personaggi non per i loro speciali poteri, ma per le loro caratteristine personali. E io mi immedesimo di più in Magrat e Verence, e nei loro silenzi imbarazzatissimi, che non negli sguardi che parlano più di un comizio.
Ragionando, credo che uno dei motivi per cui adoro Terry Pratchett sia la sua capacità di scrivere personaggi femminili. Certo, all'inizio erano solo ed unicamente una parodia di quello che si trovava nel fantasy, alias fanciulle svestite il cui scopo era mettersi con il personaggio maschile più improbabile... poi sono arrivate le streghe e tutto è cambiato. E ha continuato in crescendo.
La realtà è che non sono molti i libri dove tutti i personaggi importanti sono donne, che magari hanno così tanto da fare da non avere il tempo di impegolarsi in una storia d'amore (Streghe all'Estero). E ancora meno sono quelli scritti da un uomo.
Terry Pratchett rispetta le donne. Rispetta la nostra capacità di avere pregi e difetti, di poter essere complete anche senza il supporto di un uomo, di meritarci un posto da protagonista anche se non siamo bellissime, non siamo giovani e non abbiamo le caratteristiche tipo dell'eroina. Perchè siamo persone, e pertanto speciali a prescindere.
Le streghe, Susan, Angua, Cheery, Adora... sono splendidi personaggi non per i loro speciali poteri, ma per le loro caratteristine personali. E io mi immedesimo di più in Magrat e Verence, e nei loro silenzi imbarazzatissimi, che non negli sguardi che parlano più di un comizio.
Chi non sottovaluta i bambini
"Scommetto che la signora Snapperly era sdentata e parlava da sola, vero?"
"Sì. Aveva un gatto ed era strabica. Dopo la scomparsa di Roland, andarono alla sua casetta, frugarono nella stufa, scavarono nel giardino, ammazzarono a sassate il suo vecchio gatto, buttarono lei fuori di casa, diedero fuoco a tutti i suoi libri. Per finire, le rasero a suolo la casa, e tutti dissero che quella era una vecchia strega."
[...]
"E poi che altro è successo?"
"Il Barone ordinò che nessuno avese più rapporti con lei. E che le streghe trovate nel paese fossero tutte legate e gettate nello stagno. Ehm... tu potresti essere in pericolo."
"Io so sciogliere i nodi con i denti, e ho conseguito un brevetto al College della Giovane di Quirm. Gli allenamenti di tuffo con i vestiti non sono stati tempo sprecato. Lasciamo indovinare cosa è successo alla signora Snapperly: ha tirato avanti per tutta l'estate finchè non è arrivato l'inverno ed è nevicato, dico bene? Rubava nei granai e probabilmente le donne le davano da mangiare di nascosto quando gli uomininon c'erano. I ragazzi più grandi, immagino, le tiravano contro oggetti di ogni sorta quando la vedevano."
"Come fai a sapere tutte queste cose?"
"Non ci vuole una grande immaginazione, credimi. E lei non era una strega, vero?"
"Credo che fosse semplicemente una signora anziana, dall'aspetto strano perchè senza denti, e che non tornava utile a nessuno."
Signore e signori, Terry Pratchett per bambini: dove un ragazzino scompare nel nulla, e una vecchia signora viene fatta morire di stenti perchè ritenuta colpevole a causa del suo aspetto.
"Sì. Aveva un gatto ed era strabica. Dopo la scomparsa di Roland, andarono alla sua casetta, frugarono nella stufa, scavarono nel giardino, ammazzarono a sassate il suo vecchio gatto, buttarono lei fuori di casa, diedero fuoco a tutti i suoi libri. Per finire, le rasero a suolo la casa, e tutti dissero che quella era una vecchia strega."
[...]
"E poi che altro è successo?"
"Il Barone ordinò che nessuno avese più rapporti con lei. E che le streghe trovate nel paese fossero tutte legate e gettate nello stagno. Ehm... tu potresti essere in pericolo."
"Io so sciogliere i nodi con i denti, e ho conseguito un brevetto al College della Giovane di Quirm. Gli allenamenti di tuffo con i vestiti non sono stati tempo sprecato. Lasciamo indovinare cosa è successo alla signora Snapperly: ha tirato avanti per tutta l'estate finchè non è arrivato l'inverno ed è nevicato, dico bene? Rubava nei granai e probabilmente le donne le davano da mangiare di nascosto quando gli uomininon c'erano. I ragazzi più grandi, immagino, le tiravano contro oggetti di ogni sorta quando la vedevano."
"Come fai a sapere tutte queste cose?"
"Non ci vuole una grande immaginazione, credimi. E lei non era una strega, vero?"
"Credo che fosse semplicemente una signora anziana, dall'aspetto strano perchè senza denti, e che non tornava utile a nessuno."
Signore e signori, Terry Pratchett per bambini: dove un ragazzino scompare nel nulla, e una vecchia signora viene fatta morire di stenti perchè ritenuta colpevole a causa del suo aspetto.
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