Coffee Book Tag

Sono stata taggata da Daniela del blog Wanna live not survive per un tag che riguarda due mie grandi passioni: i libri e il caffè.
Del secondo non sono esattamente un'estimatrice ma mi aiuta nell'impresa di restare sveglia, quindi è diventato sia una necessità che un rito.
Senza tre caffè al giorno non mi sento funzionante al 100%.

Nero: Nomina una serie difficile da iniziare ma con fans sfegatate

Shadowhunters di Cassandra Clare: ho letto la prima trilogia e ammetto di non aver capito l'amore che circonda la serie. Non è una critica a chi l'apprezza, semplicemente per me è stata una lettura per tappare buchi di tempo con qualcosa di vagamente interessante che potevo mollare in ogni momento.
Non mi ha aiutata l'odio profondo verso Clary e Jace: ho desiderato che morissero male una pagina sì e quella dopo pure.

Mocha alla menta: Nomina un libro che diventa più popolare in inverno o durante i periodi festivi dell'anno

In linea generale non ne ho idea. A livello personale mi rileggo Hogfather di Terry Pratchett ogni dicembre.

Cioccolata calda: Qual è il tuo libro per bambini preferito?

Pinocchio di Carlo Collodi: mio padre me lo leggeva ad alta voce quando ero piccola, talmente tanto che non ricordo neanche la prima volta che l'ho sentito (avevo meno di tre anni). Non l'ho mai riletto da sola.

Doppio espresso: Nomina un libro che ti ha tenuta incollata alla sedia dall'inizio alla fine

L'ultimo con cui mi è successo è stato Alec di Kerry di Lynn Flewelling. Libro favoloso e serie geniale.

Starbucks: nomina un libro che vedi ovunque

Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di George R.R. Martin: con l'enorme successo della serie televisiva hanno ristampato la serie in ogni forma e dimensione.

Ooops! Per sbaglio ho preso un decaffeinato: Nomina un libro dal quale ti aspettavi di più

Guenevere: Queen of the Summer Country, di Rosalind Miles. Mi aspettavo tantissimo da questo retelling arturiano, e sono rimasta delusissima. All'inizio pensavo che la delusione fosse dovuta alle aspettative troppo alte, ma più ci ripenso più mi convinco che è bruttino proprio.

Quella perfetta miscela: nomina un libro o una serie che è stata sia amara che dolce ma, alla fine, soddisfacente

Il gioco di Ender, di Orson Scott Card. Quel libro mi ha portata allo sfinimento emotivo, ma santo cielo se non ne valeva la pena.

Ecco fatto. È stato difficile, come sempre quando si tratta di scegliere un libro solo per domande che avrebbero sei risposte.
Comunque non taggo nessuno, o taggo tutti: se vi piace, fatelo.