Ed ecco di nuovo la rubrica settimanale Teaser Tuesday, creata dal blog Should Be Reading, che si divide in poche, semplici fasi:
1_ prendi il libro che stai leggendo
2_ apri una pagina a caso
3_ scrivi un breve brano (stando attenti a non spoilerare)
4_ scrivi titolo e autore
Tiffany aveva lanciato un cerchietto, e quell'unica probabilità su un milione di vincere era toccata a lei. Il proprietario della bancarella non era stato granchè felice di veder cadere quel cerchio sulla pastorella che era l'oggetto più bello esposto sul banco. Alle dure parole del signor Aching, però, la consegnò a Tiffany che la tenne stretta a sé sul carro per tutto il viaggio di ritorno, sotto le stelle che cominciavano a spuntare.
Il mattino seguente la regalò a nonnina Aching. La vecchia la prese con cura fra le mani rugose e rimase a fissarla per un po'.
Adesso Tiffany aveva la certezza di aver commesso una crudeltà.
Nonnina Aching, probabilmente, non aveva mai sentito parlare di pastorelle. Al Gesso, chi badava alle pecore veniva chiamato pastore e basta, non c'erano sfumature. Ma quella bellissima creatura era quanto di più lontano potesse esserci da Nonnina Aching.
La pastorella di porcellana portava un vestito lungo d'altri tempi, con delle protuberanze laterali che davano l'impressione che avesse delle bisacce infilate nell mutande. Su tutto il vestito c'erano fiocchi azzurri, e anche sulla vistosissima cuffia di paglia e sul bastone, che era molto più nodoso di qualsiasi bastone da pastore Tiffany avesse mai visto. C'erano fiocchetti azzurri persino sul grazioso piedino che sbucava da sotto l'orlo increspato del vestito. Di certo quella pastorella non aveva mai calzato vecchi e pesanti scarponi imbottiti di lana, né si era mai inerpicata su per le colline sotto un vento impetuoso e i chicchi di grandine che sferzavano come chiodi.
- L'intrepida Tiffany e i Piccoli Uomini Liberi, Terry Pratchett
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