Dato che, come sospettavo, con le letture sono in alto mare, è il momento di recuperare qualche vecchio "Vorrei scrivere la recensione ma rimando".
Titolo e sottotitolo, in questo caso, spiegano perfettamente quale sia il tema trattato da questa graphic novel composta da due volumi e arrivata in Italia grazie alla Bao.
Ai tempi ricordo di averlo guardato un po' strano, il primo volume, pubblicato in seguito al pluri-acclamato Storie della buonanotte per bambine ribelli, a cui sembrava quasi fare un po' il verso. Come se fosse un desiderio di cavalcare l'onda di un successo editoriale più che la volontà di portare nel nostro paese un'opera meritevole. Perché sapete che io sono cinica e devo sempre pensar male, quando alla fine chi se ne importa se abbiamo più di un'opera valida a mostrare che noi gentili donzelle abbiamo più libero arbitrio di quanto storia e società vogliono riconoscerci.
Che poi, alla fine, è questo che ho comprato e non Storie della buonanotte per bambine ribelli.
Ad ogni modo, Indomite è una miniserie in due volumi di stampo antologico: all'interno sono raccontate le storie di tante donne, molte di cui non avevo mai sentito parlare, alcune che conoscevo solo di sfuggita, troppe poche quelle di cui sapevo le gesta.
Ogni storia è raccontata in una manciata di pagine, che riescono tuttavia a racchiudere l'essenza di queste ragazze, donne, signore, accomunate dal loro sesso e dal non essersi arrese a cosa ci si aspettava da loro.
Sono storie estremamente eterogenee, per nazionalità, etnia, età, epoca, religione. Sono donne che hanno cambiato il mondo, sono donne che sono divenute leggenda nella loro cultura, sono donne che sono entrate nell'immaginario collettivo con la loro arte, sono donne che hanno vissuto la loro vita inseguendo i loro desideri e hanno raggiunto un piccolo grande successo personale realizzando i propri sogni.
C'è chi ha lottato contro un dittatore, chi ha salvato un faro, chi ha sposato un uomo appartenente ad un altro credo, chi è diventata attrice nonostante non fosse considerata abbastanza attraente.
Di base è un libro che celebra la diversità all'interno di una lotta comune, che tutte abbiamo affrontato - in modo o in un altro, in un epoca o in un'altra - con uno stile narrativo che riesce ad essere leggero e divertente, senza mai però andare a negare o sminuire le tragedie e gli orrori che alcune delle protagoniste hanno dovuto subire.
Un libro dove si sorride e si esulta tanto, perché la Bagieu ha un discreto senso dell'umorismo e uno stile di scrittura preciso, in grado di metterti sotto gli occhi punchline senza mai stancarti, e perché vedere come le protagoniste hanno "fatto ciò che vogliono" nonostante tutto e tutti non può che farti esultare per loro e farti sentire invincibile per procura, ma è anche un libro dove in certi punti il cuore sanguina, dove senti gli occhi inumidirsi a tradimento... perché alcune di loro hanno fatto ciò che vogliono a prescindere dal prezzo che sapevano che avrebbero pagato.
Per quanto riguarda il lato artistico, i disegni sono adorabili: semplici ma espressivi, funzionali a quello che questi volumi vogliono essere; il linguaggio usato da Pénélope Bagieu è moderno, con molti anacronismi volti a rendere il più accessibile possibile il contesto in cui si muovono le sue eroine. In più, ogni volta che una storia finisce c'è una meravigliosa illustrazione a due pagine che pare stare lì apposta per celebrare in tutta magnificenza la vita che è appena stata narrata.
L'edizione della Bao è, come sempre, impeccabile: copertina rigida, carta di buona qualità, una traduzione che se non rende giustizia all'autrice i casi sono due... o l'autrice è un genio, o dobbiamo celebrare il traduttore.
letto e amato il primo volume!
RispondiEliminaSpero di recuperare presto anche il secondo!
Il secondo non delude le aspettative :D
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