La Regina del Bosco, di
Neil Gaiman con illustrazioni di
Chris Riddell.
Comprai questo libro per due motivi: il primo era Neil Gaiman, il secondo che fosse esteticamente bellissimo, al punto che lo presi su amazon perchè avevo paura di rovinarlo portandolo a casa in un misero sacchetto. Però non avevo chissà quali aspettative, visto che è molto corto: me lo aspettavo carino, ma poco più.
E invece.
Regina del Bosco non è una rivelazione come è stato
The Last Hero, ma è stato comunque una sorpresa: la storia, per quanto sia una sequel-retelling breve, è innovativa e coinvolgente nella lettura. Una giovane regina, tanto prossima alle nozze quanto poco convinta dalle stesse, decide di indagare su una strana malattia che si sta lentamente espandendo, facendo cadere addormentato chiunque si trovi nel suo raggio d'azione.
Si è trattato di una lettura breve (mi ha preso solo un paio d'ore) ma talmente soddisfacente da farmi pensare di essere andata troppo veloce: qui lo stile di Gaiman, unito alle meravigliose illustrazioni, lascia l'impressione di avere tra le mani un piccolo gioiello che merita di essere ammirato in tutte le sue sfumature. Si tratta anche di un lavoro che fa sua la regola "show, don't tell", forse grazie anche a Riddell che la rende letterale, ma non ci sono spiegoni, non ci sono paragrafi sulle caratteristiche dei personaggi: si presentano tramite le proprie azioni e i propri dialoghi.
Una nota sui disegni: leggermente gotici ed eterei, in bianco e nero e oro, sono un valore aggiunto, una parte integrante della storia e non una cosa in più che potrebbe anche non esserci.
Il prezzo del libro - alto - qui lo trovo giustificato: al di là del contenuto, che magari varrebbe anche meno, si tratta proprio di un bell'oggetto che fa la sua figura nella libreria.
Io sono Febbraio, di
Shane Jones.
Avevo questo libro in WL da secoli immemori, al punto che in pratica ricordavo solo che c'era: sapevo che parlava di un villaggio in cui Febbraio ha scelto di rimanere portando un lungo inverno, ma non la recensione che me l'ha fatto conoscere e questo è un dettaglio importante. Perchè, direte voi.
Vedete,
Io sono Febbraio non è esattamente un libro normale: è, sostanzialmente, un esercizio di stile di Shane Jones, e all'inizio non riuscivo assolutamente a capire come prenderlo. La narrazione non è lineare, si tratta di...
pensieri, capitoli che possono essere composti da due pagine, una, un paragrafo, a volte una frase, la grandezza del font che varia a seconda dello stato d'animo del personaggio. È come se l'autore avesse voluto provare a costruire la storia per immagini e sensazioni, più che narrando i fatti che la compongono. Il risultato è un libro particolare, poetico e delicato, ma anche molto confusionario: vien da sé che questa scelta stilistica sacrifica la chiarezza della storia, al punto che - alla fine dei conti - non ho ben capito cosa sia successo, o come, o perchè.
Però è un libro
scritto bene, in cui conta più godersi la bellezza delle immagini create, che analizzare. Almeno per me.
Si tratta, anche in questo caso, di un libro particolarmente belle dal punto di vista estetico, però lo consiglio con riserva: è veramente strano, piacevole da leggere ma con un filo logico sfiancante da seguire.